L’emergenza negli studi

Lavoro, privacy, tlc e contratti: i settori sotto pressione negli studi legali

La pandemia ha costretto a una riorganizzazione del lavoro e a un ripensamento dell’agenda, ma su alcuni fronti aumenta la domanda di consulenza

di Elena Pasquini

(AdobeStock)

3' di lettura

Task force, help desk, hub multidisciplinari e cross border, comitati: così gli studi legali rispondono all’emergenza Covid-19. Organizzati in remoto, agiscono sul fronte esterno per il coordinamento delle norme urgenti con il sistema regolatorio esistente e su quello interno per gestire l’impatto proiettandosi sulla riapertura.

«In poco tempo sono cambiate le attività routinarie e le prospettive – afferma Angelo Bonissoni, managing partner di Cba –. I finanziamenti sono diventati ristrutturazioni, le acquisizioni dismissioni». Ora è «importante mantenere il focus sulla consulenza ai clienti perché dovremo affrontare un danno di cui ora non conosciamo l’entità», sottolinea Stefano Previti, managing partner dello studio omonimo.

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Attività senza tregua
In prima fila i giuslavoristi, circondati da esperti in privacy, proprietà intellettuale, cybersecurity e amministrativo. E contrattualisti, interpellati sul doppio fronte commerciale e fiscale, che si destreggiano tra vecchie e nuove norme puntando a mitigare il rischio di contenziosi futuri. Anche nei settori anticiclici come la sanità, in cui vanno gestiti i ritardi nelle forniture e le «richieste specifiche sui dispositivi medici utilizzabili, in alcuni casi anche senza marcatura Ce», spiega Silvia Stefanelli di Stefanelli & Stefanelli.

O le telecomunicazioni,dove le indicazioni per operare in sicurezza, racconta Luca Tufarelli di Ristuccia Tufarelli & Partners, devono tener conto degli interrogativi generati dal via libera in deroga alle opere infrastrutturali e del coordinamento tra norme governative e provvedimenti delle Pa locali per la gestione dei fornitori sul territorio.

Riorganizzare l’agenda
«Ogni giorno si evidenziano alcuni temi da affrontare – spiega Christian Faggella, amministratore delegato del Gruppo La Scala –. Basti pensare a come è cambiata rapidamente l’agenda dei tribunali, con i dubbi su depositi, sospensione dei termini e celebrazione o meno delle udienze». La consulenza sulla business continuity non risparmia i risvolti reputazionali, soprattutto in aree come il recupero crediti.

In Pirola Pennuto Zei & Associati, le tematiche fiscali - racconta il partner Massimo Di Terlizzi - si affiancano alla triade lavoro, litigation e contrattuale, con una grossa fetta della consulenza nel real estate che investe società del retail. «I veri problemi si vedranno nel corso di questo mese, smaltita la coda di febbraio e le richieste sull’emergenza», afferma Stefano Tronconi, socio nella stessa insegna.

Nuove strategie
Si scandaglia il mercato interno e internazionale per aiutare «i clienti nell’individuare le migliori strategie per contenere gli impatti della diffusione del Covid-19 sull’operatività aziendale e sulla gestione dei rapporti commerciali», conferma Antonio Auricchio, co-managing partner in Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli. «Tra i membri dei Focus team c’è un forte coordinamento sull’impostazione delle comunicazioni esterne - rimarca Enrico Vergani, of counsel e membro della task force di BonelliErede - oltre al costante aggiornamento sulle evoluzioni anche attraverso la rete dei nostri professionisti all’estero».

L’effetto domino dei contagi e delle misure a contrasto – che da subito ha allertato chi si occupa di trasporti internazionali e fatto impennare la consulenza nel settore farmaceutico – peserà sulle aree di specializzazione. A partire da M&A e joint venture: incertezze del mercato azionario, slittamento negli adempimenti societari e cambi di scenari hanno congelato le operazioni. «Il fatto che la crisi non riguardi solo l’Italia non chiude le prospettive di contatto con gli investitori esteri, anzi», rassicura Vincenzo Giannantonio, tra i fondatori di Gitti and partners. Ma non è tempo di nuovi closing. Neanche in campo immobiliare.

Nell’incertezza, soprattutto sui tempi, le law firm puntano su innovazione e trasversalità: social e web i palcoscenici preferiti per guidare la lettura delle norme e raccogliere i quesiti attraverso mailing, webinar, numeri verdi, help desk. Fondamentale la comunicazione. Tool tecnologici in campo anche nel penale, dove il mix & match ha permesso a Orrick di chiudere le indagini interne seguite dal team guidato da Jean Paule Castagno. Una sperimentazione in futuro estendibile, per l’avvocato, anche ad alcune fasi del processo.

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