Lagalla verso la vittoria a Palermo. Risanamento dei conti e rifiuti in cima all’agenda
La corsa di Lagalla (centrodestra) ex rettore dell'università di Palermo ed ex assessore regionale, è stata segnata dalle polemiche scaturite dal sostegno di Totò Cuffaro e dall'endorsement di Marcello Dell'Utri, entrambi condannati in via definitiva per mafia.
di Andrea Gagliardi
I punti chiave
3' di lettura
Si avvia verso una vittoria al primo turno Roberto Lagalla, medico, ex rettore dell'università di Palermo e candidato sindaco di tutto il centrodestra a Palermo. In base alla legge comunale basta superare il 40% dei voti per essere eletti al primo turno. E gli exit poll del consorzio Opinio Italia per la Rai gli assegnano una forchetta tra il 43 e il 47 per cento. Il centrodestra conquisterebbe dunque la città dopo il regno incontrastato per quarant’anni, anche se in più fasi, di Leoluca Orlando.
Il percorso complicato per la candidatura unitaria
Alla candidatura di Lagalla, classe 1955, il centrodestra è arrivato dopo un lungo tira e molla. Fondatore nel 2017 del movimento civico Idea Sicilia, Lagalla in quello stesso anno è stato eletto deputato dell'assemblea regionale siciliana. E fino allo scorso 30 marzo è stato assessore nella giunta regionale di Nello Musumeci, quando si dimise per candidarsi a sindaco di Palermo. Appoggiato all’inizio solo dal leader dell'Udc Lorenzo Cesa, Lagalla ha ricevuto il sostegno di Fdi. E solo più tardi è arrivato il via libera anche da Forza Italia e Lega (che qui si presenta come Prima l'Italia). A pesare sulla trattativa la ricandidatura in autunno alla guida della Regione di Nello Musemueci (esponente di Fratelli d'Italia). Ipotesi su cui la coalizione resta divisa. La convergenza di tutto il centrodestra sul nome di Lagalla ha fatto cambiare idea a Matteo Renzi, che inizialmente aveva sostenuto l'ex rettore. Ma Italia Viva Palermo ha confermato il sostegno.
Gli arresti e le polemiche per il sostegno di Dell’Utri e Cuffaro
La corsa di Lagalla è stata segnata dalle polemiche per l’arresto per scambio elettorale politico-mafioso la campagna elettorale di due candidati del centrodestra (Pietro Polizzi di Forza Italia e Francesco Lombardo di Fratelli d’Italia), entrambi rei, secondo la Procura, di aver cercato i voti dei boss mafiosi. In precedenza aveva suscitato scalpore il sostegno all’ex rettore di Totò Cuffaro (alla guida di “Dc nuova”, una sorta di Democrazia cristiana 4.0 schierata al fianco di Lagalla) e di Marcello Dell'Utri, entrambi condannati in via definitiva per mafia.
«Quello di Dell’Utri è stato un intervento non richiesto, dovuto al dibattito interno a Forza Italia, che io ho subito. Quanto a Cuffaro, esiste una lista con persone degne e verificate che si stanno impegnando; da Cuffaro non ho avuto condizionamenti quando ero suo assessore alla Sanità, figuriamoci adesso» ha puntualizzato Lagalla. E ha aggiunto: «I voti dei mafiosi da qualunque parte vengano non li vogliamo, chi proporrà scorciatoie o passi scellerati sarà accompagnato in Procura». L’ex rettore però ha preferito non partecipare alla commemorazione per il trentennale dell'uccisione di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e degli agenti della scorta.
I primi tre interventi promessi
Tre gli interventi promessi da Lagalla da neo-sindaco: risanare i conti del Comune aprendo subito un dialogo con lo Stato per risolvere il problema della mancata approvazione dei bilanci di previsione 2021 e 2022; dare una degna sepoltura alle bare accatastate nel cimitero dei Rotoli e organizzare nel migliore dei modi e secondo tradizione il Festino di Santa Rosalia, tanto caro a tutti i palermitani.
Verso una giunta mista tecnici-politici
Sul fronte “caldo” del bilancio, per la Lagalla sarà fondamentale un drenaggio fiscale «perché non è possibile che solo il 40% paghi le tasse». Servirà quindi «potenziare l’ufficio Tributi del Comune, incrociare i dati con l’Agenzia delle Entrate e favorire pagamenti dilazionati a chi non è in regola con le tasse». Per affrontare le tante emergenze, Lagalla pensa a «una giunta mista di tecnici e politici, la prerogativa di ogni assessore sarà la competenza e la squadra dovrà lavorare sui macro-temi in sinergia con dirigenti e consulenti a titolo gratuito sia per risanare il bilancio sia per spendere i fondi dell’Ue».
Partenariato pubblico-privato nella gestione dei rifiuti
Il “patto civico” è il modello che Lagalla intende adottare, favorendo il partenariato pubblico-privato, per esempio nella gestione dei rifiuti - altra emergenza in città -, coinvolgendo le associazioni soprattutto nelle circoscrizioni. Si punta poi a modificare la raccolta differenziata dei rifiuti creando un Polo tecnologico a Bellolampo con impianti di differenziazione in loco, mettendo fine dunque all’esperienza del “porta a porta” che non ha funzionato.
Gli altri punti del programma
Tra gli altri temi in agenda da sindaco: riprogrammare le piste ciclabili, dare decoro alle isole pedonali, contrastare l’abusivismo permettendo a chi vuol mettersi in regola di farlo in modo graduale, aprire i mercati storici di (Ballarò , Vucciria e Capo) ai turisti replicando il modello spagnolo, bonificare il fiume Oreto e rifare il look al Ponte Corleone; utilizzare i percettori del reddito di cittadinanza, «che ha una funzione sociale nonostante il modello attuale non funzioni» per lavori di pubblica utilità; trasformare l’ex Fiera del Mediterraneo in un Polo convegnistico internazionale; aprire alla città il polmone verde del Parco della Favorita favorendo la realizzazione di orti urbani.
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