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La novità più rilevante per il settore Ip in Europa è il Tribunale Unificato dei Brevetti. Il Tub - che partirà il 1° giugno nelle due sedi centrali di Parigi e Monaco, lasciando la terza sede designata, Milano, ancora in stand by - rivoluzionerà l’attività degli studi che si occupano di tutela della proprietà intellettuale, spingendo inevitabilmente sull’internazionalizzazione. Ma le sfide per il settore non si fermano qui. Tra i temi chiave che gli studi devono affrontare ci sono quelli legati alla tecnologia - dal web in generale che ha ampliato le frontiere della contraffazione e ne ha complicato le dinamiche - alla sostenibilità, oggi nel mirino delle autorità europee che, per esempio, hanno annunciato misure anti green washing ( Direttiva Green Claim).
Il Tub, soprattutto se dovesse coinvolgere Milano, impatterà sulla vita degli studi: «La creazione del Tribunale, se come pensiamo diventerà una realtà pienamente operativa nei prossimi anni, avrà un impatto favorevole sul settore Ip - dice Gabriele Cuonzo, managing partner di Trevisan & Cuonzo -. Gli studi lavoreranno su cause di portata europea per questo dovranno evolversi investendo in tecnologia, ma anche in sostenibilità ambientale e in diversity. Noi, per esempio, abbiamo lavorato per ottenere certificazioni senza le quali è impossibile lavorare con alcuni clienti».
Il Tribunale - il cui nodo principale continua ad essere quello delle materie di competenza delle sedi- accelererà sinergie e sviluppi internazionali, privilegiando le realtà che già hanno una presenza in più Paesi o che, comunque, lavorano con una rete di partner: «Il brevetto unitario richiede sicuramente uno studio internazionale: le litigation saranno con avvocati internazionali che lavorano insieme e giudici stranieri. Studi come il nostro che hanno già presenze in tutte le città europee principali sono avvantaggiati, mentre credo che, rispetto agli studi più piccoli, questo stimolerà fusioni e alleanze», spiega Massimiliano Mostardini, IP International practice co-head e co-fondatore di Bird&Bird Italy. Che aggiunge: «La proprietà intellettuale si sta evolvendo da strumento di protezione, o attacco nel caso di contraffazione, a un asset valoriale aziendale. I brevetti e i trade secrets considerati nel loro patrimonio in modo ancillare, ora sono suscettibili di valorizzazione. Penso sia questo uno dei macro trend nel panorama Ip».
In parallelo a quello dei brevetti corre il tema della tecnologia con cui gli studi devono stare al passo. E se il tema del Metaverso, come spiega Luigi Mansani, partner di Hogan Lovells, «si sta sgonfiando», cresce l’interesse verso le controversie legate al Internet of Things: «Questo tema è di grande attualità perché ci sono sempre più brevetti relativi agli standard che vengono utilizzati per gli apparecchi e oggetti di uso quotidiano, come wi-fi e bluetooth. Queste tecnologie sono frutto di una serie di brevetti detenuti da titolari diversi che hanno obbligo di darli in licenza ma lo fanno con accordi singoli, negoziati azienda per azienda. Ne nascono dispute verso produttori di elettrodomestici, aerei, auto».
C’è poi il tema sostenibilità: «Ce ne siamo occupati sotto il profilo di ingannevolezza pubblicitaria e tutela del consumatore - chiosa Mansani -: il prodotto sostenibile non ha definizione e ogni certificazione utilizza parametri diversi. In assenza di regolamentazione andiamo verso uno scontro possibile sull’utilizzo di questi termini».
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