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La Tunisia attrae pensionati che pagano il 3-5% di tasse

Nonostante la pandemia i prezzi delle case sono saliti del 5,7% in un anno. Le località più richieste sono Hammamet, Nabeul e Djerba dove una villa sul mare costa circa 900 euro al metro

di Evelina Marchesini

(efesenko - stock.adobe.com)

5' di lettura

Le frontiere sono riaperte per gli stranieri a partire dallo scorso 27 giugno, ma in realtà il mercato delle compravendite residenziali internazionali non si è mai fermato del tutto in Tunisia. E di certo non si è fermato quello domestico, che ha visto anche nel difficile 2020 un aumento dei prezzi medio del 5,7 per cento. Non senza, però, una sofferenza dovuta al Covid, che peraltro ora sta mietendo vittime a causa delle varianti del virus e della scarsità di vaccini a disposizione.

Transazioni giù

«La crisi economica legata alla pandemia _spiega al Sole 24 Ore Walid Zahag, responsabile dello Sviluppo del Gruppo Tecnocasa in Tunisia _ ha impattato sul mercato immobiliare portando ad un calo delle compravendite del 15,8% nel 2020 rispetto al 2019».

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Nel dettaglio, secondo Tecnocasa, la diminuzione delle transazioni ha impattato per il 14,9% sui terreni, per il 19,2% sugli appartamenti e per il 18,7% per le case indipendenti e le ville. «Tuttavia questa decrescita non è stata indotta solo dall'emergenza sanitaria, infatti altri fattori hanno concorso al calo delle compravendite, come ad esempio l'introduzione dell'Iva al 19% sul nuovo residenziale, l'aumento della tassa di registro al 30% e l'incremento del costo dei mutui, con un tasso d'interesse che a oggi è superiore al 9%g», continua Walid Zahag.

Prezzi in aumento

Malgrado questo rallentamento, l'indice generale nazionale dei prezzi degli immobili ha continuato la sua curva ascendente con un aumento del +5,7% nel 2020 rispetto al 2019. La crescita delle quotazioni si è vita in tutte le tipologie: i terreni sono saliti del 6,3%, gli appartamenti del 4,4%, le case e le ville del 4,8%.

A influire sulle performance è il bisogno di case dei locali, infatti il mercato immobiliare residenziale è costituito principalmente da tunisini, che sono _ come gli italiani _ molto “attaccati” al mattone, tanto che più del 78% delle famiglie sono proprietarie dell'immobile in cui vivono.

L'acquisto da parte di stranieri rappresenta invece una parte marginale delle compravendite, anche se Tecnocasa nota un ritorno progressivo di acquirenti stranieri: la maggior parte di loro sono pensionati europei attratti sia dal clima sia dal basso costo della vita. L'aumento del cambio dell'euro paragonando al dinaro (1 euro è pari a circa 3,25 dinari) favorisce l'investimento immobiliare sia dei tunisini residenti all'estero sia degli stranieri, che hanno visto aumentare notevolmente il loro potere d'acquisto, approfittando anche delle agevolazioni statali.

Sconti fiscali golosi

«Gli acquisti tramite valuta estera fatti da stranieri o tunisini residenti all'estero godono dell'esenzione dal pagamento della tassa di registro _ precisano da Tecnocasa _. Ma le agevolazioni per i pensionati sono anche più consistenti».

I pensionati europei, principalmente italiani e francesi, hanno infatti anche un'agevolazione di più del 90% sulle tasse relative all'assegno pensionistico. I pensionati che trasferiscono la residenza in Tunisia ricevono la pensione al lordo, ovvero non pagano più le tasse allo Stato italiano, ma a quello tunisino. E nel Paese viene applicata un'aliquota fiscale super agevolata, compresa fra il 3% e il 5%, sulla pensione lorda. Da sottolineare che la defiscalizzazione della pensione viene concessa anche agli ex dipendenti statali, quindi anche i titolari di pensioni ex Inpdap godono di questo regime di tassazione agevolato in Tunisia, contrariamente a quanto avviene in tutti gli altri Paesi eccezion fatta per Australia, Senegal e (questione ancora da chiarire) Ecuador.

Un basso costo della vita

A tali vantaggi fiscali vanno poi sommati gli effetti del ridotto costo della vita, che in Tunisia grazie al cambio favorevole consente di triplicare il potere reale di acquisto, spiegano da Tecnocasa. I due fattori uniti hanno fatto sì che, il numero di pensionati italiani sia quasi raddoppiato negli ultimi 3-4 anni, passando da circa 3.500 a più di 6.000 individui.

«Quasi il 70% ha scelto la zona del “Cap Bon” ovvero le località turistiche di Hammame t e Nabeul. La vicinanza alla capitale, la vivacità e la presenza da anni di una comunità italiana e francese ben radicata, fanno sì che sia la meta preferita dagli italiani», precisano da Tecnocasa Tunisia. Il resto degli acquisti è suddiviso tra le altre città turistiche come Bizerte, Sousse, Monastir, Mahdia e l'isola di Djerba.

«Oggi la rete Tecnocasa in Tunisia conta 35 agenzie attive e altre 15 sono in fase di apertura – afferma Luigi Sada, amministratore delegato di Tecnocasa Franchising Spa – coprendo buona parte della città di Tunisi e della fascia costiera. I collaboratori delle agenzie Tecnocasa in Tunisia sono preparati per assistere anche gli italiani che desiderano acquistare casa o trasferirsi in Tunisia, supportandoli in tutte le fasi della compravendita anche per quanto concerne le pratiche burocratiche e amministrative».

Le zone interessanti

La Tunisia non è però solo Hammamet o Nabeul. Si nota anzi, secondo Tecnocasa, un interessante avanzamento delle altre località costiere, meno conosciute, ma con delle potenzialità di sviluppo importanti, che stanno iniziando ad attrarre la clientela locale e straniera. «Parliamo soprattutto di Kelibia, Hergla, Chebba, Zarzis», precisano. L’offerta immobiliare più ampia a livello di nuove costruzioni si trova comunque a Sousse, Hammamet e Mahdia.

I prezzi delle case

Secondo i dati elaborati da Tecnocasa, i prezzi di Hammamet si aggirano intorno ai 920 euro al mq per la tipologia “signorile” usato, scendendo via via fino ai 480 dell'economico usato; il nuovo va dai 1.000 euro al metro del signorile ai 550 dell’economico, passando dai 760 del medio.Volendo affittare, le zone sul mare costano circa 250 euro al mese nel caso di monolocali fino ai 460 euro al mese per i trilocali e 650 delle ville.

A Sousse la tipologia dell'usato varia dai 980 euro al metro quadrato del signorile ai 610 dell'economico, mentre il nuovo viene compravenduto a 1.120 euro al metro per il signorile, a 920 per il medio e a 680 per l'economico. L’affitto sul lungomare costa mediamente 300 euro al mese per i monolocali, 530 per i trilocali e 910 per le ville.

A Monastir le case costano 830 euro al metro per la tipologia del signorile usato e 1.020 per il signorile nuovo, 550 e 740 al metro per il medio usato e nuovo e 520 al metro per l'economico nuovo. In affitto sul lungomare si spendono 155 euro al mese per i monolocali, 340 per i trilocali e 610 per le ville.

A Djerba l’acquisto va dai 1.100 agli 850 euro al mq per il signorile, rispettivamente, nuovo ed usato; dagli 800 ai 600 per il medio e dai 600 ai 400 al metro per l'economico. Con 860 euro al mese si affitta una villa sul lungomare, con 300 un bilocale e con 185 un monolocale, mentre all'interno della città i prezzi ovviamente scendono.

Il risparmio fiscale

La legge tunisina n. 2006-85 del 25 dicembre 2006 ha sancito, a partire dall’anno 2007, un regime di abbattimento della tassazione dell’80% sulle pensioni lorde percepite dai cittadini di vari Paesi, tra cui l’Italia, con la quale la Tunisia ha in essere una convenzione fiscale. Ecco cosa spiega nei dettagli Tecnocasa.

«Assoggettare la propria pensione al sistema di tassazione in Tunisia equivale a pagare un'aliquota media del 3-5% sull’imponibile pensionistico lordo, contro un'aliquota media del 30% in Italia. In definitiva una fetta consistente della pensione rimane nelle tasche di chi ha lavorato una vita per ottenerla», spiegano.

Facciamo un esempio pratico, basato su una pensione lorda di 20mila euro annui: pensione lorda annua: 20.000 euro; 80% di quota non tassata: 16.000 euro; 20% quota tassata: 4.000 euro; tassa del 15% su 4.000 euro = 607 euro. In Italia si pagherebbe il 30% circa su 20.000 euro, vale a dire 6.000 euro (minimo). «In sostanza si pagheranno tasse con un’aliquota complessiva del 3% o 5% sulla pensione lorda contro una tassazione del 30% circa in Italia, quindi quello che si paga in un anno in Tunisia, è quello che equivarrebbe al mese in Italia», ci tiene a sottolineare Walid Zahag. Un fattore di appeal non di poco conto.

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