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La trentina Ges accede a 53 milioni di fondi Ipcei batterie 2 per la ricerca

Arrivato l’ok da Unione europea e dal Governo italiano, con la firma del Decreto di concessione del Ministero dello Sviluppo Economico

3' di lettura

Parte dall’Italia la sfida delle nuove batterie per applicazioni stazionarie. La Pmi Green Energy Storage (Ges) ha ricevuto dall’Unione europea e dal Governo italiano, con la firma del Decreto di concessione del Ministero dello Sviluppo Economico, l’accesso a fondi per 53 milioni di euro del progetto IPCEI Batterie 2, dedicato alla ricerca e sviluppo di soluzioni innovative lungo l’intera catena del valore delle batterie, per la sostenibilità ambientale. Ges, specializzata nel settore delle batterie con una tecnologia 100% green, basata sull’idrogeno con una piattaforma tecnologica ibrida gas/liquido, si pone l’obiettivo di dare vita ad una nuova generazione di accumulatori non tossici, sicuri, che operano a temperatura ambiente e composti da materiali facilmente reperibili.

Aumento di capitale

A complemento del contributo IPCEI, Ges ha deliberato un aumento di capitale di 6 milioni di euro aperto anche a terzi, con un valore pre-money di 40 milioni di euro, che resterà disponibile fino a luglio 2022 e che, ad oggi, ha già trovato risposte nelle sottoscrizioni degli attuali azionisti. Fondata a Trento nel 2015, Ges è la risposta italiana all’accelerazione esistente delle rinnovabili, che ha bisogno di essere sostenuta attraverso la diffusione di batterie a uso stazionario.

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Diversi brevetti all’attivo

L’azienda vanta già il deposito di diversi brevetti, tra il 2021 e il 2022, alla base di una tecnologia di accumulo che varrà a Ges (e all’Italia) un posizionamento strategico lungo l’intera value chain delle batterie. Ges intende realizzare una batteria a flusso per le applicazioni stazionarie caratterizzata da densità superiore ai modelli più prestazionali nel settore, con una vita utile di 15/20 anni e un Levelized Cost Of Storage più competitivo rispetto alla tecnologia al litio, oltre ad avere una composizione chimica che, operando a temperatura ambiente, non è soggetta a surriscaldamento. Ges propone nello specifico un’architettura disruptive che evolve le batterie a flusso redox (RFB – Redox Flow Batteries), sfruttando il disaccoppiamento tra potenza ed energia per dar vita ad accumulatori di diverso dimensionamento e contesti d’uso (cosa non possibile, invece, per il classico pacco batteria agli ioni di litio).

Sistema ibrido

Rispetto però ai tradizionali accumulatori RFB, le innovazioni messe a punto da Ges aggiungono una densità energetica superiore ed affrontano il problema critico dell’approvvigionamento delle materie prime, sia da un punto di vista geopolitico sia ambientale.La batteria a idrogeno di Ges è basata su un sistema ibrido costituito da idrogeno più un elettrolita liquido brevettato: la batteria autoproduce l’idrogeno necessario per un circuito chiuso di carica/scarica. La gestione dell’idrogeno, autoprodotto dalla batteria attraverso il ciclo di carica, beneficerà della discesa della curva dei costi grazie ai sempre più crescenti investimenti sostenuti a livello globale. Dall’altro lato, invece, si trova l’unico elettrolita che, oltre a dimezzare i costi di produzione (e la quantità di materia prima), è ampiamente disponibile a basso costo in Europa, sicuro ed ecosostenibile. In questo modo, Ges è in grado di declinare il prodotto sul mercato con un prezzo competitivo, sfruttando le economie di scala e garantendo una supply chain dall’approvvigionamento delle materie prime fino alla fase di riciclo, in accordo con i principi dell'economia circolare.

Le varie fasi del progetto

Il progetto per portare alla luce la tecnologia di GES è suddiviso in fasi di R&D, durante cui si svilupperanno le componenti chiave della nuova batteria (Elettroliti, Membrane, Elettrodi, Catalizzatori e Digitalizzazione del prodotto) e di First Industrial Deployment (“FID”), nella quale si porterà a completamento l’ottimizzazione del prodotto e verrà realizzata una prima facility di produzione, con una iniziale release di prodotto sul mercato, precedente alla commercializzazione su scala industriale.L'esecuzione del progetto, in coerenza con le indicazioni dell'Unione Europea, è già stata avviata nel gennaio 2021 e i primi risultati scientifici sono tali da spingere Ges ad accelerare gli investimenti per anticipare il timing del go-to-market.Inoltre, la società è aperta ad accogliere nuovi partner dotati di competenze e capacità produttiva su scala internazionale che apportino valore aggiunto al progetto. Tra gli investimenti previsti, i primi (e cruciali) saranno sul recruiting di talenti e la contrattualizzazione degli spazi attrezzati per lo svolgimento delle attività di ricerca.«Lo scenario internazionale – commenta Salvatore Pinto, Presidente e fondatore di Ges – ci impone di accelerare la transizione energetica, puntando sullo sviluppo delle fonti rinnovabili e delle batterie a uso stazionario. Gli accumulatori agli ioni di litio ricoprono al momento un ruolo primario, ma presentano delle criticità geopolitiche ed ambientali. Ges intende risolverle con una tecnologia innovativa e sostenibile, contribuendo, allo stesso tempo, al rilancio economico e industriale dell'Italia».

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