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Domotica, ecco le 8 regole base per avere una casa smart

Il settore della domotica e dell’impiantistica che consente il controllo da remoto dei sistemi luce-gas-acqua, degli elettrodomestici e degli antifurti in Italia vale solo 380 milioni (in Germania, 1,8 miliardi). Poche le informazioni. Ecco le 8 regole per semplificarsi la vita.

di Paola Guidi

(Foto Vimar)

6' di lettura

La Casa del futuro? È già qui, da qualche anno, con un’abbondanza di dispositivi, interpretata con modalità impiantistiche diverse, accessibile a budget estremamente differenziati e sempre connessa e gestibile in remoto. Quello che, invece, non sempre corrisponde a questa offerta, è l’informazione chiara e trasparente. Ecco perché il mercato di questo settore in Italia, pur crescendo, vale solo 380 milioni di euro, contro 1,8 miliardi della Germania e gli 800 milioni della Francia.

Ed ecco perché solo il 5% degli italiani aveva dichiarato nel 2018 di conoscere la casa smart e il 59% ne ha solo sentito parlare (Dati dell’Osservatorio IoT della School of Management del Politecnico di Milano).

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Le regole per la casa intelligente
Questo della casa connessa e smart sarà nei prossimi anni un mercato, a livello mondiale, in costante crescita. Entro il 2020 la società di ricerca IHS Markit prevede che il 35% degli 850 milioni dei grandi elettrodomestici venduti nel mondo, saranno IoT, connessi, monitorabili a distanza. Come orientarsi per capire bene le offerte, i vantaggi, i costi, e anche i limiti della casa intelligente? Dopo aver visitato le rassegne fieristiche specializzate più importanti (Cedia e Ces negli Stati Uniti, Ise in Olanda e Ifa in Germania) abbiamo sintetizzato in 8 regole il panorama delle tre diverse soluzioni tecnologiche presenti sul mercato.

1. A chi rivolgersi?
Pochi sanno che più della metà delle chiamate alle aziende che operano nella domotica è dovuta a guasti o malfunzionamenti di sistemi installati da semplici elettricisti. Occorre, quindi, rivolgersi a un installatore di fiducia, qualificato, per avere componenti di qualità, disponibilità, assistenza e manutenzione professionali, anche per poter implementare o modificare nel tempo il layout senza spese eccessive e con la piena compatibilità tra ciò che è installato e le innovazioni future. Proprio oggi, una grande azienda, la ABB, che da 130 anni opera nella robotica e nell’automazione, presenta “La Casa Aumentata”, la risposta alle esigenze della famiglia che cambiano nel tempo, compresi i trasferimenti in un'altra abitazione. Si tratta, infatti, di impianti modulari, molto flessibili e aperti anche alle inevitabili innovazioni tecnologiche. Altre aziende, come ABB, che hanno esperienze e che contano su installatori professionisti qualificati sono quelle note, presenti da tempo sul territorio – non sull’online – come specialiste in automazione e impiantistica: Bticino,Vimar, Gewiss, Easydom, AVE, Faac, Nice, Somfy, AMX, Bosch, Schneider....

2. No, non online
I componenti elettronici venduti sulle piattaforme di e-commerce provengono da fabbriche cinesi, che non forniscono mai –nè è il loro ruolo – la necessaria assistenza. E poiché la domotica impegna risorse, tempo e professionalità, è necessario avere a che fare con professionisti “reali” che garantiscono una vera presenza, risposte molto rapide e una manutenzione non indifferente. Vi siete mai chiesti come si riesce a bloccare una sirena difettosa made in China che suona troppo spesso? O restare senza elettricità e senza riscaldamento in pieno inverno per colpa di una centralina di controllo fabbricata in Asia che non risponde ai comandi? A chi vi potete rivolgere?

3. Quanto costa?
Dipende dal tipo di automazione. La prima è quella su misura, “sartoriale”, progettata da uno specialista, installata da personale di fiducia e con materiale di marca. Incide dall’1 al 3 per cento sul costo totale ma alza il valore dell’edificio in alcuni casi anche del 10 per cento. Soprattutto se le automazioni, come richiedono i clienti, rendono meno energivora la bolletta del gas e dell’elettricità e se sono progettate anche per gestire integrandoli gli impianti tradizionali con quelli a energie alternative. Il secondo tipo di automazione è quello standard, con impianti, al 90% senza filo o misti (filari e wi-fi), che le aziende specializzate sono in grado di “confezionare” rapidamente con componenti proprietari e con personale particolarmente qualificato. Consegnando non soltanto automazioni di qualità ma anche componenti visibili di raffinato design. I costi variano in base alle dimensioni della casa e alle automazioni. Per un appartamento di circa 100 mq e con l’automazione dell’illuminazione, la videosorveglianza e la gestione dei carichi elettrici, tutti gestibili in remoto, il costo parte da circa 8mila euro. Terza soluzione per budget ridotti è la sempre più ampia offerta di oggetti e apparecchi IoT, cioè connessi via Internet e grazie ad un’App al vostro smartphone, senza dover fare nessun impianto.

4. Cosa può fare la domotica?
Una casa intelligente ha tre obiettivi fondamentali: protezione, comfort e risparmio energetico. Le automazioni domotiche più importanti sono quelle che consentono di comandare, modulare e gestire da qualsiasi punto della casa e anche in remoto l’antifurto e la videosorveglianza, le luci, la climatizzazione e il riscaldamento, il controllo dei carichi e dei consumi, l’impianto audio-video e l’area esterna. Nella valutazione del valore-aggiunto creato dalla domotica, la possibilità di creare scenari customerizzabili rappresenta, secondo gli esperti, un must ricercato.

5. Il segreto, i sensori multifunzione
La casa domotica si può concentrare in uno o poco più componenti piccolissimi, i sensori multifunzione. Presenti, come i più recenti da incasso di Xenia, nei sistemi antintrusione e videosorveglianza di ultima generazione, remotabili, consentono di attivare gli allarmi non appena captano la presenza di un intruso, ma anche di inviare foto e video in tempo reale su uno o più smartphone, alla centrale di sorveglianza, di avviare il fumogeno che avvolge e blocca totalmente il ladro. Inoltre sono in grado di captare e misurare l’inquinamento indoor, le temperature, l’umidità, li rumori sospetti e altre situazioni di rischio di ogni ambiente e anche dell’esterno, attivando protezioni e dispositivi. E inviando report audio-video. Le telecamere Mobotix applicano al massimo livello la sensoristica intelligente, quella dell’AI, sono le uniche inattaccabili dagli hacker e operano come un vero e proprio sistema di videosorveglianza-computer con vista ad alta risoluzione e potente memoria on board.

6. Prima di tutto la security
Gli utenti in tutto il mondo che hanno adottato un impianto o un dispositivo smart dichiarano che il primo obiettivo è la protezione dai ladri e dagli aggressori e la possibilità di gestire in remoto le telecamere. Anche se il budget è molto ridotto, un videocitofono smart come il Classe300 di Bticino, un IoT wifi, risolve il problema perchè consente di controllare il portone e l’area intorno dallo smartphone e fuori casa, dialogare con chi ha suonato, in modo che non si accorga che la casa non è abitata. È possibile verificare se tutto è a posto con rapide videate e, sempre in remoto, l’utente può attivare o spegnere le luci o l’impianto di irrigazione. Per un costo intorno a 350 euro. Se il problema (assai frequente) è il garage non visibile e buio, un potente faro alogeno, come Fanton di Punto Luce (intorno ai 30 euro) con il suo sensore di presenza spara una sciabolata di luce accecante sull’intruso. Collegato all’impianto antifurto della casa può essere controllato a distanza.

7. Attenzione alla cybersecurity
La domotica “porta” la casa sulla “nuvola”e da qui sul monitor del pc, del tablet. Lo smartphone con semplici App diventa il telecomando della casa e può vedere, grazie alle immagini della telecamera di casa, tutto ciò che accade dentro e fuori l’abitazione. Ma occorre fare attenzione a chi, per gioco o per altre ragioni, può disattivare l’impianto di allarme, portarvi via le password, ed entrare anche fisicamente in casa. Cambiate spesso password e credenziali e fate attenzione anche ai ransomware; sono dei malware in grado di rendere inusabili – catturando password poco sicure – i dati dei computer, dei tablet e degli smartphone infettati, chiedendo un riscatto in cambio del ripristino (che non arriva quasi mai).

8. Semplificare, semplificare, anche con Alexa
Philips Dynalite offre la più ampia collezione di controlli intelligenti per le luci, le tende, le temperatura e gli scenari lumimosi con prezzi decisamente accessibili e soprattutto con lampade, display e dispositivi di design molto elegante. I suoi tastierini intelligenti si illuminano quando ci si avvicina con testi e icone che aiutano il riconoscimento delle funzioni. E la voce degli altoparlantini come Alexa di Amazon o Google Home? Sono molto utili, previo...addestramento, perché imparano subito le nostre abitudini ed eliminano il problema della ricerca spesso frenetica delle tastierine, dei display, dei telecomandi. Come Chaffoteaux, del gruppo Ariston Thermo, produttore di caldaie a gas comandabile a voce grazie ad Alexa. Alexa e gli altri altorparlanti imparano man mano le abitudini, i modi di dire e di esprimersi, le sequenze anche temporali dei padroni casa, pongono domande, rispondono, propongono funzioni e programmazioni. Basta un comando vocale, senza più spostarsi per manovrare il termostato, per controllare e cambiare la temperatura nelle diverse stanze, variandola secondo la presenza e le esigenze. Occorre ovviamente connettersi a Internet e scaricare l’App gratuita ChaffoLink disponibile per iOS e Android, e poi pian piano la caldaia regala un comfort realmente personalizzabile, ricevendo i comandi anche da fuori casa. Il risparmio si aggira secondo i tecnici intorno al 20-25% della spesa per il riscaldamento.

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