OIL&GAS

La filiera delle valvole italiane rilancia sui mercati esteri

di Matteo Meneghello

4' di lettura

Un’industria in grado di generare un fatturato di circa 3,2 miliardi di euro e circa 10mila addetti impiegati, attenta a cogliere i segnali di ripresa degli investimenti nel settore dell’oil&gas, cercando di intercettare i nuovi flussi di investimento delle estrazioni petrolifere che dall’area mediorientale sembrano spostarsi verso Americhe e Asia. Questa la fotografia del distretto italiano delle valvole per oil&gas (il fulcro è Bergamo: nel raggio di 100 km dalla provincia si genera oltre il 90% della produzione italiana), composto da 290 imprese (di cui il 94% Pmi), una delle «eccellenze nascoste» del Made in Italy, il cui contributo è paragonabile a quello garantito da altri settori più noti come ad esempio la maglieria, gli alcolici o il biomedicale. Il quadro è stato illustrato ieri durante la presentazione della terza edizione di Ivs - Industrial valve summit, il più importante evento internazionale dedicato alle tecnologie delle valvole industriali e alle soluzioni di flow control, promosso da Confindustria Bergamo ed Ente Fiera Promoberg, che si svolgerà a Bergamo nelle giornate del 22 e del 23 maggio. Tutti gli spazi espositivi della rassegna sono andati esauriti in breve tempo. All’evento partecipano 250 aziende dislocate su due padiglioni, per un totale di 13mila metri quadrati di esposizione. Alla Fiera di Bergamo sono attesi oltre 10mila visitatori, quasi il triplo dei 3.500 della prima edizione del 2015 e circa il 30% in più delle 8mila presenze registrate nel 2017.


L’industria italiana delle valvole o&g - come emerge dalla ricerca Prometeia - mantiene una posizione di leadership nel mercato europeo, che vale 9 miliardi di euro. Una su tre delle valvole prodotte nell’Ue è «made in Italy», posizionando il paese al primo posto nella classifica europea, seguito dalla Germania (27% ) e Regno Unito (8%). La leadership italiana riflette sia la forte specializzazione nelle valvole a sfera (1 su 1,9 miliardi di euro prodotti nell’Ue) sia le sue componenti (1,2 miliardi su 3 miliardi di euro prodotti nell’Ue). In ogni caso, le aziende italiane si collocano ai vertici della classifica anche in segmenti di prodotti di nicchia, come le valvole a saracinesca e a farfalla. La tendenza al ribasso del prezzo del greggio e la conseguente riduzione degli investimenti da parte dei giganti o&g negli ultimi anni ha comunque prodotto conseguenze sul tessuto industriale del distretto: in Italia ci sono oggi venti aziende e circa un migliaio di dipendenti in meno rispetto al 2015. Il periodo di difficoltà 2014-2017 per l'industria delle valvole o&g emerge chiaramente quando l’analisi si sposta sui margini colpiti dalla forte contrazione. L’Ebitda globale (come percentuale delle vendite totali) si è attestato in media al 7% nel 2017, 8 punti percentuali al di sotto del livello raggiunto nel 2014: la recessione è stata particolarmente grave per l’agglomerato dell’Europa occidentale (-9,6%), anche se le realtà italiane hanno superato meglio le peggiorate condizioni di business rispetto ai loro omologhi europei, riportando un - 6% del margine Ebitda nello stesso periodo. Nel 2018 il quadro è parzialmente migliorato, con un’espansione del 6% del mercato mondiale.

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I dati commerciali evidenziano la crescita a doppia cifra dell’export cinese (+ 12%) e il dinamismo dei flussi provenienti dalla Germania (+ 7%), l’unica economia avanzata che ha conquistato quote di mercato rispetto ai concorrenti. Per quanto riguarda l’Italia, in 61 dei primi 100 mercati le esportazioni sono cresciute almeno in linea con le importazioni. Ciò nonostante, in media, i produttori italiani si sono dimostrati in grado di cogliere solo la metà delle potenziali opportunità generate da una domanda globale in crescita al doppio del tasso complessivo delle esportazioni italiane (+ 2,8%). Più del 90% del fatturato del distretto è oggi generato dalle esportazioni. Grazie alla sinergia con Anima e Ice sono inoltre presenti in Fiera dieci delegazioni provenienti da Angola, Azerbaigian, Egitto, Indonesia, Libano, Malesia, Myanmar, Qatar, Arabia Saudita ed Emirati Arabi. Molta attenzione è stata riservata alla creazione di occasioni commerciali già nei giorni della Fiera. Ice, con Ivs, ha portato a Bergamo delegazioni provenienti da Algeria, Corea del Sud e Ghana mentre il ministero degli Esteri accompagnerà due ulteriori delegazioni. Inoltre, gli organizzatori di Ivs confermano la presenza di una cinquantina di invitati di standing primario fra decisori, operatori e speaker internazionali.

«La filiera delle valvole industriali comprende produzioni che caratterizzano il territorio di Bergamo e delle aree limitrofe, come ad esempio i forgiati, le verniciature e i trattamenti di superficie, le lavorazioni meccaniche, le guarnizioni - ha affermato il vicepresidente di Confindustria Bergamo Alberto Paccanelli -: Confindustria Bergamo ha investito molto sulla conoscenza di questo settore e delle sue complesse dinamiche di mercato e oggi Ivs non è solo un’iniziativa pensata per i produttori delle valvole e dei vari componenti. A Bergamo i grandi player internazionali dell’Oil&gas possono trovare un’ampia gamma di fornitori: piping, scambiatori di calore, pressure vessels, fittings, costruzioni speciali, lavorazioni, macchinari ed engineering».

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