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Le contraddizioni polacche sull’aiuto all’Ucraina

Governo di Varsavia in difficoltà con l’import del grano di Kiev

di Giancarlo Mazzuca

Ucraina, Mattarella: "Piena sintonia con Duda, sostegno a Kiev finché necessario"

2' di lettura

A 14 mesi dall'inizio del conflitto, il mondo occidentale sembra ancora piuttosto compatto nella sua crociata contro l'assalto della Russia di Putin all’Ucraina e proprio questa coesione sostiene la coraggiosa resistenza del popolo di Zelensky. Ecco perché è importante che gli alleati di Kiev siano sempre coerenti nei loro comportamenti.

È il caso della Polonia che da un parte ha ribadito - nel recente vertice tra il presidente Andrzej Duda e Sergio Mattarella - il massimo appoggio agli ucraini mentre dall'altra sta cercando di bloccare le importazioni, ora troppe onerose, di frumento ucraino.

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Intendiamoci: non ci sono preclusioni dell’Italia nei confronti dei polacchi: mai come in questi giorni li sentiamo vicini dopo che, anzi, Varsavia è stata accomunata dall'Unione Europea al nostro Paese (e all'Ungheria) nelle critiche sui diritti Lgbt. Ma proprio per questo legame, è opportuno segnalare le ultime contraddizioni.

Riassumiamo i fatti. Proprio la settimana scorsa, Mattarella e Duda si sono trovati in perfetta sintonia nel sostegno «sotto ogni profilo» all'Ucraina nella guerra con la Russia, un aiuto a 360 gradi su diversi fronti - militare, umanitario e finanziario per la ricostruzione del Paese – che è sempre più necessario. Tutto bene, tranne un piccolo particolare: quasi in contemporanea, la Polonia ha deciso di bloccare le importazioni di grano (e non solo) ucraino fino a quando Bruxelles non rimetterà i dazi a Kiev sulle esportazioni di frumento.

Un vero e proprio aut-aut economico, quello polacco, a cui hanno si sono subito aggiunte Ungheria, Romania, Bulgaria, Repubblica Ceca e Slovacchia. Quali i motivi dell’irrigidimento? La ragione è una sola: il grano ucraino finisce per fare troppa concorrenza a quello prodotto dagli agricoltori locali. Proprio questo problema ha costretto il ministro dell'Agricoltura polacco a dimettersi. Ecco perché Varsavia ha ora mostrato il pugno duro. Pur comprendendo la gravità delle ripercussioni economiche della guerra (e anche l'Italia ne sa qualcosa), c'è da chiedersi se non ci sia qualche contraddizione tra le solenni dichiarazioni di solidarietà a Kiev del presidente polacco e quello che sta ora succedendo sul fronte agricolo a proposito del grano ucraino.

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