La Usb-C su iPhone 15 e le 7 direttive UE che hanno migliorato la nostra vita
Sui nuovi smartphone Apple arriva finalmente la porta Usb-C. Una scelta di uniformità a cui Apple si è dovuta adeguare in base alla direttiva europea
2' di lettura
Il lancio dell'iPhone 15 ha portato una grande novità, o meglio un tanto atteso ritorno al passato: la porta Usb-C. Il colosso americano Apple non ha avuto scelta se non adeguarsi alle direttive dell'Unione Europea che hanno stabilito una porta di ricarica comune per cellulari, tablet e fotocamere per la gioia degli utenti Apple, fino a oggi costretti a cambiare caricatore in base al modello di dispositivo.
Ma questa non è la prima volta che l'Unione Europea interviene migliorandoci la vita. Vediamo alcuni esempi.
1. Caricabatterie universale
Nel 2022, l'UE ha deciso che dall’autunno 2024 la USB Type-C sarà la porta di ricarica comune per smartphone, tablet e fotocamere. Dal 2026 l'obbligo riguarderà anche i pc. Questo risolverà il problema di dover comprare un nuovo caricatore ogni qualvolta si cambi modello. Ha inoltre l'obiettivo ambientale di ridurre la produzione di materiale elettronico da riciclare.
Le nuove norme hanno inoltre stabilito che la velocità di ricarica deve essere armonizzata per i dispositivi che supportano la ricarica rapida, permettendo così di caricare la stessa velocità con qualsiasi caricabatterie.
2. Roaming
Fino al 2032, sarà in vigore il “Roam-like-at-home”, il sistema che permette di usare la propria tariffa nazionale anche all'estero. Questo significa che si può navigare in rete, chiamare e inviare messaggi senza costi aggiuntivi. Tuttavia, mentre il numero di minuti e messaggi rimane del tutto invariato, c’è un limite alla quantità di GB utilizzabili all'estero.
Le norme sul roaming, introdotte nel 2017, impongono inoltre agli operatori di fornire informazioni chiare sui servizi che possono avere costi aggiuntivi.
3. Rimborso per voli in ritardo
Il regolamento 261/2004 prevede un risarcimento compreso tra i 250 e i 600 euro per ritardi superiori alle tre ore, calcolato in base all'orario di arrivo e alla lunghezza del volo. Il risarcimento non è previsto per “circostanze eccezionali”, come il meteo avverso. Sono invece coperti i ritardi dovuti a problemi tecnici e “circostanze operative”.
La compensazione non dipende in nessun modo dal prezzo del biglietto: un volo di lunga percorrenza, come quello per New York, darebbe diritto a 600 euro di risarcimento qualora avesse un ritardo superiore alle tre ore, a prescindere dal costo del biglietto.
4. E-commerce senza frontiere
Dalla fine del 2018 si può acquistare online in un altro Paesi senza pagare costi extra. La direttiva sul geo-blocking stabilisce che i venditori non possono bloccare clienti provenienti da altri paesi, o reindirizzare su siti che offrono gli stessi prodotti a prezzi maggiori. I clienti stranieri devono dunque essere trattati esattamente come quelli nazionali.
5. IBAN e BIC in tutti i Paesi UE
Dal 2014, il codice bancario nazionale, o IBAN, e il codice internazionale di identificazione della banca, o Bic, vengono utilizzati per i bonifici in tutti i Paesi membri. La direttiva UE ha quindi standardizzato le coordinate bancarie, velocizzando e facilitando transazioni internazionali.
7. 112, numero unico per emergenze
Nel 2017, l'Italia ha implementato la direttiva sul 112, il numero per emergenze che prevede una centrale unica di risposta nel quale vengono convogliate le linee 113, 115 e 118. Il servizio è disponibile in più lingue e accessibile anche alle persone non udenti.
Secondo i dati più recenti pubblicati dal governo, nel 2022 sono state gestite quasi 20 milioni di telefonate.
Il 112 è inoltre attivo in tutti i Paesi europei.
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