I progetti in corso

Lab, big data, piattaforme Leonardo integra tutta la filiera

di Chiara Bussi

Il supercalcolatore firmato Leonardo

3' di lettura

Il simbolo del nuovo corso ha un nome evocativo: davinci-1. Il supercalcolatore di Leonardo inaugurato a dicembre è oggi pienamente operativo nella sede di Torre Fiumara a Genova. Per potenza e prestazioni si colloca al secondo posto in Italia e al decimo a livello mondiale tra i supercomputer di aziende private. E consente di effettuare simulazioni numeriche complesse, come quelle che servono per progettare elicotteri e aerei, fino allo sviluppo di applicazioni basate sull’intelligenza artificiale e sul cloud computing.

Del resto algoritmi e big data sono tra i protagonisti del piano strategico Be Tomorrow - Leonardo 2030 che punta, tra l’altro, sulla digitalizzazione diffusa, declinata nei processi produttivi e nei rapporti con tutta la filiera. A cominciare dalla progettazione con il “gemello digitale”, copia perfetta di un prodotto complesso, come un aereo o un satellite, che ne simula il comportamento nel tempo. I vantaggi? Sviluppi a basso costo, minor consumo di energia e materiali, tempi più veloci rispetto alla progettazione tradizionale.

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Per accelerare i processi di digitalizzazione e lo sviluppo di tecnologie innovative nel 2020 sono stati lanciati i Leonardo Labs. Una rete di 10 centri in sei Regioni, connessi a Università e centri di eccellenza a livello globale. Laboratori che contano 72 ricercatori e hanno al loro interno unità di ricerca con un focus su IA, sistemi autonomi, big data, calcolo ad alte prestazioni, tecnologie quantistiche, mobilità elettrica. «Innovazione, tecnologia e sostenibilità - spiega Enrico Savio, Chief strategy & market intelligence officer di Leonardo - sono i fattori alla base della nostra strategia tra loro integrati, e su cui si fondano la competitività e la crescita futura. In linea con il Piano strategico intendiamo diventare un driver dell’innovazione a livello sistemico, attraverso la creazione di un ecosistema incentrato sulla ricerca per lo sviluppo prodotto, svolta all’interno delle divisioni e società del Gruppo, e sulla ricerca tecnologica realizzata prevalentemente all’interno dei Leonardo Labs».

Il gruppo per il presidio delle tecnologie strategiche per la sicurezza conta una catena di fornitura in 77 Paesi: 11mila aziende (oltre 4mila in Italia) con un valore di ordinato che nel 2020 ha raggiunto circa 9 miliardi di euro, di cui 4 nel nostro Paese. Un ecosistema fortemente interconnesso su cui stanno iniziando a farsi sentire gli effetti del Leonardo Production System (Lps) per migliorare il processo di trasformazione delle materie prime fino al prodotto finito in nome delle tecnologie Industria 4.0. A fine 2020 il programma Lps ha riguardato 13 stabilimenti in Italia con oltre 1.600 progetti di miglioramento avviati, mentre quest’anno raggiungerà 19 siti, con circa 620 progetti nel primo trimestre. Dal lancio nella primavera 2019, nei siti che lo stanno implementando si sono registrati un aumento dell’efficienza media del 20% e del 30% della produttività. In linea con il Piano strategico è stato avviato il programma Lps 4.0 di digitalizzazione della metodologia e degli strumenti per accelerarne l’esecuzione e i risultati.

A questo si affianca un nuovo modello di gestione dei fornitori (Leap 2020) per promuovere uno scatto della loro capacità tecnologica. Finora è stata analizzata una base di oltre 1.300 soggetti per una spesa complessiva di circa 2 miliardi. Tra essi circa 200 sono stati valutati per un percorso di partnership e per oltre 100 sono già stati avviati programmi mirati. Tra i principali ci sono Elite Leonardo Lounge, un percorso di sviluppo di due anni per imprenditori e top manager. O la collaborazione con i Digital Innovation Hub di Confindustria che ha consentito di avviare iniziative di sensibilizzazione e formazione sulle tecnologie Industria 4.0. Hanno partecipato alla prima fase circa 28 fornitori chiave di 9 regioni per un fatturato aggregato di oltre 600 milioni e 3mila dipendenti. «Poter contare su un ecosistema d’impresa addestrato sulle tecnologie digitali- conclude Savio - significa poter ambire a quote più importanti del mercato del settore AD&S, e diversificare il business su altri settori, come potrebbe essere la sanità. Una forte filiera digitalizzata potenzia il ruolo di Leonardo quale player nazionale di riferimento per queste tecnologie».

Copre l’intera supply chain anche il Piano di sostenibilità elaborato da Leonardo. Tra le varie misure prevede che entro il 2022 oltre il 75% del valore ordinato dall’azienda debba avvenire attraverso piattaforme di collaborazione digitali.

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