misure anti crisi

Lavoratori autonomi, proroga a tutto il 2021 per l’esonero sui contributi

Contratto di solidarietà difensiva più conveniente per aziende e lavoratori

di Giorgio Pogliotti

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3' di lettura

Una nuova proroga di 18 settimane della Cassa covid “selettiva”, riservata alle imprese dei settori più in difficoltà. Insieme all’estensione per tutto il 2021 dell’esonero dei contributi previdenziali dovuto dai lavoratori autonomi e dai professionisti, grazie ad una nuova iniezione di risorse per 1,5 miliardi destinate al Fondo creato ad hoc. Con il contratto di solidarietà difensiva reso più “appetibile”, concedendo ai datori di lavoro uno sconto contributivo e diminuendo la percentuale della retribuzione persa dai lavoratori.

Le novità per gli autonomi

Sono tre misure allo studio del governo che dovrebbero entrare nel prossimo decreto Ristori, dopo il via libera del Parlamento allo scostamento di Bilancio. Iniziamo dalle novità per gli autonomi.

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La legge di Bilancio ha previsto l’istituzione presso il ministero del Lavoro di un Fondo con una dotazione iniziale di 1 miliardo di euro, per l’esonero parziale dal pagamento dei contributi previdenziali dovuti nel 2021 dai lavoratori autonomi e dai professionisti che abbiano percepito nel periodo d’imposta 2019 un reddito complessivo fino a 50mila euro e abbiano subìto un calo del fatturato (o dei corrispettivi) nel 2020 non inferiore al 33% rispetto al 2019.

La legge di Bilancio rinvia poi ad uno o più decreti del ministro del lavoro, da emanare entro il 1° marzo, la definizione dei criteri e delle modalità per il riconoscimento dell’esonero. Il beneficio però è temporaneo, e per assicurare a tutta la platea interessata lo sconto per l’intero 2021, la dote del fondo sarà incrementata di 1,5 miliardi.

Proroga cassa integrazione

Un’altra importante misura, che dovrebbe valere intorno a 5 miliardi, è la proroga della cassa integrazione per 18 settimane. La legge di Bilancio ha già previsto una proroga di 12 settimane della cassa Covid, gratuita per le imprese, da collocare tra il 1° gennaio e il 31 marzo 2021 per i trattamenti di cassa integrazione ordinaria, e nel periodo tra il 1° gennaio e il 30 giugno 2021 per i trattamenti di assegno ordinario e di cassa in deroga.

Attualmente ci sono diverse ipotesi allo studio: si pensa di assicurare 18 settimane di proroga della cassa Covid (gratuita) alle sole imprese del terziario, ovvero dei settori coperti in precedenza dalla cassa in deroga o dal Fis, lasciando una proroga di 4 settimane alle imprese che utilizzano la cassa ordinaria - industria, edilizia-, che al termine dell’utilizzo sarebbero nuovamente libere di licenziare (il blocco dei licenziamenti è in vigore fino al 31 marzo).

La misura è ancora allo studio dei tecnici dei ministeri del Lavoro e dell’Economia che stanno valutando anche le coperture; non è escluso che per le imprese industriali e dell’edilizia non vi sia alcuna proroga, e dal 1° aprile possano utilizzare la cassa ordinaria, avendo azzerato il contatore, per un totale di 52 settimane nel biennio mobile. Circa 4 miliardi del Dl Ricoveri dovrebbero poi servire per assicurare le coperture all’Inps per il 2021 sul versante dei pagamenti di Cigo e Naspi.

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Contratto di solidarietà difensiva

Un altro strumento su cui il governo punta - per ridurre l’impatto dei possibili licenziamenti che arriveranno alla fine del blocco - è il contratto di solidarietà difensiva, che si vorrebbe rendere più appetibile riconoscendo uno sconto contributivo alle imprese e diminuendo la percentuale che viene persa dai lavoratori (alzando i massimali), e calcolando una riduzione oraria su base mensile (eliminando l’ipotesi di riduzione giornaliera o settimanale).

Il ministro del lavoro, Nunzia Catalfo, ne ha parlato nell’incontro di ieri con i sindacati e le imprese al tavolo sulla riforma degli ammortizzatori (aggiornato al 25 gennaio), annunciando che queste misure dovrebbero entrare nel Dl Ristori, insieme alla proroga della Naspi, al rifinanziamento dei fondi interprofessionali per agevolare la formazione dei lavoratori, al rifinanziamento del Fondo volo per il proseguimento della cig per i lavoratori aeroportuali e a nuovi fondi per assicurare l’incremento del 10% dell’integrazione al reddito per i lavoratori dell’Ilva in amministrazione straordinaria.

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