Lagarde: determinati a riportare inflazione a target. Banche resilienti
“L’elevato livello di incertezza - sottolinea Lagarde - rafforza l’importanza di un approccio dipendente dai dati per le nostre decisioni sui tassi”
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La Bce è determinata a “garantire il tempestivo ritorno dell’inflazione” all’obiettivo di medio termine del 2% e questo fine dallo scorso luglio ha alzato i tassi di 350 punti base con un ultimo aumento di 50 pb a marzo.
E’ quanto recita lo statement della presidente della Bce Christine Lagarde nel suo intervento all’International Monetary and Financial Committee a Washington. “L’elevato livello di incertezza - sottolinea Lagarde - rafforza l’importanza di un approccio dipendente dai dati per le nostre decisioni sui tassi ufficiali, che sarà determinato dalla nostra valutazione delle prospettive di inflazione alla luce dei dati economici e finanziari in arrivo, della dinamica dell’inflazione sottostante e della forza della trasmissione della politica monetaria”.
Sistema bancario resiliente
Per quanto riguarda le recenti turbolenze nel mondo bancario, Lagarde sottolinea che la Bce sta “monitorando da vicino le attuali tensioni di mercato e siamo pronti a reagire se necessario per preservare la stabilità dei prezzi e la stabilità finanziaria nell’area dell’euro. Il settore bancario dell’area dell’euro è resiliente, con solide posizioni patrimoniali e di liquidità”. In ogni caso - conclude Lagarde - “la nostra cassetta attrezzi ci offre tutti gli strumenti per fornire sostegno di liquidità al sistema finanziario dell’area dell’euro, se necessario, e per preservare la corretta trasmissione della politica monetaria”.
Rischi per la crescita
“I rischi per le prospettive di crescita sono orientati al ribasso. Le tensioni elevate sui mercati finanziari potrebbero inasprire le condizioni del credito più del previsto e attenuare la fiducia”. E’ quanto recita lo statement della presidente della Bce. “La guerra ingiustificata della Russia contro l’Ucraina e il suo popolo continua a rappresentare un significativo rischio di ribasso per l’economia - prosegue Lagarde - e potrebbe nuovamente far salire i costi dell’energia e del cibo. La crescita dell’area dell’euro potrebbe anche subire un rallentamento se l’economia mondiale si indebolisse più bruscamente del previsto. Tuttavia, se le aziende riuscissero ad adattarsi più rapidamente al difficile contesto internazionale, ciò, insieme all’attenuarsi dello shock energetico, potrebbe sostenere una crescita più elevata di quanto attualmente previsto”.
“Prevediamo che l’inflazione nell’area dell’euro continuerà a diminuire - prosegue Lagarde - man mano che le minori pressioni sui prezzi si attenuano e la politica monetaria più restrittiva frena sempre di più la domanda. Tuttavia, la crescita storicamente elevata degli stipendi, legata a mercati del lavoro vicini alla piena occupazione e alla compensazione per l’alta inflazione, sosterrà l’inflazione core nell’orizzonte di proiezione, man mano che l’inflazione tornerà gradualmente a tassi vicini al nostro obiettivo”.
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