ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùL’Abitare del Futuro

Le case nuove costano un terzo in più dell’usato. E vanno a ruba

Secondo il primo Osservatorio sull’ “Abitare del Futuro” realizzato da Scenari Immobiliari e Abitare Co, nelle città le case nuove rappresentano circa il 10% dell’offerta (ancora molto bassa). Ma crescono le compravendite di case nuove nel 2022 (+10%) e nel 2023 (+2,7 per cento), mentre l’usato calerà dell’8 per cento. A Milano e Roma quasi l’80% del patrimonio di nuovo in Italia

di Laura Cavestri

6' di lettura

Troppo poche rispetto alla domanda (nelle città sono solo il 10% del patrimonio). Quindi, sono le uniche che vanno a ruba. Il mercato delle case nuove è in costante crescita in Italia e si prevede andrà meglio di quello delle abitazioni usate. Se, infatti, nel 2022 le compravendite di immobili nuovi sono cresciute del 10%, per la fine del 2023 è previsto un ulteriore aumento del 2,7%, mentre le case vecchie caleranno dell’8 per cento. Ovviamente, crescono anche i prezzi del “nuovo”, con un incremento medio di oltre il 3% negli ultimi due anni che si trascinerà anche nel 2023, previsto in aumento del 4,6 per cento. È la fotografia del primo osservatorio sull’ “Abitare del Futuro” realizzato da Scenari Immobiliari e Abitare Co. e presentato oggi a Milano durante il “Forum dell’Abitare del Futuro”.

L’andamento del mercato

«Il mercato delle case di nuova realizzazione – ha dichiarato Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari aprendo i lavori – ha iniziato a salire a partire dal 2017, con una crescita media annua nell’ultimo quinquennio del 7,8%, seguendo l’andamento delle transazioni di quelle usate. Alla fine del 2022 gli scambi a livello nazionale sono stati circa 74mila, con un aumento di circa 10 punti percentuali sul 2021, un anno record che aveva segnato una crescita del 34% rispetto al 2020, in parte a causa della pandemia. Nonostante le difficoltà di questi mesi, il mercato ha tenuto, soprattutto nella prima parte dell’anno. Lo scarto medio fra il prezzo di una casa nuova e di una usata per gli 11 principali comuni capoluogo analizzati nel nostro studio è del 37,4%, con una differenza di 1.800 euro al metro quadrato. Il “nuovo” costa un terzo più dell'usato, ma perché le case sono ben fatte e incontrano il gusto dei compratori. Chi compra il nuovo non deve affrontare l’incertezza dei tempi e dei costi della ristrutturazione. Ma l’offerta è comunque troppo bassa, contro una media delle grandi città europee che si avvicina al 20% sul totale offerta cittadina». ,

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«La casa in Italia rappresenta oltre il 45% della ricchezza netta degli italiani, per circa 5.200 miliardi di euro – ha dichiarato Giuseppe Crupi, ceo di Abitare Co. – e la passione per l’investimento immobiliare rimane immutato, nonostante le turbolenze che stiamo vivendo in questi ultimi anni. Sono i giovani, positivamente o negativamente, a dettare la linea del futur omercato immobiliare residenziale a livello nazionale e locale. Per i Millennial e la Generazione Z l’acquisto della casa continua a rappresentare un sogno, più o meno realizzabile, nonostantele diverse problematiche, strutturali e congiunturali, di natura economica, immobiliare, sociale e demografica. Con questa nuova indagine abbiamo voluto approfondire le aspettative e i desiderata delle diverse tipologie di domanda abitativa».

IL CONFRONTO
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Offerta e quotazioni

I due terzi delle abitazioni nuove in vendita sono a Roma e Milano. Sul fronte dell’offerta di case nuove, come emerge dallo studio di Scenari Immobiliari e Abitare Co., solo sul mercato di Roma e Milano ci sono 17.400 case nuove, pari al 75,7% del totale delle case in vendita nelle principali undici città italiane, pari a 23mila. C’è solo un'altra città che offre sul mercato oltre mille nuove abitazioni, ed è Firenze con 1.450 unità immobiliari.
Tra le maggiori città del Paese, all’ultimo posto per case nuove in offerta c'è Catania con 200 abitazioni, mentre a Palermo sono 350. Anche a Napoli, terzo comune capoluogo in Italia con oltre 900mila abitanti, c’è poca dinamicità e l’offerta di abitazioni nuove raggiunge 450 unità immobiliari.

A Torino, che per numero di abitanti non è di molto inferiore a Napoli, il numero di case nuove in vendita è il doppio (900 unità). Ci sono poi Bari e Bologna,rispettivamente con 750 e 850 case nuove in vendita, che staccano nettamente Genova consolo 400 abitazioni in offerta sul mercato.

Delle undici città esaminate solo quattro segnano una quota di mercato del nuovo superiore al 10% rispetto al totale delle case in offerta, parliamo di Milano (17,4%), Roma (13,2%), Firenze (12,7%) e Bari (11,3 per cento). Intutte le altre città, il peso dell'offerta di nuove case in vendita rispetto al totale è più basso. Ad esempio, a Palermo la quota è solamente del 2,2%, a Genova del 2,7 per cento, a Catania del 2,8%, a Napoli del 3,4%, a Torino del 3,6%, a Venezia del 4% e a Bologna dell’8,1 per cento.
La periferia risulta l’area urbana più coinvolta dalle nuove costruzioni, visto che in termini percentuali tocca il 63,5 per cento.

Milano

A Milano, lo sviluppo dei nuovi cantieri si caratterizza, partendo dal centro con poche e rare iniziative, spesso attraverso operazioni di totale riqualificazione di immobili esistenti che avevano una differente destinazione d’uso, sino ad arrivare alle aree della periferia. Ci sono poi i grandi cantieri inseriti in aree che stanno trasformando il volto della città e che sono legati agli sviluppi di rigenerazione urbana, come quelli degli scali ferroviari. Da qui al 2030 la città avrà la possibilità di incrementare ulteriormente l'offerta attraverso nuove abitazioni, non solo di fascia alta, cercando di sopperire a quella mancanza di case nuove che la domanda apprezza particolarmente soprattutto quando si parla di costi legati al consumo energetico e all’impatto ambientale.

«Volendo fare una classifica delle città basandoci proprio sul prezzo al metro quadrato medio7 di vendita ricavato dalla differenza fra i valori del nuovo e dell’usato – ha affermato Francesca Zirnstein, Direttore Generale di Scenari Immobiliari – la “regina” assoluta è Milano. Qui, infatti, la differenza di prezzo arriva a quasi 3.400 euro al metro quadrato, pari al 43,2%, e stacca nettamente Firenze, seconda in classifica con quasi 3mila euro al metro
quadrato, per una differenza del 36,5% fra il valore del nuovo e dell’usato. Roma è
la terza città con uno scarto del 33,9%, un dato che fa riflettere anche alla luce
dell’enorme ampiezza della Capitale e del numero maggiore di iniziative ubicate nella
periferia cittadina a un prezzo spesso compreso in un range fra i 2.500 e i 3.300 euro al metro quadrato. Mentre n città come Napoli, Bologna, Genova, Bari e Torino, il prezzo medio che rappresenta il gap fra valore nuovo e usato, varia all'incirca fra i 1.400 e i 1.700 euro al metro quadrato».

Le aspettative dei giovani sulla casa

Infine, un sondaggio ha fotografato le aspettative e i desiderata dei giovani sulla casa che vorrebbero. Ciò che ne emerge è che i ragazzi desiderano una casa in proprietà, ovunque con dimensioni generose e minore attenzione alla presenza di servizi condominiali.
Poco più del 60% del campione ritiene fondamentale la presenza di uno spazio
aperto pertinenziale, quale un balcone o un terrazzo e un giardino privato o condominiale, utile alla creazione di un rapporto diretto con l’ambiente naturale o urbano
Il giardino, non solo di natura privata, attira l'interesse di circa un quarto dei giovani
interpellati in relazione alla possibilità di fruire liberamente di uno spazio verde
personalizzabile.

In cima ai desideri di due terzi del campione si posiziona anche il desiderio di un buono, se non ottimale, livello di luminosità.Grande importanza viene attribuita, inoltre, alla presenza di una connessione internet efficiente e veloce, ritenuta ormai indispensabile dal momento in cui lo smart working è diventato una modalità lavorativa sempre più diffusa all'interno delle aziende e il confine tra ambiente di vita e spazio di lavoro è sempre più flessibile e indefinito.

Il servizio di portierato è ritenuto necessario da quasi il 60% del campione intervistato in quanto in grado di assicurare non solo migliori condizioni di pulizia,manutenzione e decoro delle aree comuni ma anche un senso di maggiore sicurezza. Palestra/wellness e piscina condominiale attirano l’interesse, rispettivamente, del 40% e del 30% degli intervistati. Sempre maggiore valore assume la presenza di spazi dedicati al co-working, ritenuti dal 13% degli intervistati una risposta adeguata ed equilibrata tra lavoro in ufficio e smart working, e locali appositamente adibiti al parcheggio delle biciclette, meglio se dotati di postazione per la ricarica dei mezzi elettrici.

Avendo la possibilità di cambiare casa, la maggioranza degli intervistati non opterebbe per un radicale cambio di residenza, scegliendo di restare nella città in cui vive attualmente, o nella stessa provincia e regione (circa il 65 per cento). In tema di trasferimenti, i giovani tra i 18 e i 24 anni puntano principalmente alle grandi città del centro nord quali Milano, Torino, Roma e Bologna, principali poli universitari, oppure a città estere in prevalenza sul continente europeo (Londra,Zurigo, Valencia, Oslo), con qualche sguardo verso gli Stati Uniti (New York).

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