Leo: tasse più basse del 50% a imprese che tornano in Italia
La strategia delineata dal viceministro all’Economia è prevista dal decreto legislativo sul fisco internazionale approvato in via preliminare dal Consiglio dei ministri lunedì 16 ottobre, in attuazione della delega fiscale. Oltre al reshoring di aziende, il dlgs ha previsto che ai lavoratori dipendenti o autonomi che trasferiscono la propria residenza fiscale in Italia sarà riconosciuto, dal 2024, un nuovo regime agevolato per un massimo di 5 anni
I punti chiave
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Prelievo fiscale più leggero, dimezzato, per le aziende che decidono di tornare in Italia. È questo uno degli ingredienti della strategia fiscale del governo Meloni, come chiarito dal viceministro all’Economia Maurizio Leo, intervenuto nella mattinata di oggi, domenica 22 ottobre, all’evento organizzato da Fratelli d’Italia a Roma dal titolo: “L’Italia vincente - Un anno di risultati”. Assente la premier Giorgia Meloni , che in un video registrato ieri, sabato 21 ottobre, ha affermato: «Non so a che ora tornerò in Italia, non sono certa di riuscire a essere fisicamente con voi. Anche io sono un essere umano e se c’è qualcuno a cui posso chiedere comprensione sono i simpatizzanti, i rappresentanti, i militanti e i dirigenti di FI».
Leo: tasse più basse del 50% a imprese che tornano in Italia
«Vogliamo riportare in Italia le imprese che se ne sono andate all’estero, è fondamentale - ha spiegato Leo nel suo intervento -. Le imprese andate in paradisi fiscali e via dicendo, le riportiamo in Italia e prevediamo una tassazione più bassa al 50%. E al tempo stesso portiamo quelle multinazionali che vanno a posizionare le società all’estero e che quindi pagano poche tasse».
Il decreto legislativo approvato dal Consiglio dei ministri in via preliminare
La strategia è prevista dal decreto legislativo sul fisco internazionale , in attuazione della delega fiscale, approvato, in esame preliminare, dal Consiglio dei ministri di lunedì 16 ottobre. Oltre al reshoring di aziende, il dlgs ha previsto che ai lavoratori dipendenti o autonomi che trasferiscono la propria residenza fiscale in Italia sarà riconosciuto, dal 2024, un nuovo regime agevolato per un massimo di 5 anni. Il decreto attuativo ha introdotto infine la Global Minimum Tax.
Operazione reshoring
L’operazione rientro del Made in Italy, varrà per l’anno di imposta in corso al momento della rilocalizzazione e per i cinque periodi di imposta successivi. Potenzialmente, dunque, sei anni, secondo quanto si legge all’articolo 5 della bozza del decreto legislativo. L’incentivo consisterà nel dimezzamento dell’imponibile Ires o Irpef a seconda dei casi e dell’Irap. Beneficiarie le attività di impresa e di arti e professioni esercitate in forma associata che vengono ritrasferite in Italia da un Paese extra Ue o esterno allo Spazio economico europeo. Ma le imposte non pagate vengono recuperate dallo Stato, con gli interessi, se avviene un’ulteriore delocalizzazione, anche parziale, prima che siano trascorsi cinque anni dalla scadenza dell’agevolazione. Dal beneficio sono comunque escluse le attività che erano già esercitate in Italia nei 24 mesi prima del reshoring (clausola per evitare delocalizzazioni lampo effettuate per poi ottenere gli sgravi).
Il rientro dei cervelli
Per quanto riguarda invece il rientro dei cervelli, lo sconto Irpef per i cosiddetti “impatriati”, nessun cambio di regole per chi rientra in Italia e trasferisce la residenza anagrafica entro il 31 dicembre (si veda anche Il Sole 24 Ore del 21 ottobre). La stretta sul regime agevolato prevista dalla riforma del fisco internazionale abbassa al 50% lo sconto fiscale valido per 5 anni e lo riserva ai lavoratori «a elevata qualificazione o specializzazione», ma salverà chi arriva in Italia entro l’anno.
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