ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùRiconversioni

Le nuove produzioni di Glencore in Sardegna: ora si punta sul bismuto

.

di Davide Madeddu

Nuove iniziative. Nella Zes di Cagliari un opificio per costruire tubi

3' di lettura

Dopo il piombo, e in attesa che parta il progetto per la valorizzazione del litio, la Glencore, attraverso la controllata Portovesme srl, punta sul bismuto. Nello specifico sul materiale considerato “relativamente non tossico” e particolarmente ricercato dall’industria cosmetica e da quella farmaceutica. Il tutto rimettendo in marcia la fonderia di San Gavino, nel Medio Campidano, dove, lo scorso marzo, è stata fermata la linea di produzione del piombo.

Una decisione motivata dall'elevato costo dell'energia elettrica e dalla crisi di mercato che interessa proprio il piombo. A fine luglio, con gli impianti fermi e il fermento delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori preoccupati per il futuro della fonderia di San Gavino, la decisione di trovare una soluzione alla fermata. Ossia la riattivazione degli impianti in cui si provvedeva alle ulteriori lavorazioni del piombo proveniente dallo smelter di Portovesme, da utilizzare per una nuova produzione sempre all’interno del quadro normativo. Un’opportunità per rilanciare una parte della fabbrica ancora funzionante. Quindi il progetto e il piano per l’attività propedeutica. E a fine agosto, dopo un periodo di sistemazione e riattivazione degli impianti, il via libera alla sperimentazione. Un’attività propedeutica alla valutazione della sostenibilità economica del progetto che, in caso di riscontro positivo, potrebbe avere un respiro di lunga durata.

Loading...

L’iniziativa non comporta nuovi investimenti né altre autorizzazioni ma un impatto minore rispetto a quello determinato dal piombo considerato ora fuori mercato. Ciò che cambia sono alcuni componenti da utilizzare nella fase di lavorazione della fonderia con la modifica di alcuni elementi di arricchimento ma all’interno di un procedimento consolidato. Una volta terminata la fase sperimentale, e quindi valutato il grado di sostenibilità della procedura e produzione partirà la seconda fase, che è quella relativa alla produzione vera e propria trattando i materiali che arrivano da Portovesme, legati alla linea piombo.

Una soluzione che diventa un tassello di un mosaico più grande che interessa anche altre iniziative. In campo, infatti, c’è sempre il progetto per la realizzazione degli impianti per la lavorazione del litio da destinare alle batterie di nova generazione il cui avvio è previsto per il 2025 e per cui si stimano investimenti che viaggiano intorno ai 500 milioni di euro. Proprio prima dell’estate la Glencore aveva annunciato il progetto per la produzione di litio per batterie, nichel e cobalto riciclati nell’ambito dell’accordo con Li-Cycle azienda leader nel settore del recupero delle risorse delle batterie agli ioni di litio e « principale società di recupero di batterie agli ioni di litio nel nord America». Il programma prevede che l’hub di Portovesme, dove attualmente la linea dello zinco viaggia con una produzione ridotta mentre quella del piombo è ferma dal 14 febbraio (a causa degli elevati costi dell'energia necessaria per far funzionare gli impianti) possa diventare «il più grande impianto di fabbricazione di prodotti sostenibili per batterie in Europa». Il progetto, annunciato nei mesi scorsi, prevede per l’hub di Portovesme una capacità di trattamento pari a 50-70 mila tonnellate di black mass l’anno o l'equivalente di 36 Gwh di batterie agli ioni di litio. Il programma prevede la presentazione dello studio di fattibilità entro metà 2024. La documentazione necessaria per l’ottenimento delle autorizzazioni è già stata depositata negli uffici regionali in attesa di risposte. Mentre per la costruzione e messa in funzione dell’hub la scadenza è prevista tra la fine del 2026 e l'inizio del 2027.

Riproduzione riservata ©

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti