Landini eletto segretario generale Cgil con il 93% dei voti
di Giorgio Pogliotti
2' di lettura
Per la nomina di Landini segretario generale sono stati 267 i sì (92,7%), 18 i no (6,2%), 4 gli astenuti (1,37%) e 1 bianca. Landini ha ringraziato la segretaria uscente, Susanna Camusso, nel discorso programmatico ha sottolineato il valore dell’unità sindacale: «Siamo riusciti a non far prevalere aspetti personali, ma il bisogno di unità, come viene richiesto dai nostri iscritti. Di fonte alla frantumazione della rappresentanza politica del lavoro e della sinistra, serve un'organizzazione unita, capace di affrontare complessità dei problemi».
Il neo segretario ha lanciato il monito contro il rischio di una Cgil divisa, anche se la frattura deve ancora essere composta con quella parte della Cgil che ha mal digerito il passo indietro di Colla: «Se qualcuno si sente landiniano, colliano o camussiano sappia che sono sintomi di una malattia da curare, il congresso si è concluso in modo unitario».
Il prossimo appuntamento è la manifestazione nazionale del 9 febbraio con Cisl e Uil, con cui va costruita un'unità «partendo dal basso», ha aggiunto Landini facendo sue le parole pronunciate da Annamaria Furlan dallo stesso palco del congresso. Ha ricordato le «intese con le associazioni imprenditoriali» per rivendicare una legge sulla rappresentanza che dia certezza e diritti: «A chi governa diciamo, facciamo la legge sulla rappresentanza, lasciando i lavoratori in condizioni di scegliere liberamente». La sfida, per il sindacato è «allargare rappresentanze a giovani, precari senza tutele. La segreteria resta a 10, escono Susanna Camusso e Franco Martini ed entrano Emilio Miceli leader dei chimici (considerato un riformista vicino a Colla) e Ivana Galli (considerata viciao al tandem Landini-Camusso). Colla e Gianna Fracassi faranno da vicesegretari generali. A Colla verranno assegnati il 40% dei membri del direttivo.
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