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Legge di Bilancio, ci siamo già dimenticati dei lavoratori dello spettacolo?

Nessuno stanziamento per i lavoratori della cultura, c'è dietrofront sull'indennità di discontinuità e sugli aiuti Covid-19, si dovranno restituire gli aiuti ricevuti in eccesso

di Roberta Capozucca e Giuditta Giardini

3' di lettura

Il disegno di Legge di Bilancio ci insegna che nessun diritto è per sempre. Il 15 luglio 2022, il Parlamento ha approvato, dopo una lunga attesa, la Legge n. 106 recante “Delega al Governo e altre disposizioni in materia di spettacolo”, un provvedimento storico che, oltre a definire nuove tutele in materia di contratti e di compensi per i lavoratori autonomi, ha introdotto l'indennità di discontinuità per garantire ai lavoratori dello spettacolo una copertura economica nei momenti di inattività o durante i periodi di studio e formazione.
In particolare, l'art. 10 della L. 106/2022 prevede un'indennità giornaliera, per un importo massimo di 120 euro, quale elemento distinto e aggiuntivo del compenso o della retribuzione, in caso di obbligo per il lavoratore di assicurare la propria disponibilità su chiamata o di garantire una prestazione esclusiva. Questa Manovra budgetaria avrebbe dovuto ri-finanziare l'indennità con una dotazione di almeno 150 milioni di euro per renderla esigibile nel 2023. Ma lo stanziamento a copertura dell'indennità di discontinuità nel disegno di Legge di Bilancio 2023 non è presente.

LE VARIAZIONI DE FONDO PER LE EMERGENZE DELLE IMPRESE CULTURALI DAL 2020 AD OGGI
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Anche la dotazione per il “Sostegno, valorizzazione e tutela del settore dello spettacolo dal vivo” non presenta variazioni rispetto all'anno precedente, fissando il totale a 523,5 milioni di euro. L'articolo 168 comma 2 del disegno di Legge di Bilancio autorizza il Ministro dell'Economia e delle Finanze ad apportare, su proposta del Ministro della Cultura, variazioni compensative di bilancio in termini di residui, di competenza e di cassa tra i capitoli iscritti nel programma «Sostegno, valorizzazione e tutela del settore dello spettacolo dal vivo» (e anche «Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici») dello stato di previsione del Ministero della cultura, relativi al Fondo unico per lo spettacolo.

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Dietrofront sugli aiuti Covid-19

Ma come se non bastasse, al passo indietro sull’indennità di discontinuità per i lavoratori dello spettacolo si somma una nuova misura introdotta dalla Manovra che, all’articolo 103 dell'approvanda Legge di Bilancio “Aiuti di stato Covid e recupero aiuti corrisposti in eccedenza dei massimali”, contiene delle disposizioni per il recupero di aiuti di Stato Covid-19 corrisposti in eccedenza rispetto alla misura consentita ai sensi del Quadro europeo temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’ emergenza del Covid-19, cd. Temporary Framework Covid-19.
Secondo la relazione illustrativa che accompagna il disegno di Legge di Bilancio “è sorta la necessità, in considerazione dello sviluppo che ha avuto il Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’emergenza del Covid-19 – con le relative modifiche susseguitesi nel biennio 2020-2021 – di considerare che vi sono stati molti operatori economici che hanno usufruito di agevolazioni in eccesso rispetto ai limiti previsti dalla Sezione 3.1 del predetto Quadro”.
La disposizione sarebbe quindi, volta a spingere gli operatori economici ai necessari controlli con riferimento alle agevolazioni ricevute dagli operatori economici del turismo, nonché a semplificare la restituzione degli aiuti ricevuti in eccesso agevolando anche il recupero da parte dello Stato.

Controlli sul Fondo per le emergenze delle imprese culturali

Soggetto a controlli è anche l'articolo 183, comma 2 del D.L. n. 34/2020, come integrato da successivi interventi legislativi, che ha istituito presso l'allora Mibact un Fondo per le emergenze delle imprese e delle istituzioni culturali, destinato, oltre che al sostegno dei musei, degli altri istituti e luoghi della cultura non statali, delle librerie e dell’intera filiera dell’editoria, anche al ristoro delle perdite derivanti dall’annullamento, a seguito dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, di spettacoli, fiere, congressi e mostre. Il Fondo è stato inizialmente dotato di 171,5 milioni per il 2020 dall'articolo 183, comma 2 del D.L. n. 34/2020 (sopra in tabella le variazioni subite dal Fondo dal 2020 ad oggi), ma ha visto nel corso degli ultimi due anni forti oscillamenti di capienza.

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