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Leadership, le manager stanno costruendo un nuovo modello post Covid

Uno studio di McKinsey, sulla nuova organizzazione del lavoro all’interno delle azienda, ha evidenziato le differenze di genere negli atteggiamenti del management

di Monica D'Ascenzo

(rawpixel.com / eyeeyeview)

3' di lettura

Rivoluzione tanto repentina sarebbe stata impensabile solo due anni fa, ma di fatto la pandemia ha accelerato una serie di cambiamenti nel mondo del lavoro, che richiedono ora risposte immediate guidate da una visione del futuro. In questo scenario le manager stanno affrontando il momento e anche «il lavoro extra che ne deriva», come sottolinea lo studio di McKinsey “Women in Workplace 2021”. Rispetto agli uomini dello stesso livello, le donne manager stanno intraprendendo più azioni concrete per supportare i loro team, dall’aiutare i dipendenti a gestire i loro carichi di lavoro al monitorare regolarmente il loro benessere complessivo.

In particolare, lo studio sottolinea come le donne di livello senior trascorrono il doppio del tempo dei loro colleghi occupandosi di questioni di diversità e inclusione, sebbene esulino dalle loro responsabilità. I ritorni sono tangibili: i dipendenti sono più felici, meno a rischio burnout e meno propensi a considerare di lasciare il loro lavoro. In un periodo definito “delle grandi dimissioni” questo diventa un punto cruciale per le aziende che vogliono trattenere i talenti su cui hanno investito negli ultimi anni.

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Il problema è rappresentato dal fatto che raramente le aziende riconoscono formalmente il lavoro fatto su questi temi “soft”, che vanno oltre le aree di competenze dei manager. Non valorizzare quanto viene fatto all’interno dell’organizzazione del lavoro per il benessere dei dipendenti porta però delle conseguenze negative: per le donne, che «stanno investendo tempo spropositato e energia in queste priorità»; per le aziende e tutti i dipendenti, perché «raramente si fanno progressi su sforzi che sono sottovalutati», sottolinea lo studio.

McKinsey

«Se le aziende non riconoscono e premiano gli sforzi dei leader per supportare i dipendenti benessere e promuovere la diversità, l’equità e l’inclusione, questo lavoro fondamentale è a rischio di essere relegato a “lavori domestici d’ufficio” - lavoro che contribuisce al business ma non viene preso in considerazione nelle revie delle performance, non porta all’avanzamento e non è ricompensato» scrivono i ricercatori di McKinsey.

Le sfide delle manager

Più le donne fanno carriera, più spesso capiterà loro di essere le “uniche” (donne) nella stanza, che si tratti riunioni di manager, di assemblee di categoria o di conferenze del proprio settore finanziario o industriale. In questo senso il rapporto di McKinsey sottolinea come il carico dei ruoli di leadership pesi maggiormante sulle esperienze quotidiane delle manager. «Sono anche più esposte a dover affrontare microaggressioni, che mettono alla prova le loro competenze, come ad esempio essere interrotte durante un discorso, ascoltare commenti sul loro stato emotivo o veder messo in discussione il proprio giudizio. Sono sfide quotidiane molto più rare per i manager.

Per questo si arriva al paradosso che, pur facndo molto lavoro extra per assicurare il benessere del proprio team e non vederselo riconosciuto, le manager rischiano poi in prima persona di arrivare loro stesse in una situazione di burnout, cosa che le porta poi a considerare di fare un passo indietro, secondo McKinsey. «Più del 50% delle donne che sono responsabili della gestione dei team sono spesso o quasi sempre in burnout e quasi il 40% ha considerato di lasciare il lavoro o di indietreggiare rispetto ai ruoli guadagnati nella propria carriera» si legge nello studio.

McKinsey

Le sfide da affrontare per le manager si ingigantiscono, se si tratta di madri e magari madri di bambini piccoli. Le mamme già affrontano più pregiudizi e barriere rispetto ai padri e alle donne in generale, e quando sono l’unica donna nella stanza, la loro esperienza è ancora più difficile. «Rispetto alle madri di bambini piccoli che lavorano regolarmente con altre donne, quelle che sono le sole nel ruolo che ricoprono hanno molte più probabilità di cadere in burnout e prendere in considerazione di lasciare le loro aziende. È più probabile che si sentano giudicate quando scelgono opzioni che rendono più facile conciliare lavoro e vita, come lavorare da casa o un orario di lavoro non standard. Ed è meno probabile che si sentano a loro agio nel condividere le proprie sfide personali con i colleghi, perché questo può rendere più difficile ottenere supporto» si legge nel report di McKinsey.

McKinsey

Una complessità nella complessità, che si eleva alla potenza quando si tratta di donne con disabilità o donne di colore. Ma propiro per i risultati che la diversità e l’inclusione porta alle aziende, la sfida non è tanto delle manager, quanto delle imprese stesse che non possono permettersi, in un momento di ridisegno del mondo del lavoro, di perdere talenti che potrebbero contribuire a costruire l’organizzazione del lavoro di domani.

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