ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLa lista Esg italiana

Leader della sostenibilità 2023: la moda supera la finanza

In evidenza le aziende del fashion e delle calzature come Prada, Salvatore Ferragamo, Ovs, Tod's, Moncler, tutte ben oltre la compliance normativa che obbliga le banche e le quotate

di Laura La Posta

3' di lettura

La moda sorpassa le banche nel gran premio della sostenibilità in Italia. Nella classifica 2023 dei Leader della sostenibilità Il Sole 24 Ore-Statista, infatti, le imprese del settore fashion e calzature hanno superato in performance ambientale e sociale il mondo della finanza.

Ed è una novità, in quanto banche, assicurazioni e società quotate sono soggette a un livello di compliance normativa molto elevato e quindi erano giudicate insuperabili nell’aderenza ai criteri Esg (ambiente, sociale e governance).

Loading...
Loading...

Ma non è una sorpresa, perché le nuove normative di settore cui sono soggette le imprese del settore tessile e moda sono molto impegnative da rispettare e richiedono una svolta convinta verso lo sviluppo sostenibile. Anche il mercato chiede a gran voce prodotti realizzati nel rispetto dell’ambiente, più che in passato.

Succede così che in evidenza nella lista, alla sua terza edizione, ci siano marchi noti come Ovs, Salvatore Ferragamo, Tod’s, Moncler, Prada, Brunello Cucinelli, solo per fare qualche nome. La finanza resta comunque il settore più rappresentato fra i Leader della sostenibilità 2023, con le banche, in particolare, che costituiscono il 12,5% della lista. Tra di loro, svettano nomi come Intesa SanPaolo, Unicredit, Credem, Mediobanca, Banco Bpm, Banca Generali, Gruppo Cassa Centrale.

Altro settore di attività più rappresentato nel ranking è il comparto energia, con un’altra sorpresa: stavolta la capolista di settore è il Gse, il Gestore dei servizi energetici, ottimo nei Kpi (Key performance indicator) ambientali e sociali. Bene, come di consueto, Terna, Snam, Eni, Enel, Erg. In evidenza anche multiutility e multiservizi come Gruppo Hera, Acea, Gruppo Iren.

Per quanto riguarda il settore servizi, spiccano i due colossi fieristici Fiera Milano e Italian Exhibition Group. Tra i big dell’impiantistica-costruzioni emergono i big Prysmian, Webuild, Maire Tecnimont e Danieli. Per quanto riguarda il comparto tecnologico, ottimo posizionamento per Engineering.

«Molte le grandi aziende che si riconfermano Leader della sostenibilità per la seconda o addirittura terza volta: tra le aziende due volte vincitrici troviamo ad esempio illimity, Vodafone, Calzedonia ed Esselunga; tra quelle tre volte vincitrici Unipol, Generali, A2A, Gruppo Piaggio, Gruppo Chiesi, Geox e Gruppo Tim», rileva Lisa Dei, analista di Statista (leader mondiale delle ricerche e delle analisi), responsabile della ricerca con Marco Paciocco. Tra le new entry un’azienda storica come Bialetti industrie.

Lisa Dei, analista di Statista

«Quest’anno i vincitori sono stati divisi in due liste a seconda della dimensione del fatturato 2021 - prosegue Dei da Amburgo, in Germania -. Ne risultano una lista di grandi aziende con 200 vincitori, il cui fatturato 2021 è superiore ai 100 milioni di euro, e una di imprese medie e piccole, con 40 vincitori con fatturato inferiore ai 100 milioni».

Tra le società di medie e di piccole dimensioni, spiccano Banca Etica, Coima Res, Systema Ambiente e tre società benefit: NWG Italia, Arca Etichette e la new entry Compagnia dei Caraibi, «all’impronta della sostenibilità e dell’occupazione femminile, che distribuisce nel mondo diverse centinaia di etichette del mondo beverage», spiega Dei. L’azienda piemontese, alla sesta generazione, è leader nell’importazione, sviluppo, produzione e distribuzione di distillati, vini e soft drink premium e ultra premium da tutto il mondo. Eccelle nella sostenibilità sociale, grazie a un piano welfare e ad accordi di secondo livello con i dipendenti avanzati.

«Nuova in classifica anche Carel, multinazionale italiana attiva nel settore degli impianti di refrigerazione, che ha dato inizio a una collaborazione con Too Good to go per limitare lo spreco alimentare della mensa aziendale», racconta Dei.

Complessivamente, l’iniziativa ha avuto un buon successo di partecipazione alla sua terza edizione e un’alta qualità. «La qualità delle aziende vincitrici resta consistente, nonostante il numero più elevato di partecipanti e di premiati: tutti hanno un punteggio in linea o superiore a quello minimo dello scorso anno - racconta l’analista di Statista -. Lo score finale è dato dalla somma di quelli nei tre capitoli (ambientale, sociale, economico) e il massimo raggiungibile è 100 punti. Tutte le aziende hanno ottenuto più del 60% dei punti possibili. Inoltre, lo score medio delle 240 in lista è di 77 (in aumento dai 75 punti dell’edizione passata)».

Quasi duemila le società analizzate da Statista, tratte dai database di aziende eccellenti, 200 le autocandidate: tutte sono state analizzate in modo indipendente in base a 45 Kpi, senza alcun pagamento. «Non c’è dubbio che il tema della sostenibilità interessi ed entusiasmi sempre di più, anche in Italia», conclude Lisa Dei.

Non a caso, fioccano le iscrizioni al nuovo Master part time in management della sostenibilità ambientale e politiche Esg lanciato dal Sole 24 Ore Formazione, che riconosce 40 crediti formativi ai fini dell’accesso all’esame di certificazione di Sustainability manager.

Riproduzione riservata ©

loading...

Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti