Borse, è ancora rally. Milano al top da 11 mesi con spread sotto 200, corre l'euro
Piazza Affari chiude a +0,8%. Mercati incoraggiati dalla riapertura della Cina, ottimismo sull'economia di Pechino spinge il petrolio e i tecnologici. Anche il gas in risalita
di Stefania Arcudi ed Eleonora Micheli
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4' di lettura
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Le Borse europee confermano i rialzi di una settimana da incorniciare, con Milano che è salita del 6,2%, e salgono ai massimi da 11 mesi. Gli investitori apprezzano la riapertura della Cina, che si lascia così alle spalle le strette misure anti-Covid, e scommettono sulla ripartenza dell'economia di Pechino, cosa che potrà spingere anche la domanda di petrolio. L'effetto Cina si fa sentire anche sul comparto tecnologico che è il migliore di giornata in Europa dopo aver spinto anche la Borsa di Hong Kong (HANG SENG) e continua ad alimentare la corsa del NASDAQ 100 negli Stati Uniti.
Il FTSE MIB di Milano chiude vicino a 25400 punti, come non accadeva dal febbraio 2022, poco dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. Del DAX 40 di Francoforte e dell'AEX di Amsterdam le performance migliori. Londra, anche se non tra i più vivaci (FT-SE 100) è ai massimi dalla primavera del 2018.
Wall Street chiude contrastata con occhi su inflazione e Fed
Wall Street chiude contrastata. Il Dow Jones perde lo 0,33% a 33.517,66 punti, il Nasdaq guadagna lo 0,63% a 10.635,65 punti mentre lo S&P 500 cede lo0,08 a 3.892,10 punti. Venerdì 6 gennaio gli indici americani hanno chiuso tutti in progresso di oltre il 2%, beneficiando anche del rapporto sul mercato del lavoro: a dicembre sono stati creati 223.000 posti di lavoro, oltre le attese degli esperti, con una disoccupazione scesa al 3,5%, ai minimi degli ultimi 55 anni. Ma i mercati hanno apprezzato più che altro il fatto che i salari sono cresciuti dello 0,27% rispetto al mese precedente, contro attese per un rialzo dello 0,4%. L'aumento annuale sceso al 4,59%. Numeri che fanno ben sperare per l'andamento dell'inflazione.
Corrono Tim e St. Exploit per Saes e Mps
A Milano spicca Stmicroelectronics grazie all'effervescenza dei tecnologici. Ancora brillante Telecom Italia col mercato in crescente attesa di novità sul fronte delle mosse di Cdp per il riassetto del gruppo. In evidenza i petroliferi (Saipem su tutti) grazie all'andamento del greggio, mentre un report di Morgan Stanley pesa sulle performance di diverse utility (Erg). Balzo di Banca Mps dopo le dichiarazioni del ceo Lovaglio al Sole 24 Ore sul percorso di risanamento e sul futuro del gruppo bancario. Exploit di Saes Getters(+24%) grazie alla maxi plusvalenza realizzata con la cessione del business del nitinol.
Spread BTp-Bund torna a 195
Prima seduta della settimana in discesa per lo spread tra i titoli di Stato italiani e tedeschi. Il differenziale di rendimento tra il BTp benchmark decennale (IsinIT0005494239) e il pari scadenza tedesco al closing ha chiuso sul secondario telematico Mts a 195 punti base, in calo rispetto ai 200 punti base indicati nel finale di venerdì. Il rendimento dei decennali italiani è sceso al 4,16% rispetto al 4,21% indicato al closing del 6 gennaio.
Brasile, Borsa risale, vendite sul real dopo assalto al Congresso
La Borsa di San Paolo è in ripresa ma ha aperto in lieve calo la prima seduta dopo l'assalto al Congresso e ai palazzi del potere a Brasilia da parte di migliaia di sostenitori dell'ex presidentedella Repubblica, Jair Bolsonaro. L'indice di riferimento IBovespa segna +0,6% dopo aver guadagnato il 4,6% nelle tre precedenti sedute. Perde invece terreno la moneta locale contro dollaro ed euro: il real è scambiato a 5,28 per un dollaro contro i 5,22 (-0,7%) di venerdi' sera e a 5,65 per un euro a fronte dei 5,54 (-1,6%) di venerdi' scorso.
Dollaro in frenata, l'euro è ai massimi da sette mesi
Sul mercato valutario generalizzata frenata del dollaro americano che perde un punto percentuale nei confronti dell'euro e della sterlina: la moneta unica e' ai massimi da sette mesi a 1,075 dollari per un euro (1,0599 venerdì sera), mentre il cambio tra sterlina e dollaro e' al top da tre settimane a 1,22. Dollaro/yen a 131,69 (132,49). Euro/yen a 141,54 (da 140,44). Sul fronte dei cambi, l’euro si è rafforzato sul dollaro, passa di mano a 1,0682 dollari (da 1,0599 dollari della chiusura di venerdì). L'effetto Cina si fa sentire anche sul recupero del prezzo del petrolio scambiato a 80,3 dollari al barile a Londra (scadenza marzo del Brent) e a 75,4 dollari al barile a New York (scadenza febbraio del Wti). Gas di nuovo vicino ai 74 euro al megawattora (+6%) ad Amsterdam.
La Cina riapre le frontiere, cambio di rotta sul Covid
La Cina ha deciso di riaprire le frontiere da domenica. La nuova strategia contro il Covid delle autorità di Pechino viene sottolineata dai quotidiani cinesi: «la vita va avanti di nuovo» scrive in un editoriale il giornale ufficiale del partito comunista cinese. La Cina ha indicato che all’8 gennaio le vittime provocate dal Covid sono poco più di 5mila ma secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità la Cina sottostima notevolmente i contagi e gli esperti internazionali stimano un milione di morti entro il 2023. L’eliminazione dell’obbligo di quarantena per i voli internazionali, tuttavia, avviene in una fase nella quale i collegamenti tra la Cina e il resto del mondo sono infimi rispetto a quelli del 2019, fase pre pandemia. Domenica in Cina si sono registrati 245 voli internazionali, tra partenze e arrivi, dato che si confronta con i 2.546 voli dello stesso giorno del 2019 (-91%). La Cina stima una ripresa dei ricavi del turismo interno del 70-75% quest’anno.
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