Leonardo cerca un partner industriale per la divisione Automazione
Secondo l’azienda bisogna «intervenire al più presto su organizzazione, governance, processi e dimensione, anche a tutela dei livelli occupazionali»
di Raoul de Forcade
3' di lettura
Leonardo conferma la ricerca di un partner con prospettiva industriale, in grado di rilevare, nel tempo, la divisione Automazione (ex Elsag) di Genova dell’azienda. Un piano noto già da alcuni mesi, contro cui si sono mobilitate, a più riprese, le organizzazioni sindacali territoriali.
Della vicenda ha anche parlato, nel question time al Senato, il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, il quale ha spiegato di ritenere che un percorso, «teso a trovare la migliore soluzione possibile, richieda un apposito tavolo». Per un confronto, ha aggiunto, «che deve preliminarmente svolgersi a livello locale», cioè a Genova.
I sindacati e l’azienda
Un punto di vista respinto da Antonio Apa, segretario generale della Uilm di Genova, il quale giudica «discutibile la risposta di Giorgetti all’interrogazione presentata dalla senatrice Pinotti» e lo definisce un «Ponzio Pilato». Apa prosegue dicendo di aspettarsi dal ministro «una cosa semplice: non un tavolo locale inutile, ma una convocazione delle parti (compresa Leonardo) alla presenza anche del Mef. E in quell’occasione dimostreremo che non c’è nessuna ragione per cedere la business unit Automation».
Fin qui il punto di vista dei sindacati. Molto diverso da quello di Leonardo, che ha affidato a una lunga nota le sue ragioni. «Assicurare un solido futuro al polo genovese dell’Automazione di Leonardo, intervenendo al più presto su organizzazione, governance, processi e dimensione, anche a tutela dei livelli occupazionali». Questa la posizione dell’azienda.
Partner industriale
«Fra le varie opzioni su cui Leonardo sta lavorando - scrive nella nota Simonetta Iarlori, Chief people organisation and transformation officer di Leonardo - c’è la ricerca di un partner con una prospettiva industriale, anche in grado di rilevare nel tempo Automazione, che possa garantire alla business unit di essere competitiva nel lungo periodo, con una dimensione adeguata e una capacità di investimento dedicata».
«Il primo passo, che Leonardo sta già facendo - prosegue la Iarlori - è quello di fare tempestivi interventi mirati sull’Automazione per garantire alla business unit una struttura di costi e governance, flessibile e agile, in linea con il suo mercato di riferimento, caratterizzato da dinamiche differenti da quelle tipiche del mercato di aerospazio, difesa e sicurezza. Si tratta di scelte non procrastinabili, se si vuole assicurare un futuro solido a questa realtà».
Salvaguardia dell’occupazione
Per Leonardo, si legge nella nota, «questo percorso ha senso se vengono soddisfatte due condizioni: la prospettiva di lungo periodo e la salvaguardia del livello occupazionale. Sono condizioni imprescindibili. Ciò è in linea con quanto Leonardo ha dimostrato da sempre sul territorio, dove ha saputo valorizzare nel tempo i suoi business, anche quelli che oggi non sono più nel suo perimetro e che stanno a dimostrare la bontà delle scelte fatte».
Il mercato di riferimento dell’Automazione di Leonardo, ricorda ancora la nota, «richiede una struttura di costi snella e una forte agilità operativa, in un contesto di grande competitività caratterizzato da player globali molto focalizzati e di grande dimensione, che hanno imposto nel tempo un modello di business completamente nuovo, basato su accordi flessibili e multipiattaforma. Leonardo è impegnata ad affrontare tutti questi aspetti per garantire le migliori prospettive per l’Automazione e i suoi lavoratori».
Genova al centro dell’attenzione
Leonardo sottolinea anche di aver scelto Genova per lanciare «la sua iniziativa strategica più significativa nel lungo periodo: la realizzazione del più avanzato centro di competenza dedicato a supercalcolo, intelligenza artificiale e cloud che guiderà il processo di digitalizzazione di Leonardo e contribuirà in maniera significativa a quello dell’intero Paese».
Un progetto, «di risonanza e di valenza internazionale, che prospetticamente genererà un valore diffuso nella città, mettendo a sistema con le Università e i centri di ricerca del territorio come Iit, nuove competenze e nuove aree tecnologiche in grado di far crescere e attrarre talenti a Genova».
I Leonardo Labs e l’attività di Cyber Security, conclude la nota, « rappresentano uno degli asset strategici di sviluppo di lungo periodo di Leonardo, determinanti per mantenere la competitività del gruppo a livello globale. Una sfida imprescindibile, che determinerà l’esistenza dell’industria manifatturiera nazionale, non soltanto a Genova».
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