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La Vespa rischia di sparire dagli Usa. Colpa della mucca pazza

di Maurizio Caprino

2' di lettura

La carne americana agli ormoni fa male...alle moto europee. Soprattutto alla Vespa, che rischia di sparire o quasi dal mercato Usa nonostante sia un’icona anche per gli americani: sullo scooter italiano e su tutti gli altri motocicli Ue di cilindrata da 51 a 500 centimetri cubici i dazi potrebbero raddoppiare. È la conseguenza di una disputa sui dazi doganali nata non ora con l’avvento al potere del protezionista Donald Trump, ma vent’anni fa, ai tempi della “mucca pazza”: la Commissione Ue bandì i bovini americani cresciuti con ormoni.

La questione sembrava essersi sopita nel 2009, quando le due parti firmarono un memorandum d’intesa sotto l’egida del Wto (l’organizzazione mondiale del commercio). Ma ora l’industria americana delle carni ha chiesto all’Ustr (l’agenzia governativa Usa che si occupa di commercio estero) contromisure per compensare il fatto che le aperture europee sono state solo parziali. Dunque, dazi più alti per tutta una serie di prodotti, comprese le moto fino a 500. Sulle quali le case europee puntano molto negli Usa: l’unico costruttore americano presente in questa fascia di mercato è la Harley Davidson, con un solo modello (la Street 500).

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Infatti, la conformazione delle città americane non costringe a un grande uso degli scooter come in Europa e quindi i costruttori locali non curano questa fascia. Le esigenze del loro mercato sono coperte in buona parte dai giapponesi e dai coreani, ma gli europei possono contare proprio sui loro modelli-icone.

Non solo la Vespa, importata negli Usa sin dalla fine della Seconda Guerra mondiale e “spinta” anche da film come «Vacanze romane», di cui era protagonista portando a spasso per la capitale italiana Audrey Hepburn e Gregory Peck. Ci sono anche le Ktm Mx e Sx. E si aggiunge qualche altro modello degli stessi gruppi (Piaggio e Ktm), che porta marchi come Aprilia e Husqvarna.

Così è scesa in campo l’Acem (l’associazione europea delle case motociclistiche), che ha chiesto all’Ustr di togliere le moto dall’elenco dei prodotti che verrebbero penalizzati. Tra le motivazioni della richiesta, l’evidente estraneità delle moto alla questione della “mucca pazza” e i danni che un aumento dei dazi causerebbe agli stessi Usa, sotto forma di limitazione delle scelte dei consumatori e perdita di migliaia di posti di lavoro in punti vendita e officine.

Vi ricorda le altre polemiche di questi giorni sulle scelte economiche e commerciali di Trump?

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