Mercato

Laudes Foundation lancia il progetto Built by Nature fondato sul legno

Se come in Svezia si arrivasse al 50% delle costruzioni in legno, significherebbe poter diminuire le emissioni di CO2 in atmosfera del 3%

di Maria Chiara Voci

4' di lettura

Da una parte, la creazione di un network, capace di produrre gruppi trasversali di lavoro e risultati concreti, incrociando le competenze di alcune fra le organizzazioni big che studiano gli effetti del cambiamento climatico (e le relative soluzioni) e un gruppo selezionato di “front runners” del mercato del legno, cioè sviluppatori, progettisti, investitori, proprietari di beni e assicuratori, nonché decisori pubblici e amministratori impegnati davvero nel fare la differenza.

Dall'altro un vero e proprio “fondo di accelerazione”, finalizzato a supportare economicamente, con contributi anche importanti che vanno da 50mila a 250mila euro, consorzi di esperti all’avanguardia per lo sviluppo di progetti che superano gli ostacoli nella diffusione delle costruzioni in legno.

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Il doppio impegno è della Laudes Foundation, fondazione di filantropia indipendente, nata ad Amsterdam per iniziativa dell’impresa familiare Brenninkmeijer e impegnata sul fronte della decarbonizzazione e del lotta alle crescenti disuguaglianze. Questa doppia attività (costruita in mesi di lavoro) è la base di un ambizioso progetto che si chiama Built by Nature e che viene lanciato oggi, alla vigilia della CoP26, con un goal preciso: passare dalle parole ai fatti in materia di riduzione dell'impatto delle costruzioni, attualmente responsabili di quasi il 40% delle emissioni di gas serra a livello globale. Se ci sono tante iniziative sparse per invertire rotta, infatti, nessuna lavora in modo sistemico e non si fa ancora abbastanza (o non nel modo giusto).

A spiegare, in un'intervista esclusiva al Sole24Ore, i contenuti del progetto Built by Nature è James Drinkwater, responsabile Built Environment della Laudes Foundation. «Il mercato delle costruzioni in legno rappresenta, oggi, nella maggior parte dei Paesi in Europa circa il 10% delle nuove realizzazioni - spiega -. Tuttavia ci sono città, ad esempio in Svezia, dove si è arrivati anche al 50%. Se questo obiettivo fosse raggiunto a livello globale, significherebbe poter diminuire le emissioni di CO2 in atmosfera del 3%. Una quantità equivalente alla decarbonizzazione dell'intero settore aereo».

Tutto questo è un beneficio indotto dalla materia prima, usata con l'expertise delle nuove tecnologie. «Il legno non è solo un materiale sostenibile perché permette di costruire edifici efficienti sotto l'aspetto energetico, ma anche perché crescendo in natura incamera CO2 e può essere usato in modo completamente circolare, montato e smontato. Questo genera una vera rivoluzione nel mercato, perché si passa dal fabbricato che non chiede energia per funzionare a quello che non produce un impatto negativo per il Pianeta. Accanto al legno, importanti sono le evoluzioni anche nell'uso basso emissivo dell'acciaio o del cemento. Fondamento per una nuova edilizia ibrida ad alta tecnologia, che è la strada del futuro».

La rete dei partner di Built by Nature è all'avanguardia. Partecipano al progetto la neonata no-profit Bauhaus Der Erde; il Centro per l'innovazione del materiali dell'Università di Cambridge, il Carbon Neutral Cities Alliance (Alleanza fra le città ad emissioni zero), Cities4Forest e Climate-Kic, che a Milano e Madrid ha realizzato di recente due progetti pilota a dimostrazione di come sia possibile costruire in modo diverso e alternativo. Altrettanto significativi i “runners”: fra gli altri (e per citarne solo alcuni) studi internazionali che con il legno da anni lavorano come la società di ingegneria Arup e gli architetti pionieri del crosslam Waugh Thistleton Architects nonché gli ingegneri italiani di Ergodomus Timber Engineering; team impegnati nella progettazione sostenibile come il collettivo CREE building o Kiss House (fra i primi utilizzatori dello standard Passivhaus); realtà impegnate nella costruzione in legno come BoKlok (il fornitore di case sostenibili di proprietà congiunta Skanska e IKEA); gruppi immobiliare e di investimento integrato a livello globale come Lendlease, che a Milano sta investendo proprio in una realizzazione fuori da ogni schema convenzionale.

«L'obiettivo del progetto che stiamo attivando - prosegue James Drinkwater - sarà non solo quello di creare connessioni per lo sviluppo di azioni, ma anche di rendere visibili al termine dei processi i risultati tecnici, economici e ambientali ottenuti. Vogliamo agire sul cambiamento delle politiche globali e puntuali. Unire città, regolatori locali e nazionali o comunitari per cambiare le norme, eliminare i disincentivi nel costruire in legno. Dobbiamo alzare gli standard e realizzare interventi in cui siamo sicuri che stocchiamo CO2 e lo dimostriamo. Non a caso Built by Nature ha sede nel Circl Pavilion di Amsterdam di ABN Amro, esempio di immobile circolare, dove le travi in Crosslam sono progettate per essere smontate e riusate».Il fondo di finanziamento multimilionario, che catalizza risorse pubbliche e private (comprese quelle dei programmi di finanziamento comunitario) sovvenziona iniziative che affrontano barriere tecniche, normative o finanziarie.

I progetti finanziati potrebbero includere la progettazione di nuovi modelli di business e la raccolta di dati sui casi aziendali; innovazioni e strutture per aumentare l’impatto climatico degli edifici in legno; innovazioni normative e studi di fattibilità per grandi progetti su scala urbana in grado di iniziare a generare un cambiamento della normativa di settore. Al momento del lancio, i Built by Nature annuncia oggi i suoi primi tre progetti: quello Holland Houtland, che mira a scalare il settore dell’edilizia biobased attraverso un nuovo modello misto di finanza e valutazione; il”New Model Building” nel Regno Unito, che definisce i principi di progettazione per la realizzazione di una metodologia esemplare per la costruzione di complessi residenziali attraverso l'utilizzo di legno ingegnerizzato un progetto di Waugh Thistleton Architects realizzato in collaborazione con esperti ingegneri antincendio dello University College di Londra; e l’Istituto per l’Architettura Avanzata dei Valldaura Labs (IAAC) di Catalunya, che sta radunando i capofila e organizzando una esposizione di soluzioni all’avanguardia in vista di grandi eventi - come la “European Forest City” che si terrà a Barcellona nel 2022.

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