La Ue proroga per un anno l’uso del glifosato in agricoltura
Decisione in mancanza di un accordo tra gli Stati membri e nell’attesa delle valutazioni scientifiche dell’Efsa
di Alessio Romeo
2' di lettura
In mancanza di un accordo tra Stati membri a ridosso della scadenza, la Commissione europea ha rinnovato l'autorizzazione all'uso del glifosato in agricoltura fino al 15 dicembre del 2023. La decisione, pubblicata oggi sulla gazzetta ufficiale Ue, è arrivata dopo la conferma che le valutazioni scientifiche dell'Efsa, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare, sugli effetti del controverso erbicida non saranno disponibili prima della prossima estate. Un rinvio che ha reso impossibile il raggiungimento di una maggioranza qualificata a favore o contro la decisione. L'ultima volta il rinnovo venne concesso (per 5 anziché 10 anni) con il supporto degli Stati membri, mentre quest'anno la Commissione è stata costretta a decidere in autonomia.
Già nei mesi scorsi l'Efsa aveva fatto sapere che il rapporto conclusivo sui rischi che l'esposizione al glifosato potrebbe comportare per l'uomo, gli animali e l'ambiente sarà pronto solo nel luglio 2023, con un anno di ritardo rispetto al previsto. Il ritardo è dovuto alla mole della documentazione ricevuta nel quadro della consultazione pubblica che è stata svolta. A Parma sono arrivate 368 risposte – ha spiegato l'Authority in una nota – a cui si sono aggiunti 2.400 commenti redatti da esperti dei singoli Stati membri. Tutti questi contributi sono stati raccolti in un fascicolo di circa 3mila pagine. Di conseguenza, le ulteriori consultazioni e gli approfondimenti richiederanno un impegno che si prolungherà oltre la scadenza di fine anno prevista dall'ultimo rinnovo quinquennale Ue datato dicembre 2017, grazie alla decisiva astensione della Germania dopo due votazioni negative.
Va detto nel frattempo che il glifosato è stato assolto dalle accuse di cancerogenicità sia dall'Agenzia europea per la chimica (Echa) che dalla Food and Drug Administration Usa e, limitatamente all'uso alimentare, anche dagli esperti dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) . Mentre gli Stati membri che hanno tentato di introdurre divieti nazionali sono stati costretti alla retromarcia per la sostanziale mancanza di alternative all'uso dell'erbicida in agricoltura. Solo alcune limitazioni sono state varate, come il divieto di utilizzo in prossimità di luoghi pubblici.La Commissione, preso atto del ritardo rispetto della tabella di marcia prevista, aveva sottoposto agli Stati membri lo scorso ottobre una proposta di proroga annuale dell'autorizzazione, ma nessuna maggioranza è stata raggiunta nell'ambito del comitato competente (il Comitato permanente della Commissione Ue per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi).
La situazione non si è sbloccata neppure in occasione del voto del Comitato d'appello di metà novembre, del Comitato di appello. Per Bruxelles è scattato così l'obbligo legale di assumere autonomamente una decisione prima della scadenza, il 15 dicembre prossimo, della vigente autorizzazione, in assenza della documentazione scientifica dell'Efsa e preso atto del mancato parere degli Stati membri.
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