Le condizioni di Bruxelles a Lufthansa: per l’Ok su Ita meno voli in Usa e Asia
La Commissione Ue ha chiesto pesanti sacrifici a Lufthansa per autorizzare l’accordo per l’acquisto del 41% di Ita: rinunciare a una parte dei voli con Nord America e Asia.
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La Commissione Ue ha chiesto pesanti sacrifici a Lufthansa per autorizzare l’accordo per l’acquisto del 41% di Ita Airways firmato con il ministero dell’Economia in giugno. Sul tavolo del negoziato, che procede con grande lentezza, non c’è solo la richiesta, immancabile in caso di concentrazioni, di cessione di slot in aeroporti importanti a favore di altri vettori. Secondo una fonte confidenziale gli uffici della Concorrenza di Bruxelles hanno chiesto al vettore tedesco di ridurre la capacità sulle rotte di lungo raggio da Francoforte e Monaco.
Lufthansa dovrebbe rinunciare a una parte dei voli tra i suoi «hub» e il Nord America e l’Asia. Sono le tratte più redditizie, per questo c’è una tenace opposizione del gruppo guidato da Carsten Spohr ad accettare le richieste.
Secondo una fonte autorevole, è questo l’ostacolo principale che ritarda l’autorizzazione dell’accordo, che non è ancora operativo. Al momento infatti Ita e Lufthansa non possono collaborare. La compagnia controllata dal Mef è ancora legata da accordi commerciali con Air France-Klm.
L’acquisizione, che avverrebbe attraverso un aumento di capitale riservato a Lufthansa di 325 milioni di euro, non è ancora stata notificata ufficialmente alla Commissione. Solo allora scatterebbero i 30 giorni lavorativi per avere il disco verde nella procedura più rapida, detta «fase 1».Se Bruxelles chiedesse ulteriori chiarimenti potrebbe aprirsi la «fase 2», che potrebbe durare fino a 105 giorni lavorativi. Sono in corso contatti informali nella fase detta di pre-notifica. Questa procedura non ha una scadenza, può durare molti mesi. Le parti coinvolte non hanno dato informazioni più precise sui motivi del ritardo nel fare la notifica a Bruxelles, che era attesa già in estate, poi entro ottobre.
Il commissario provvisorio Ue alla Concorrenza, Didier Reynders, vuole introdurre criteri più restrittivi rispetto nelle concentrazioni tra compagnie. La semplice cessione di slot,che pure è stata richiesta in questo caso (in particolare a Linate, dove Ita detiene il 60% degli slot) non basta più.
Le richieste a Lufthansa di tagliare rotte a lungo raggio sarebbero motivate con un malessere accumulato dalla Ue nei confronti dello strapotere del gruppo tedesco,forte di oltre 700 aerei. E questa insofferenza si scaricherebbe ora, con l’operazione Ita. C’è chi ha tirato in ballo anche l’azione di lobby avversa di Air France-Klm, ma questa non basta a spiegare il ritardo dell’operazione.
A margine di un convegno il d.g.di Ita, Andrea Benassi,ha detto che «la notifica dovrebbe essere fatta entro novembre». Ma questo non è sicuro. Alcune fonti rilevano che la notifica potrebbe slittare all’anno prossimo. Questo avvicinerebbe l’esame del dossier alle elezioni europee di giugno 2024,con il rischio che l’autorizzazione all’ingresso di Lufthansa in Ita slitti alla fine dell’anno prossimo.
Se Ita _ che ha i conti in rosso (-486 milioni nel 2022) _ continuasse a rimanere da sola sarebbe un vascello più fragile qualora il mercato, che adesso è ben intonato grazie alla ripresa della domanda e ai prezzi elevati dei biglietti, dovesse raffreddarsi. La guerra Israele-Hamas ha azzerato i voli con Israele, Ita ne faceva cinque al giorno. Ita deve ancora chiudere gli accordi per il finanziamento dell’acquisizione di nuovi velivoli, un percorso già concordato con Airbus, ma bisogna trovare i soldi. Adesso Ita ha 73 aerei. Il d.g. Benassi ha detto che «quest’anno saranno 84 e il prossimo 96». L’incertezza sui tempi dell’ingresso di Lufthansa potrebbe penalizzare quest’operazione.
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