Assicurazioni

Le ricadute dell’addio di Aviva all’Italia

La cessione del ramo danni ad Allianz rafforza il gruppo tedesco che amplia la sua rete con 500 ingressi che si uniscono ai 2.200 agenti già in forze

di Federica Pezzatti

2' di lettura

Il settore delle assicurazioni in Italia continua a consolidarsi, un trend in linea con quello che avviene a livello mondiale. Le compagnie si rafforzano proprio nei mercati in cui sono più forti. Nei giorni scorsi infatti Aviva ha annunciato, per esempio, di lasciare l’Italia e di cedere le sue attività vita a Cnp Assurances (per 543 milioni di euro) e danni ad Allianz (per 330 milioni di euro). Queste due ultime compagnie del resto hanno già da tempo deciso di puntare sul Belpaese dove Allianz consolida la sua terza posizione nel ramo danni (dopo Unipol e Generali), guadagnando un punto percentuale tondo tondo di quota di mercato, mentre Cnp (numero due sul mercato francese e numero uno in Brasile) si fa largo nel Vita dove già aveva una partnership con UniCredit (come pure Aviva).
I bassi tassi di interesse e la derivante compressione dei margini - come spiegano da S&P’s - porta i gruppi assicurativi a fare delle scelte, non potendo fare investimenti digitali in tutti i Paesi in cui sono presenti. Aviva dunque abbandonerà anche Francia e Spagna per concentrarsi sul mondo anglosassone.

Il risiko continua

In Italia sono attesi anche altri rimescolamenti di carte, in particolare nel settore della bancassurance. Si tratta di operazioni talvolta propedeutice al risiko bancario dove sono in essere parecchie partnership con assicurazioni da riorganizzare in vista di eventuali matrimoni tra istituti di credito.Il copione si è già visto nell’unione tra Intesa e Ubi e nella cessione di sportelli a Bper che ha originato parecchie operazioni tra compagnie protagoniste di joint venture con gli istituti coinvolti. E in molti leggono in questa chiave anche la recente risoluzione dell’accordo tra Banco Bpm e Cattolica che potrebbe preludere a nuove unioni.

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L’effetto sulle reti di agenti

In attesa di vedere quali saranno le conseguenze per gli assicurati, qualche effetto ci sarà anche nel settore degli agenti dove Allianz è già numero due dopo Unipol per numero di agenzie. Complessivamente, si uniranno ad Allianz quasi 500 agenti (insieme alla loro base clienti) che si aggiungeranno ai 2.200 già in forze alla compagnia tedesca. Passeranno a Allianz anche i dipendenti di Aviva Italia. «L’acquisizione si inquadra nella nostra strategia di sviluppo nel mercato assicurativo, basata su una solida piattaforma tecnologica e su investimenti continui per offrire a clienti e agenti servizi e prodotti di eccezionale qualità – ha spiegato Giacomo Campora, ad di Allianz –. L’esperienza di integrazione degli agenti Milano Assicurazioni e Sasa, iniziata nel 2014, conferma che da ogni nuova esperienza si impara e si cresce molto, tutti insieme, agenti, personale di agenzia e dipendenti della compagnia»

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