Leo: «Con la Nadef risorse per ridurre le tasse nel 2024»
Il viceministro dell’Economia al consiglio di Confcommercio: «Se troviamo le risorse, verranno tutte messe al servizio delle riduzioni fiscali»
I punti chiave
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«A novembre, quando avremo i dati della finanza pubblica», con la nota di aggiornamento del Def, sarà possibile individuare le risorse che «verranno messe al servizio della riduzione delle tasse». È con la Nadef che «potremo dire gli interventi di riduzione delle tasse che faremo nel 2024». Il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, lo indica incontrando il consiglio di Confcommercio. «Se troviamo delle risorse verranno tutte messe al servizio delle riduzioni fiscali». Intanto, con il Def, sono state messe «le risorse al servizio del taglio del cuneo fiscale»: il Governo è stato «attento a non sforare i conti pubblici».
Leo: no sforamento conti, mercati ci guardano
«Non vogliamo fare sforamenti bilancio», i mercati «ci guardano» e quindi bisogna evitare» azioni che possano avere «conseguenze pregiudizievoli per il sistema paese». Lo ha sottolineato il viceministro al Mef Maurizio Leo al Consiglio di Confcommercio. «Abbiamo già un tesoretto dal rialzo della crescita del 2023 passata da 0,6 a 1%» che andranno «al servizio della delega fiscale».
«Ci sono condizioni per ok delega»
«Ci le sono condizioni per fare delega». Così il viceministro all'Economia Maurizio Leo al Consiglio di Confcommercio. «Spero che nel dibattito parlamentare ci si spogli di posizioni pre-concette», afferma, osservando che le riforme si fanno «a inizio legislatura», come in questo caso. Con il dialogo con tutti soggetti interessati e con le parti sindacali perché «penso che possiamo portate il risultato a casa».
«Non vessare contribuente ma dialogo»
La delega fiscale è «ampia» ed ha l’«ambizione di riportare lancette indietro». Così il viceministro all'Economia Maurizio Leo al consiglio di Confcommercio. «La riforma vuole fare in modo di dare certezza ai contribuenti», dice. Serve «certezza dei rapporti per un dialogo diverso tra fisco e contribuente, un dialogo per il pagamento corretto con criteri certi», aggiunge Leo. «Non vogliamo vessare il contribuente ma avviare un dialogo», sottolinea. Oggi, spiega «i controlli interessano il 2% delle imprese», sulle quali pesano sanzioni e oneri che non riescono a pagare. «Il sistema così non regge», quindi «agiamo in modo preventivo», osserva Leo.
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