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Landini a Cisl e Uil: mobilitiamoci insieme sul fisco

Al congresso il leader della Cgil ha chiesto al governo di ritirare la delega fiscale, per avviare il confronto e di fermarsi sull’autonomia differenziata

di Giorgio Pogliotti

(Ansa)

3' di lettura

Aprendo il congresso nazionale della Cgil, Maurizio Landini ha proposto a Cisl e Uil di mobilitarsi insieme per chiedere al governo di ritirare la delega sulla riforma fiscale ed avviare un confronto di merito: «non è più accettabile che le entrate fiscali si reggano di fatto sul lavoro dipendente e pensionati», ha detto, «non siamo d’accordo né sulla riduzione delle aliquote perché va a favorire i redditi più alti, né sulla flat tax che è fuori dalla progressività prevista dalla Costituzione. Non è prevista la riduzione di 5 punti del cuneo per una vera crescita dei salari, né la restituzione del fiscal drag per la tutela dall’inflazione». Landini ha anche chiesto al governo di «fermarsi sul progetto di autonomia differenziata che penalizza le aree più deboli del Paese».

La minoranza con 24 delegati (su 986) annuncia proteste contro la premier

C’è da aspettarsi che Landini rilancerà le proposte durante l’incontro in programma domani con i leader dell’opposizione, Elly Schlein (Pd), Giuseppe Conte (M5s) e Carlo Calenda (Azione), e che non farà sconti alla premier Giorgia Meloni - le critiche si estendono al capitolo pensioni, Reddito di cittadinanza, lotta alla precarietà - attesa venerdì per un intervento dal palco, a 27 anni di distanza dall’ultima presenza di un capo del governo ad un congresso nazionale della Cgil, ma allora il premier si chiamava Romano Prodi e si può dire che giocasse praticamente “in casa”. Per Giorgia Meloni è il contrario. Proprio in previsione dell’intervento del presidente del consiglio, un’iniziativa di protesta è annunciata da Eliana Como, delegata Fiom, espressione della minoranza, con 24 delegati sui 986: probabilmente lasceranno la sala e daranno vita ad un flash mob. Resta da vedere che seguito avrà l’iniziativa di protesta tra la platea, ma conversando con i delegati sembra prevalere freddezza e timori che eventuali contestazioni possano risolversi in un boomerang per il sindacato.

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Salario minimo e validità erga omnes dei Ccnl

Parlando dal palco del Palacongressi di Rimini Landini, con una fascia bianca al bracco in solidarietà per le vittime di Cutro, ha fatto riferimento ad un sindacato più inclusivo, che deve «aprirsi e allargare la rappresentanza a tutte le forme di lavoro - subordinato, autonomo, partite Iva - anche sperimentando nuove pratiche mutualistiche e solidali», secondo il principio dello «stesso lavoro, stessi diritti e stesso salario» attraverso «l'applicazione del Cccnl di riferimento e di miglior favore in termini salariali e normativi».L’obiettivo è dare validità erga omnes sia agli aspetti economici che normativi dei Ccnl, certificando la rappresentanza delle parti che lo stipulano, contro la pratica degli accordi pirata, esplosa negli ultimi 10 anni. Questa operazione è «fondamentale anche come riferimento per il salario minimo, normativa che chiediamo venga recepita anche nel nostro Paese, anche definendo una soglia perché sotto certe cifre non è lavoro ma è puro sfruttamento».

La settimana lavorativa di quattro giorni

La riduzione dell'orario, con la conseguente riduzione delle giornate lavorative settimanali, secondo Landini va posta nei Contratti nazionali con una progressiva generalizzazione, collegata all'innovazione in corso e con l'obiettivo di indicare secondo le specificità delle diverse categorie le modalità di messa in pratica, dando così anche strumenti alla contrattazione di secondo livello. «La via contrattuale è quella che ci compete direttamente - ha detto- ma per rafforzarla chiediamo anche che il Governo renda disponibili e strutturali istituti di sostegno alla formazione in orario di lavoro e alla riduzione e redistribuzione degli orari».

Sciopero al rovescio contro la violenza sulle donne

Per Landini occorre dar vita ad una campagna di sensibilizzazione nei luoghi di lavoro e nelle scuole contro la violenza sulle donne. Al congresso il leader della Cgil ha proposto di sperimentare forme di mobilitazione, come «lo sciopero al rovescio, per devolvere una giornata di lavoro ad progetti mirati alla prevenzione ed al contrasto alle molestie e alla violenza sulle donne», che dovrebbe vedere «almeno la prima volta, l'esclusivo coinvolgimento degli uomini».

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