Le Borse europee faticano a rompere le soglie chiave. Attesa per le trimestrali Usa

Bilancio in rosso per le Borse internazionali tranne India e Brasile che chiudono sulla parità. È stata una settimana all'insegna dell'incertezza. Gli Emergenti hanno ceduto appena lo 0,9% seguiti dal -1% del Nasdaq 100 e dal -1,1% dell'S&P 500. Più pesante l'Europa che fatica a rompere le resistenze chiave a partire da area 4.400 di Eurostoxx 50. L'indice Ftse Mib ha lasciato sul terreno l'1,6% e il Dax il 3,4 per cento. Anche il Giappone frena dopo il recente rally (-2,4%).

Nei prossimi giorni sul fronte macro atteso il dato dell'inflazione Usa di giugno in programma mercoledì mentre giovedì tocca ai dati sul commercio cinese. Entrano nel vivo le trimestrali Usa con i titoli finanziari: venerdì è il turno di Jp Morgan e di Citigroup.

L'indice S&P 500 ha chiuso la settimana in ribasso a 4.398 punti. L’indice si muove sopra alla media a 50 settimane, che passa intorno a 4.030 punti e che resta orientata al rialzo. L'indice ha raggiunto il top dall'aprile del 2022 e ha come prossima resistenza l'area intorno a 4.550 punti. Il supporto da monitorare nel breve è quello di 4.300 punti: ritorni sotto questa soglia potrebbero creare difficoltà per il movimento in corso. Verso il basso poi focus successivo sul supporto psicologico di area 4mila punti.

L'indice Ftse Mib ha chiuso la settimana in ribasso a 27.778 punti. L'indice resta sopra la media a 50 settimane, che passa poco intorno a 25.050 punti e che si muove orientata al rialzo. ll Ftse Mib non ha confermato la rottura della resistenza di 28.200 punti, corrispondente al top di inizio 2022. Occorre il ritorno sopra questa soglia per proseguire il rally: se questo non accadrà si rischia un consolidamento di breve. Il primo supporto significativo da monitorare passa comunque in area 26mila punti.

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Il cambio euro-dollaro ha chiuso la settimana in rialzo a 1,0967. Il cross si muove sopra la media a 50 settimane, che passa intorno a 1,0500 e che resta orientata al rialzo. Graficamente le quotazioni hanno riconquistato la resistenza di 1,0750, divenuta ora supporto di breve. L'oro infine viene scambiato sotto i massimi per effetto del rialzo dei tassi reali Usa e fatica a tenere area 2mila dollari l’oncia.