ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùAziende ed Istituzioni

Le Marche al Vinitaly per promuovere l’enoturismo, a Verona da domenica 2 aprile

Antonini: partiamo forti di un dato importante, l'aumento nel 2022 del 26% dell'export dei vini

di Daniela Casciola

4' di lettura

L'enoturismo marchigiano alla 55° edizione del Vinitaly, da domenica 2 al 5 aprile, a Verona. Le Marche del vino, con le circa 11mila imprese attive nel settore, i circa 18.000 ettari di superficie coltivata e gli oltre 800mila ettolitri di produzione annua, arrivano all'appuntamento del Vinitaly con alle spalle una annata che sul fronte dell'export - secondo dati Istat – ha registrato un + 25,9% di crescita a valore delle esportazioni enologiche nel 2022, per un corrispettivo di oltre 75,6 milioni di euro.

«Partiamo per Verona forti di un dato importante: l'aumento nel 2022 del 26% dell'export dei vini marchigiani per segnare una presenza delle Marche protagoniste al Vinitaly - spiega l'assessore regionale all'Agricoltura, Andrea Maria Antonini - arricchita quest'anno da uno stand rinnovato di 1000 mq che coniuga la comunicazione del territorio regionale con la presenza delle eccellenze dei territori stessi e il mondo del vino che è una delle più caratterizzanti. Attorno al vino si muovono molti altri settori, è un traino per l'economia dei territori e per raccontarne la storia e la cultura. Per questo la proposta marchigiana al Vinitaly si concentrerà sull'Enoturismo e la recente legge che abbiamo fortemente sostenuto».

Loading...

«Sarà una conferma della consolidata e sinergica collaborazione tra Regione e Consorzi di Tutela, Consorzio Vini Piceni e Istituto Marchigiano di Tutela Vini che promuoveranno le loro aziende presenti – ben 100 cantine - e la totalità dei servizi offerti. Questa nostra regione – ha proseguito Antonini - che vanta 20 denominazioni (DOP), una indicazione vinicola (IGT) ed una presenza di vigneti che caratterizza da nord a sud le colline, si evidenzia anche per una superficie vitata a Bio del 35% che ci classifica come seconda regione italiana ( dopo la Calabria) con punte del 50% per la Provincia di Ascoli Piceno e Fermo, prima in Italia su questo settore. Crediamo molto alla promozione delle nostre produzioni agricole e al sostegno alle imprese – ha concluso Antonini – facendo seguire alle intenzioni azioni concrete, come in questa occasione che vede un investimento complessivo tra Regione e Consorzi di quasi 800 mila euro».

La sfida dell'enoturismo esprime la volontà di creare cammini del vino, ovvero veri e propri percorsi esperienziali concedendo la possibilità alle cantine di fare accoglienza e somministrazione e, soprattutto, viene definita una strategia concreta per fare sintesi tra tutti i valori in gioco che contraddistinguono i vari territori.

Il presidente dell'Autorità Pubblica di Controllo dell'Amap, Marco Rotoni, ha parlato di «esordio in una fiera così importante: porteremo la nostra ricerca sulle biodiversità e il nostro know how cercando di catturare l'attenzione del visitatore in un percorso esperienziale. Insomma offriremo il gusto della nostra regione accompagnando un potenziale turista da Verona verso le Marche».

I vini delle Marche
Le Marche si caratterizzano per una prevalenza di vini bianchi e, tra questi spicca il Verdicchio dei Castelli di Jesi con gli oltre 134.600 ettolitri rivendicati ma altrettanto importante la presenza di rossi e tra questi spicca il Rosso Piceno con oltre 64.000 ettolitri rivendicati. A questi seguono Offida DOCG e Falerio DOC con circa 31.000 ettolitri, Verdicchio di Matelica DOC con 19.600 ettolitri, Lacrima di Morro d'Alba per 14.900 ettolitri, Bianchello del Metauro con 10.000 ettolitri, Cònero DOC con 9.323 ettolitri, Colli Maceratesi e Colli Pesaresi con circa 7.000 ettolitri ciascuno, Castelli di Jesi Verdicchio Riserva DOCG con circa 6.600 ettolitri, Rosso Cònero DOCG con circa 4.000 ettolitri e 1.900 ettolitri per il Verdicchio di Matelica DOCG. Al di sotto dei mille ettolitri si pongono l'Esino DOC, la Vernaccia di Serrapetrona DOCG, il San Ginesio DOC, il Serrapetrona DOC, Terre di Offida DOC e Pergola DOC e Terreni di Sanseverino DOC.
Un ulteriore elemento con cui si sta caratterizzando la nostra regione è quello di una identità sempre più indirizzata a vini Biologici con una percentuale di oltre il 35% che la fa essere la seconda regione in Italia in questo contesto.

Il comparto olivicolo
In relazione al comparto olivicolo la Superficie olivicola (olive da olio e da mensa) regionale è di circa 9.500 ettari con una produzione di olio, nella campagna 2022-23, di circa 21.869 tonnellate di olive, che hanno prodotto 2.935 tonnellate di olio con una resa media 13,42%. La produzione regionale pesa solamente l'1, 43% del totale nazionale con la presenza di ben 214 frantoi attivi. La provincia più oleicola è quella di Ancona 855 tonnellate di olio, seguita da quella di Macerata con 617 tonnellate, Fermo con 582 tonnellate di olio, Pesaro Urbino con 498 tonnellate di olio e Ascoli Piceno con 489 tonnellate di olio.
La regione vede la presenza di una denominazione di origine che da molti anni è presente e che è la DOP Cartoceto che nella campagna 2021-22 è stata certificata con una produzione di circa 6.600 kg di olio, su una superficie di circa 78 ettari, per un totale di circa 22.200 piante e con 8 aziende che hanno certificato su 22 di cui 10 che imbottigliano.
Da pochi anni è presente anche la IGP Marche ove gli operatori iscritti (anno 2022) al circuito olio extra vergine di oliva IGP Marche sono 60 per un totale di 96 ruoli tra olivicoltori, frantoiani, confezionatori e intermediari.

Riproduzione riservata ©

loading...

Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti