stime

La vendemmia promette bene, spiragli anche per il mercato

In Piemonte la qualità dell'uva è al momento buona ovunque con punte di eccellenza Previsto un incremento dei quantitativi di vino del 5%. Per le vendite segnali positivi dagli Usa

di Giorgio dell'Orefice

Sul Moscato gli ultimi 15 giorni hanno fatto registrare grandi escursioni termiche con 12-13 gradi di notte e 26 di giorno che hanno garantito un innalzamento del quadro aromatico delle uve che non si registravano da 15 anni.

4' di lettura

Una vendemmia anticipata nei tempi anche se meno di quanto temuto mesi fa, con una buona maturazione dei grappoli, e scarsa incidenza delle patologie della vite. Condizioni che porteranno a un incremento dei quantitativi di vino prodotto del 5% rispetto allo scorso anno (a quota 2,73 milioni di ettolitri contro i 2,60 dello scorso anno) e una qualità ovunque buona con diverse punte di eccellenza. È quanto stimano per la vendemmia 2020 in Piemonte Assoenologi, Ismea e Unione italiana vini.

«Per quanto riguarda le uve precoci – si legge nel report - come Moscato bianco, Chardonnay, Pinot nero, Brachetto, la maturazione, pur partendo in anticipo, ha subito una flessione a causa delle copiose piogge agostane per poi accelerare finendo in linea con lo scorso anno per le annate precoci. La vendemmia si presenta anticipata rispetto alla media con raccolta delle varietà destinate allo spumante metodo classico Alta Langa Docg a partire dalla quarta settimana di agosto e del Moscato destinato ad Asti Docg a cavallo tra l’ultima settimana di agosto e la prima di settembre. Si prevede che per le varietà tardive le differenze nella tempistica si assottiglieranno».

Loading...

«Siamo consapevoli che in un anno come questo 2020 i problemi sono e saranno soprattutto di mercato e di vendite – spiega Stefano Chiarlo, Vice Presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato ma anche titolare insieme alla famiglia della cantina Michele Chiarlo con vigneti nelle zone del Barolo, di Gavi e di Nizza Monferrato – ma a maggior ragione il fatto che si prospetti una vendemmia di qualità è importante perché la qualità aiuta di certo a vendere. Aspettiamo innanzitutto che migliori la situazione del canale horeca e a dire la verità qualche segnale positivo ad esempio negli Usa, comincia a fornirlo».

La vendemmia secondo Stefano Chiarlo si sta rivelando eccellente con un estate calda ma con precipitazioni nei momenti giusti e senza grandine. «Sul Moscato – ha aggiunto - gli ultimi 15 giorni hanno fatto registrare grandi escursioni termiche con 12-13 gradi di notte e 26 di giorno che hanno garantito un innalzamento del quadro aromatico delle uve che non registravamo in questi termini da 15 anni. Condizioni che favoriranno anche le uve rosse garantendo complessità ai vini. A breve comincerà la raccolta della Barbera e delle uve Cortese a Gavi e lì sarà importante gestire l’equilibrio nel vigneto con i giusti diradamenti».

«Preferisco non sbilanciarmi in previsioni anche perché almeno per quanto riguarda le Langhe la conclusione delle operazioni di raccolta è ancora lontana – spiega Gianni Gagliardo dell’azienda Poderi Gianni Gagliardo di La Morra (Cuneo) e presidente dell'associazione Deditus (associazione di famiglie storiche del Barolo dedite alla cura diretta dei propri vigneti) – per cui al momento è per noi molto difficile fare previsioni. Possiamo di certo dire che finora le condizioni climatiche sono positive e ci aspettiamo una buona annata. A preoccuparci sono di più gli aspetti di mercato perché con la chiusura del canale Horeca di fatto è rimasta in buona parte invenduta l’annata 2016 del Barolo che così nei prossimi mesi si andrà ad accavallare con l’annata 2017. Ma a ben pensarci anche questo non è un dato del tutto negativo. Certo alle cantine mancherà un po’ di liquidità ma dal punto di vista del mercato il fatto che a causa di un evento eccezionale si lascerà più tempo al vino per maturare, in particolare a un vino da invecchiamento come il Barolo, la vedo come un’opportunità per apprezzarne meglio le potenzialità. Sul fronte dei mercati esteri a preoccupare di più è l’Europa perché almeno nel nostro caso le vendite in Usa e Asia sono continuate anche in questi mesi difficili».

A Gavi (Alessandria) una delle celebri denominazioni bianchiste del Piemonte la vendemmia inizierà solo a metà di settembre. Al momento in seguito ai tradizionali campionamenti in vigna per verificare la maturità delle uve le condizioni sanitarie dei grappoli sono apparse buone e ci si aspetta quindi un’annata positiva. Nella Docg Gavi inoltre in linea con le disposizioni della Regione, il Consorzio Tutela per agevolare i produttori nella fase post pandemia ha previsto un abbassamento delle rese e una quota di riserva vendemmiale, pari a 13 quintali.

«Il 2020 è stato un anno complesso – ha commentato il presidente del Consorzio del Gavi, Roberto Ghio -: la fase di stop dovuta al fermo delle attività commerciali ha influito molto sulla gestione di questa vendemmia, ma finalmente i dati di luglio e agosto relativi alla richieste di fascette ministeriali da parte dei produttori sono in aumento rispetto all’anno scorso e segnano un’inversione positiva rispetto ai mesi precedenti. La nostra Denominazione che aveva retto bene l’impatto del Covid, trainata dai dati positivi della Gdo, adesso è tornata in piena attività, per cui guardiamo con ottimismo al futuro».

Se in Piemonte tra i produttori si riscontra forse una preoccupazione più attenuata rispetto ad altre aree del Paese è anche perché in regione è stata effettuata una campagna di distillazione che ha dato buoni risultati. «La Regione Piemonte – spiega Giovanni Minetti ad di Tenuta Carretta di Piobesi d'Alba – ha avviato una campagna di distillazione dedicata a specifici prodotti ovvero le uve Brachetto, Moscato e Barbera. Le varietà tra le più presenti in regione ma anche quelle con le maggiori giacenze. Si è trattato di un intervento di soccorso in un momento complesso per le aziende».

Riguardo alla vendemmia l’ad di Tenuta Carretta che oltre a vigneti a Barolo e Barbaresco conduce anche 23 ettari nella Docg del bianco Roero Arneis è convinto che il 2020 sarà un’annata di grande spessore. «A fine estate abbiamo registrato piogge e grandinate in montagna – spiega – che non hanno interessato i nostri vigneti e hanno avuto il pregio di raffreddare l’aria consentendo quelle escursioni termiche decisive per la piena maturazione delle uve in particolare delle uve destinate ai vini da invecchiamento. Ci sono insomma tutte le premesse per un’annata da ricordare».

Riproduzione riservata ©

loading...

Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti