Le città a misura di donna? Chi vince tra Milano, Roma e Torino
Al Forum di Scenari Immobiliari riuniti i protagonisti del real estate. Il mondo dei servizi e del retail al centro di jv e aggregazioni
di Evelina Marchesini
5' di lettura
Può una città essere “a misura” di donna? E come si misura eventualmente questa caratteristica? La risposta è sì, ci sono città nelle quali le esigenze del lato rosa sono particolarmente tutelate dalle Amministrazioni così come dai servizi privati e questo è vero non solo all'estero, ma anche in Italia. Per esempio Milano viene ritenuta una città a misura di donna, mentre a Roma il discorso si fa più complesso e a Torino interviene una nota di malinconia.
Le città delle donne. Il tema è molto complesso ed è il fil rouge della due giorni del Forum di S. Margherita Ligure di Scenari Immobiliari, che ha preso il via ieri e si concluderà oggi pomeriggio. In particolare, il 27° Forum, che vede riuniti i protagonisti del real estate, è incentrato proprio su “W City: la città delle donne” e ha dato vita alla ricerca “W City: le donne, la loro città, la loro casa” realizzata da Scenari Immobiliari in collaborazione con Gabetti Property Solutions. “Abbiamo realizzato una ricerca nazionale - ha commentato Francesca Zirnstein, Direttore generale di Scenari Immobiliari - per conoscere il punto di vista delle donne sulla città, evidenziare le esigenze femminili del vivere contemporaneo a partire dalla dimensione urbana e di quartiere, fino a raccontare le peculiarità dell'abitazione, indagando come le città e le case sostengono i cambiamenti culturali in atto, anche relativamente ai temi di inclusione e sicurezza. Per dare evidenza delle molte sfaccettature emerse, abbiamo optato per una elaborazione di tipo territoriale, suddividendola in macroaree geografiche con focus sulle città di Milano, Roma e Torino”. “La scelta di approfondire una tematica come quella delle donne e delle città in cui abitano – ha affermato Roberto Busso, amministratore delegato di Gabetti Property Solutions - non è per noi casuale. Da diverso tempo abbiamo compreso che il futuro del real estate sta nel capire, e se possibile nell'anticipare, quelli che sono i desideri e le necessità di chi cerca casa. E le donne hanno un fortissimo potere decisionale su tutto il nucleo familiare, e sulla scelta quindi della casa stessa, del quartiere, della città”.
Nel rapporto tra la città e la donna, Milano può essere considerata “woman friendly” e ciò dipende non solo dalla capacità del luogo urbano di adeguarsi ma anche dalla capacità delle donne di fare lo stesso. La popolazione femminile vive molto più tempo fuori casa rispetto al passato, si sente parte della “polis”, vi partecipa e ritiene i temi della sicurezza, delle infrastrutture di trasporti e servizi, necessari per conciliare al meglio lavoro, famiglia, aspirazioni personali. E l'area metropolitana milanese, secondo la ricerca presentata, è considerata adatta alla vita femminile. Nonostante passino le mode, le abitudini e gli interessi, Brera continua a essere fra i luoghi preferiti, elegante, nascosta, pedonale. Alla tradizione si unisce però l'innovazione e quindi ecco City Life in cui si sposano architettura, presenza umana e verde, poi Porta Nuova bella, nuova, luminosa. Poi i giardini e i parchi della città, i giardini Indro Montanelli, parco Sempione e il Castello, il parco delle Cave, quello delle Groane, il parco Nord. Il Duomo, le vie della moda e Sant'Ambrogio concludono le preferenze sommandosi ai luoghi di Leonardo, la Vigna, Santa Maria delle Grazie e i musei. E romanticamente qua e là emergono preferenze uniche e locali, gli Oratori della tradizione milanese e la magnolia di Largo Cairoli perché quando fiorisce sta per arrivare la primavera.
Il legame fra lo spazio urbano e la donna a Roma è invece fatto di luci ma anche di molte ombre. Le romane evidenziano le difficoltà del vivere quotidiano e restituiscono quindi il ritratto di una Capitale bellissima, però poco attenta alle tematiche femminili. Tutti i problemi che la città non riesce a risolvere vengono mitigati all'interno delle mura domestiche. Le cittadine rivelano infatti un atteggiamento più tradizionale nei confronti dell'abitazione, con una scarsa propensione a spostamenti e con la tendenza a prediligere lo stesso quartiere nel caso di trasferimento. Oltre il 40% del campione ritiene la città non adeguata alla vita femminile, di parere opposto circa il 17%; il 43% la considera mediamente adatta alle esigenze contemporanee. La casa delle romane è prevalentemente un appartamento in condominio, luminoso, di dimensioni medio-grandi, con finiture di buona qualità. É il miglior investimento che si possa fare. Oltre l'83% del campione vive in case di proprietà e di queste il 45% circa l'ha acquistata con il partner, in alcuni casi con l'aiuto di famigliari.
Torino, città operaia, terra di immigrazione, fatica poi oggi a trattenere chi l'ha scelta in passato. Lo stile immutato e fiero, che caratterizza il forte senso di identità e appartenenza, la fa apprezzare da chi ci è nato e oggi continua a viverci, ne ama i luoghi classici e i servizi offerti. Al contempo però, questa condizione di immobilismo, che fatica a sostenere il contemporaneo stile di vita delle donne, spinge a considerare altri luoghi. Il suo stile immutato la rende cara ai suoi abitanti ma l'immobilismo che la contraddistingue enfatizza le mancanze e nasconde i pregi. Per questo quasi la metà degli intervistati non la considera adeguata alle esigenze contemporanee.
L'analisi condotta da Scenari Immobiliari ha coinvolto, attraverso la somministrazione di un questionario, una platea eterogenea di donne e uomini su tutto il territorio nazionale. Aldilà delle specifiche differenze, le oltre 700 risposte pervenute hanno evidenziato come le donne considerino maggiormente discriminanti i luoghi e le azioni che vivono all'interno della città, come ufficio, casa e palestra, rispetto alla città stessa. Quest'ultima viene considerata un‘alleata, lo strumento migliore per il superamento delle barriere che si trovano ad affrontare. Il rapporto con il quartiere non è quasi mai ostile.
Yard diventa più grande. Nel corso del Forum è stata annunciata un'importante integrazione nel mondo dei servizi immobiliari. Yard, gruppo indipendente specializzato nella consulenza e nella gestione integrata dei servizi immobiliari, ha sottoscritto un accordo che prevede l'avvio di un progetto di integrazione con Reass Spa, società di consulenza tecnica integrata che opera prevalentemente nei mercati istituzionali del real estate, delle banche e del private equity, italiani e stranieri. Il nuovo Gruppo – che presenterà un fatturato complessivo 2019 di circa 40 milioni e un organico di oltre 160 professionisti – si propone di consolidare la propria posizione tra i leader del mercato italiano e di implementare il piano di internazionalizzazione che le due società hanno già avviato in territorio europeo. Yard unisce oltre 20 anni di esperienza complessiva nella gestione di portafogli immobiliari e nell'advisory su operazioni di sviluppo complesse e oggi gestisce in Italia asset distribuiti in 20 regioni, 80 province e 335 comuni. Reaas è già presente nel Regno Unito e Francia e la sua attività include supporto ad acquisizione e dismissione di immobili, sviluppo, gestione, diagnosi, gestione e risoluzione delle passività ambientali, con oltre 100 milioni di euro di progetti annuali gestiti. Il progetto di aggregazione prevede il mantenimento di entrambi i brand.
Alleanza nel retail. Sempre di ieri è la notizia di una joint venture nel settore degli immobili retail. Stilo Immobiliare Finanziaria, holding delle attività immobiliari di Antonio Percassi, e Orion European Real Estate Fund V hanno annunciato il perfezionamento dell'accordo di joint venture, che prevede la creazione di una nuova holding alla quale sono stati apportati gli asset immobiliari del Torino Outlet Village, Sicilia Outlet Village, Roma Outlet Village e la parte del recente ampliamento di Oriocenter che comprende gli spazi relativi al cinema multisala e alla nuova food court. La nuova holding sarà controllata da Orion European Real Estate Fund V e Stilo Immobiliare Finanziaria ne deterrà una rilevante quota di minoranza. Stilo Immobiliare, attraverso la sua controllata Arcus Real Estate, continuerà ad occuparsi della gestione, commercializzazione e realizzazione degli ulteriori sviluppi degli asset. Il valore degli asset oggetto della joint venture ammonta a circa 500 milioni, per una superficie commerciale affittata complessiva di circa 65.000 mq di Gla e di ulteriori 50.000 mq di Gla che saranno realizzati nell'arco dei prossimi due anni.
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