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La Slovenia è famosa per essere rispettosa dell’ambiente e sensibile ai temi della sostenibilità e della conservazione della biodiversità: il 13% del suo territorio è coperto da aree protette, e nel 2016 Lubiana è stata nominata European Greenest Capital da Bruxelles. Non sorprende quindi che il colosso dell’economia circolare Aquafil, gruppo con sede ad Arco (Tn), ricavi per oltre 684 milioni l’anno scorso e più di 2.600 dipendenti in 18 impianti di produzione in Italia e altre parti del mondo, vanti una presenza più che consolidata in Slovenia. I quattro stabilimenti - precisamente a Lubiana, Ajdovscina, Celje e Senozece - sono frutto di una strategia avviata nel 1995: dopo un’attenta ricognizione in tutte le nazioni dell’Europa centro-orientale, l’azienda trentina ha trovato proprio in Slovenia le condizioni migliori per investire. E lo ha fatto acquisendo l’allora Julon, oggi AquafilSLO, con quella che è stata la prima grande privatizzazione varata dal Paese, indipendente da appena quattro anni. Tra i motivi per cui ad Aquafil assicurano di essere molto soddisfatti dell’esperienza in Slovenia ci sono la vicinanza geografica, una grande apertura culturale e un sistema d’istruzione all’avanguardia. È proprio nello stabilimento di Lubiana che viene implementato l’innovativo processo Econyl, creato dal gruppo trentino; il processo permette di trattare rifiuti di nylon recuperati in tutto il mondo, come tappeti e reti da pesca, per ottenere il caprolattame, una materia prima dalle medesime caratteristiche chimiche e prestazionali di quella ricavata da fonti fossili. AquafilSLO impiega quasi 910 persone e l’anno scorso ha avuto un fatturato di circa 255 milioni; nei suoi quattro impianti realizza le attività di produzione di caprolattame Econyl, polimerizzazione, filatura e rilavorazioni filo per la pavimentazione tessile, attività fortemente integrate con quelle della sede di Arco. Il materiale ricavato a Lubiana viene spedito ad Arco, dove è trasformato in filo Econyl. Questo viene poi riportato in Slovenia, all'impianto di Celje, che lo lavora ulteriormente. Il gruppo trentino continuerà a puntare sulla Slovenia con una serie di investimenti che verranno realizzati nel prossimo futuro.
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