Le trimestrali piegano Wall Street. Spread a 316 dopo bocciatura Ue
di Chiara Di Cristofaro e Stefania Arcudi
Le ultime da Radiocor
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8' di lettura
Wall Street continua a scontare alcune trimestrali negative ma anche la forte correzione del prezzo del petrolio, fattori che hanno inciso oggi anche sulla seduta negativa delle Borse europee. Per quanto riguarda Milano la bocciatura dell'Unione europea non ha affossato Piazza Affari, che già scontava la decisione di Bruxelles sulla manovra, ma ha avuto un impatto sullo spread tra i rendimenti tra BTp e Bund decennali che, dopo essere sceso in area 300 punti, è risalito a 316 punti alla chiusura con il rendimento al 3,58%. Il calo del Ftse Mib (-0,86%) è stato inferiore a quello delle Borse europee, scese ai minimi in due anni, pagando le tensioni commerciali Usa-Cina e la netta flessione dei titoli di Wall Street, innescata innanzi tutto dai conti sotto le previsioni di 3M e di Caterpillar (Parigi -1,69%, Londra -1% circa, Madrid -0,6% e Francoforte -2,17% schiacciata dal -9,8% di Bayer).
Gli investitori hanno soppesato la risposta ufficiale di Bruxelles sulla manovra italiana: la Commissione europea ha rigettato il testo e ha adottato l’opinione con la quale chiede all’Italia di modificare la legge di bilancio 2019 e, in una lettera al ministro dell'Economia Giovanni Tria, ha dato tre settimane di tempo per presentare un documento programmatico rivisto. I toni emersi dalle ultime dichiarazioni di esponenti del Governo italiano fanno presagire che ci possa essere un approccio costruttivo tra le due parti, evitando quindi per il momento uno scontro duro, anche se il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha formalmente escluso che ci sia una revisione della manovra, cosa su cui erano circolate indiscrezioni. Il direttore generale del fondo salva-stati Esm Klaus Regling ha spiegato che «c’è un rischio sull’Italia, siamo preoccupati perché il programma di bilancio non è compatibile con il quadro delle regole europee e per questo la Commissione prenderà le proprie decisioni oggi, tuttavia l’Italia non è la Grecia».
Petrolio scivola del 5%, ai minimi in 9 settimane
Brent e Wti sono arrivati a perdere il 5% circa. Il greggio risente del sell-off che sta colpendo l'azionario americano, condizionato da timori per l'andamento dell'economia globale e della Cina in primis. Le quotazioni risentono però soprattutto dei commenti giunti dall'Arabia Saudita. Il ministro saudita dell'Energia, Khalid al-Falih, avrebbe detto a un'agenzia russa che Riad aumenterà la produzione a 11 milioni di barili al giorno dalla media attuale di 10,7 milioni di barili al giorno, per compensare il venire meno delle esportazioni di greggio iraniano come conseguenza del nuovo round di sanzioni Usa che scatteranno il 4 novembre contro Teheran. L'indicazione è giunta mentre il Paese del Golfo è alle prese con il caso Jamal Khashoggi, il giornalista saudita ucciso dentro il consolato saudita a Istanbul (Turchia) ormai tre settimane fa. Gli analisti non escludono che se gli Usa e altre nazioni sanzioneranno l'Arabia Saudita - il leader di fatto dell'Opec - il regno possa usare il greggio come leva politica innescando un embargo che farebbe correre i prezzi. Riad ha fatto capire che non intende optare per una soluzione simile.
Francoforte la peggiore, giù i tech
A livello internazionale hanno pesato le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina con le conseguenze sugli utili societari, la crisi tra Usa e Arabia Saudita dopo l'uccisione del giornalista Jamal Khashoggi. Non ha inciso il calo di Wall Street, arrivata a perdere più del 2%, determinato dal rallentamento del comparto industriale, con Caterpillar (-9,8% dopo i conti e l'aumento dei costi). In Europa la peggiore è stata Francoforte, in calo di oltre due punti e con Bayer che crolla dopo la condanna negli Usa per gli effetti di un diserbante a base di glifosato che avrebbe causato la grave malattia di un giardiniere in California.
Male petroliferi e lusso, brusco calo St
A livello settoriale le vendite hanno colpito soprattutto i tecnologici e le materie prime, mentre tengono le utilities e i media. Sul Ftse Mib tra le peggiori Saipem (-4,95%) e Tenaris (-3,94%), penalizzate dal crollo del petrolio. L'Arabia Saudita si è impegnata a giocare «un ruolo responsabile» in modo da non penalizzare l'offerta: le rassicurazioni sono bastate ad annullare, almeno per il momento, le preoccupazioni per il nuovo round di sanzioni che gli Stati Uniti faranno scattare contro l'Iran il prossimo 4 novembre. A Piazza Affari sono andate male anche Moncler(-4,1%), alla vigilia dei conti, nonostante un report positivo di Berenberg. Gli analisti hanno dato un outlook positivo su tutto il settore del lusso, ma questo non è bastato a sostenere il comparto a Milano (Salvatore Ferragamo -1,96%, Brunello Cucinelli-3,06% fuori dal listino principale). Sul Ftse Mib in discesa anche Cnh Industrial (-3,5%), penalizzata dal calo di Caterpillar (-7,3% a Wall Street) dopo i conti e l'aumento dei costi. Sul fronte opposto è andata bene Fca (+1,27%), già ieri tonica dopo la cessione di Magneti Marelli ai giapponesi di Calsonic Kansei: S&P Global Ratings sostiene che Fca «probabilmente» effettuerà un deleveraging «più veloce delle attese» per via della cessione, motivo per cui l'agenzia di rating ritiene possibile un miglioramento della valutazione. Poco mossa Atlantia mentre Autogrill è debole dopo la scomparsa ieri di Gilberto Benetton. Secondo il Sole 24 Ore, il ruolo di Gilberto Benetton potrebbe essere preso da Ermanno Boffa (marito di Sabrina, figlia di Gilberto) o ci potrebbe essere un rinnovato impegno di Alessandro Benetton (figlio di Luciano). «Non vediamo risvolti operativi nella gestione di Atlantia ed Autogrill», dicono gli analisti di Equita.
St in forte calo con chip europei, Ams rivede outlook
Semiconduttori sotto pressione in Europa con Stmicroelectronics (-3,39%). La stessa sorte di St è toccata anche alle rivali europee, con Infineon in calo del 3,28% a Francoforte e Asml del 3% ad Amsterdam. A pesare sul comparto sono le previsioni deboli del produttore austriaco Ams che crolla del 23%. Il titolo risente del profit warning sul prossimo anno e un quarto trimestre non particolarmente brillante. Il produttore austriaco di semiconduttori ha registrato ricavi per il terzo trimestre nella parte alta del range della guidance a 479,6 milioni di dollari, mentre gli utili prima degli interessi e delle tasse si sono attestati a 60,2 milioni di dollari, in linea con la guidance. Per il quarto trimestre i ricavi sono attesi tra 570 e 610 milioni di dollari mentre le stime sui margini sono state giudicate deludenti dal mercato. Domattina nel pre-Borsa arriveranno i dati trimestrali di St.
In Europa giù energetici, industriali e tecnologici
Nel complesso le Borse del Vecchio Continente hanno chiuso con cali marcati, penalizzate in particolare dal cattivo andamento del comparto tecnologico (-3,6% l'Euro Stoxx 600 Tecnologia, frenato dai semiconduttori con StMicroelectronics in discesa del 3,36% a Parigi e Milano), di quello energetico (-2,5% l'indice di settore Euro Stoxx 600) e dei titoli industriali (-2,13% l'indice di settore). La sorte toccata a Saipem e Tenaris a Piazza Affari, determinata dal brusco ribasso del greggio, è stata la stessa delle controparti europee, con Royal Dutch Shell in discesa del 2,92% ad Amsterdam e Bp in calo del 3,2% a Londra. Sul fronte automobilistico, da segnalare il ribasso dell'1% di Renault a Parigi (era arrivata a cedere il 2,5% durante la seduta): i risultati del terzo trimestre sono stati deboli, ma la società ha confermato i target. Il calo del gruppo auto non ha influenzato l'andamento della rivale Peugeot (+1,42%). A Francoforte, invece, Bmw ha lasciato sul campo l'1,26% e Volkswagen l'1,85%. Anche nel Vecchio Continente il comparto del lusso non ha brillato: a Parigi Kering è scesa del 3,79%, mentre Lvmh dell'1,98%.
Spread con Bund torna a salire, chiude a 316 punti
E' durata solo mezza giornata lunedì la pausa di respiro per i BTp scambiati sul secondario telematico. Oggi la pressione sui titoli italiani è tornata a farsi sentire, in particolare nel pomeriggio, dopo l'ufficializzazione della bocciatura della manovra italiana da parte della Commissione Europea. A spingere sulle vendite dei titoli italiani anche la minaccia dell'apertura della procedura di infrazione per l'alto debito minacciata dal Vice presidente della Commissione Valdis Dombrovskis. Il calo dei prezzi ha provocato un nuovo allargamento dello spread con i bund. Alla chiusura delle contrattazioni il differenziale di rendimento tra il decennale italiano benchmark (Isin IT0005340929) e il pari scadenza tedesco è di 316 punti contro i 303 della chiusura di lunedì. Il rendimento dei titoli italiani è risalito al 2,58% dal 3,48%. Lunedì il mercato aveva reagito con un iniziale sollievo alla notizia del taglio del rating sovrano della Repubblica da parte di Moody's per effetto del mantenimento del giudizio su un livello investement grade e per la prospettiva stabile della valutazione data dall'agenzia americana.
Bayer crolla dopo la conferma della pericolosità di un diserbante Monsanto
Bayer crolla in Borsa a Francoforte. Non basta la riduzione della multa inflitta a Monsanto, la società agrochimica acquistata dal gruppo tedesco, con l'accusa di aver nascosto la pericolosità del diserbante Roundup, a base di glifosato. La conferma, negli Stati Uniti, del verdetto nel merito pesa e Bayer, alla Borsa di Francoforte perde quasi il 7% . La scorsa notte il giudice di San Francisco ha stabilito la riduzione significativa a 78 milioni da 289 milioni della multa inflitta a Monsanto lo scorso agosto. Il magistrato Suzanne Bolanos ha ordinato che l'indennizzo nella causa intentata da un giardiniere con cancro terminale attribuito al glifosato sia ridotto a 39 milioni di dollari invece di 250 milioni. Ma ha confermato il verdetto nel merito. Gli investitori la vedono come «una sconfitta a sorpresa per Bayer», secondo il quotidiano Suddeutsche Zeitung, dal momento che questa decisione potrebbe influenzare circa 8.000 procedure in corso negli Stati Uniti per i prodotti a base di glifosato di Monsanto.
Dollaro ai massimi da due mesi, petrolio giù
La settimana si è aperta con una rinnovata debolezza della divisa unica, penalizzata dallaquestione italiana. Il cambio euro/dollaro si è così nuovamente spinto sotto 1,15, complice anche una certa forza relativa del biglietto verde che si è materializzata anche nei confronti delle altre valute sviluppate. Petrolio ancora in calo: ieri il ministro dell’energia saudita Al-Falih ha fatto sapere che il suo Paese non userà la produzione di greggio per scopi politici e che è disposta ad aumentare la produzione (fino a 12 milioni di barili al giorno) se il mercato lo richiedesse.
Tokyo chiude ai minimi da due mesi
Seduta pesante per la Borsa di Tokyo che ha chiuso ai minimi da due mesi appesantita da molteplici timori di sviluppi geopolitici, sia in Europa che in Medio Oriente, in attesa di conoscere il trend delle imprese in vista dell'ondata di trimestrali. Al termine delle contrattazioni l'indice Nikkei dei titoli guida ha perso il 2,67% scendendo di 604,04 punti a 22.010,78 punti mentre il più ampio indice Topix è arretrato del 2,63% (-44 59 punti) a 1.650,72 punti.
La seduta di lunedì a Wall Street è finita in modo contrastato. Gli indici erano partiti in rialzo sulla scia del rally dell'azionario cinese, il migliore da oltre due anni, ma hanno subito perso slancio. Mentre il DJIA e l'S&P 500 sono statti frenati dai titoli finanziari, con Bank of America arrivata a perdere il 3,3%, il Nasdaq Composite è stato sostenuto dai titoli tech. Tra gli investitori monta l'attesa per i conti del comparto: domani toccherà a Microsoft (+0,9%) pubblicare la sua trimestrale. Giovedì sarà la volta di Amazon (+1,4%), Alphabet (+0,6%) e Intel (+2,3%). Netflix (0,9%) - che la settimana scorsa ha stracciato le stime degli analisti con i suoi conti - ha detto che intende vendere 2 miliardi di dollari di bond “spazzatura” per finanziare nuovi contenuti video.
(Il Sole 24 Ore Radiocor)
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