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Le mie proposte sull'energia

Negli anni l'assenza di una strategia di sviluppo dei vari Governi ha comportato l'imminente scadenza delle principali concessioni del settore e quindi un completo stallo anche degli investimenti

di On. Riccardo Zucconi *

(luigi giordano - Fotolia)

4' di lettura

Tra le fonti rinnovabili, la geotermia – con le sue 34 centrali, una produzione elettrica annua pari a 5,5 miliardi di KWh - e l'idroelettrico – con oltre 4.400 impianti e con una producibilità media annua di circa 50 TWh - rappresentano le uniche due fonti rinnovabili “programmabili”, contribuendo a oltre il 40% della produzione di energia nazionale da fonti rinnovabili con enormi indotti economici e occupazionale. Negli anni l'assenza di una strategia di sviluppo dei vari Governi ha comportato l'imminente scadenza delle principali concessioni del settore e quindi un completo stallo anche degli investimenti. Proprio per questo nei primi 8 mesi della XIX Legislatura, la mia attività in qualità di Responsabile delle Energie del Gruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, si è concentrato nel risolvere questa criticità. Nelle ultime settimane a mezzo stampa e provenienti da più parti, Fratelli d'Italia e il sottoscritto hanno ricevuto degli attacchi per atti normativi presentati e in particolare per un ordine del giorno in ambito Idroelettrico a mia prima firma approvato dalla Camera . Con quell'ordine del giorno il Governo si è impegnato - in considerazione del ruolo strategico dell’idroelettrico e della gestione della risorsa idrica - a fare una legge ad hoc per consentire alle regioni la facoltà di aumentare la durata delle concessioni idroelettriche a favore degli attuali gestori che presentino un piano industriale pluriennale di investimenti per interventi di miglioramenti strutturali degli impianti. Siamo stati accusati per questo di voler bypassare leggi nazionali, comunitarie e costituzionali. Assurdo soprattutto considerando che la normativa attuale prevede che la riassegnazione della gestione delle concessioni idroelettriche possa avvenire tramite gara pubblica, società mista o project financing e che la proposta contenuta nel nostro OdG inseriva solo un intervento normativo ad hoc per consentire alle Regioni di seguire una strada alternativa alla gara, introducendo, giacchè si tratta di norme sulla Concorrenza, la necessaria norma nazionale.

Segnalo tra l'altro che l'Italia è ad oggi l'unica Nazione in Europa ad aver messo obbligatoria le gare per le concessioni idroelettriche, sia con la Legge Concorrenza del Governo Draghi e sia con l'assurdo inserimento di tale obbligo negli obbiettivi del PNRR, nonostante nell'Unione Europa non esista una direttiva che obblighi gli Stati a procedere in tal senso. Proprio per questo invece tanti Stati europei, consapevoli dell'importanza del settore, hanno provveduto a prorogare le concessioni nazionali per evitare un danno evidente e per proteggerle da ulteriori acquisizioni straniere. Un concetto, quello del ruolo strategico dell’idroelettrico, che oltre ad essere evidenziato dal PNIEC per i targets energetici al 2030, è stato confermato dal COPASIR che, ha definito il settore idroelettrico «uno degli ambiti strategici per il nostro Paese». Il Copasir ha poi criticato per aver aperto le gare per le concessioni idroelettriche a «operatori esteri ma in un regime di non reciprocità poiché gli altri Paesi europei applicano un regime protezionistico in questo ambito». Sottolineo poi che, quanto alla geotermia, negli ultimi giorni abbiamo raggiunto un primo importante traguardo facendo approvare nel DL Enti un emendamento che proroga la scadenza delle concessioni in essere fino al 31 dicembre 2025, rinvio propedeutico ad un riordino definitivo del settore. Questo traguardo rappresenta un primo segnale di cambio di passo da parte del governo Meloni nei confronti di un una fonte energetica così importante; in Toscana ad esempio l'energia da geotermico soddisfa il 35% del fabbisogno energetico, pari ai consumi di oltre 2,1 milioni di famiglie italiane, rappresentando il 75% della produzione da fonti rinnovabili realizzata nella regione. Al riguardo siamo rimasti basiti dalle dichiarazioni di alcuni esponenti del Partito Democratico i quali hanno criticato l’unico atto parlamentare che finalmente ha fatto un po’ di chiarezza sull'energia geotermica riuscendo finalmente ad aprire un percorso necessario di ridefinizione del quadro normativo sulla geotermia, laddove per anni in Toscana ,dove è da sempre alla guida della Regione, il Pd nulla ha fatto per sostenere un settore così importante. Segnalo poi come sempre all'interno del DL Enti Fratelli d'Italia abbia proposto di dare al comparto geotermico risposte di più ampio respiro presentando anche un emendamento per rimodulare in aumento (fino ad un massimo di 20 anni) la concessione stessa mediante la presentazione da parte del concessionario uscente di un piano di investimenti e prevedendo maggiori vantaggi economici per il territorio. Siamo dispiaciuti che tale emendamento, che aveva avuto l'approvazione di tutti i Ministeri, sia stato poi bloccato con motivazioni che non condividiamo ma siamo certi che, anche grazie all'ottimo lavoro del Ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, il tema sarà riconsiderato entro l'anno di tempo in più che intanto abbiamo assicurato. Questo è dunque il progetto sia per il geotermico che per l'idroelettrico, nella convinzione che anche all'autolesionismo debba porsi un limite: prevedere in questo campo unicamente un, peraltro complicatissimo, ricorso alle aste significherebbe immobilizzare tutto il settore per 5/6 anni e questo è ben noto a tutti. C'è un'Italia da rifare, ci sono comparti da salvare e rilanciare. Ci sono aziende che aspettano risposte chiare sui territori per non veder vanificare gli investimenti e le risorse impiegate, ma finalmente al Governo c'è una maggioranza che ha una chiara strategia e intende perseguirla fino alla fine, senza ideologie e prese di posizione autolesionistiche.

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*Responsabile settore energia FdI Camera dei Deputati

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