Lavoro, Boccia: tempi maturi per patto con i sindacati
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«I tempi sono maturi per costruire un vero patto per il lavoro insieme a Cgil, Cisl e Uil». È quanto sostiene il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, a margine di un incontro organizzato da Intesa Sanpaolo in merito alla nomina del nuovo leader della Cgil. Con i sindacati «c’è un tavolo aperto, dovremmo continuare a parlare dell’evoluzione del patto per la fabbrica» ha spiegato Boccia, che a chi gli chiedeva un commento sull’elezione di Maurizio Landini a segretario generale della Cgil ha replicato: «Lo incontreremo. Non entriamo nelle scelte del sindacato».
Il numero uno di Viale dell’Astronomia ha poi evidenziato la necessità di un «decreto sblocca-cantieri contro il rallentamento dell’economia». Sarà necessaria una manovra economica correttiva? «Speriamo di no» si augura Boccia, ribadendo che «intanto se si aprissero immediatamente i cantieri ci sarebbe una dimensione anticiclica e compensativa, poi se non basta è evidente che bisogna mettere mano, però si vada per gradi».
Pil: industria tedesca in recessione, bisogna prepararsi
Alla domanda se per il nostro paese è in vista solamente un rallentamento economico o una recessione, Boccia ha risposto: «Speriamo» che in Italia «non ci sia recessione, è evidente che l’industria tedesca è già in fase recessiva». «Occorre prepararsi e mettersi in sicurezza», ha aggiunto.
Banche: non serve operazione di sistema
A chi gli chiedeva se in Italia serva un’operazione di sistema per la messa in sicurezza del sistema bancario, Boccia ha risposto che «sembra di no, parliamo di piccole banche che hanno delle criticità. L'operazione di sistema assolutamente no». «Serve un’operazione di crescita del Paese da cui deriva il credito - ha aggiunto - È evidente che il rallentamento del quantitative easing della Bce potrebbe comportare un rallentamento e una maggiore selettività del credito, quindi a maggior ragione bisogna investire sulla crescita, che determina il credito. Non è il credito che determina la crescita».
Ue: speriamo governi capiscano che sfida è all’esterno
Quanto al pericolo di un isolamento dell’Italia nella Ue, il presidente di Confidustria ha sottolineati che «abbiamo bisogno di Europa. Siamo uno dei più grandi esportatori d'Europa, esportiamo 550 miliardi all’anno, di cui 250 in Europa e i primi due Paesi al mondo in cui esportiamo sono Germania a Francia». «Dal punto di vista politico - ha aggiunto - è chiaro che l’Italia ha senso in un'Europa integrata. Occorre capire la sfida con chi è, secondo noi è tra Europa e mondo esterno, non tra paesi d'Europa». L'innalzamento della tensione tra il nostro Paese e altre nazioni europee, a partire dalla Francia, non ha comunque «ancora» avuto impatti sulle imprese, ha spiegato Boccia. «Quello che stiamo dicendo con tutte le confindustrie d'Europa è che la sfida è tra Europa e mondo esterno, non tra paesi d'Europa. Speriamo che quanto prima tutti i governi d'Europa lo capiscano», ha sottolineato. Alla domanda, infine, se sia utile rivedere le regole europee sul bail-in, Boccia ha risposto: «Sì, sarebbe necessario rivedere tutta l'Europa in termini di una stagione riformista, però con proposte, non solo con critiche».
Brexit, Italia può diventare nuovo hub investimenti verso Ue
Secondo Boccia, dopo la Brexit il nostro Paese può avere un ruolo cruciale perchè «per la sua posizione geografica e geoeconomica può diventare un hub ideale per attrarre gli investimenti in Europa in precedenza destinati alla Gran Bretagna». Per far ciò, tuttavia, «bisogna superare la questione settentrionale e meridionale e attivare le infrastrutture necessarie, che sono un tema della comunità perchè uniscono la periferia al centro», ha sottolineato.
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