Venezia 77

Leone d’oro a «Nomadland» di Chloé Zhao

Pierfrancesco Favino miglior attore. Il Gran Premio della Giuria è andato al messicano Michel Franco per «Nuevo orden»

di Andrea Chimento

2' di lettura

Il Leone d'oro torna in mani femminili: dieci anni dopo Sofia Coppola con «Somewhere», è Chloé Zhao ad alzare il più importante riconoscimento della Mostra del Cinema di Venezia 2020, grazie al suo «Nomadland».

Grande favorito della vigilia e tra i film più emozionanti del concorso, «Nomadland» racconta di una donna rimasta vedova, costretta ad abbandonare la sua casa e iniziare una nuova vita a bordo di un furgone. Straordinaria Frances McDormand in un lungometraggio che merita questo riconoscimento e potrebbe essere tra i favoriti anche ai prossimi premi Oscar.

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Chloé Zhao

Chloé Zhao (nata in Cina ma cresciuta professionalmente negli Stati Uniti) aveva già dimostrato talento con il precedente «The Rider», ma è con questa nuova pellicola che ha raggiunto la piena maturità.Il Gran Premio della Giuria è andato al messicano Michel Franco per «Nuevo orden», un film molto duro, che ipotizza un possibile scenario distopico derivante dalle sempre crescenti disuguaglianze socioeconomiche in Messico.

Il Leone d'argento per la miglior regia invece al giapponese Kiyoshi Kurosawa per «Wife of a Spy», un elegante melodramma ambientato all'inizio degli anni Quaranta.Premio Speciale della Giuria a un altro maestro del cinema: il russo Andrey Konchalovsky per il suo «Cari compagni», cronaca di uno sciopero finito nel sangue avvenuto nell'Unione Sovietica degli anni Sessanta.

Favino miglior attore

Il cinema italiano è rimasto fuori dai premi principali, ma può consolarsi con la Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile a Pierfrancesco Favino per la sua prova in «Padrenostro» di Claudio Noce.

Coppa Volpi femminile, invece, a Vanessa Kirby per il discutibile «Pieces of a Woman» di Kornél Mundruczó: da evidenziare che l'attrice era anche nel toccante «The World to Come» di Mona Fastvold, ingiustamente tra i grandi esclusi dal palmarès.

Il titolo di miglior sceneggiatura è andato invece all'indiano «The Disciple» di Chaitanya Tamhane; mentre il giovanissimo Rouhollah Zamani de «I figli del sole» di Majid Majidi ha vinto il premio Mastroianni dedicato agli attori emergenti.

Orizzonti

Un altro importante premio all'Italia nella categoria Orizzonti per «I predatori» di Pietro Castellitto, che ha trionfato per la miglior sceneggiatura.Il miglior film della categoria è stato l'iraniano «The Wasteland» di Ahmad Bahrami, mentre il miglior regista della sezione Orizzonti è il grande autore filippino Lav Diaz con «Genus Pan».Infine, da segnalare che «Listen» della regista portoghese Ana Roucha de Sousa ha ottenuto sia il Premio Speciale della Giuria di Orizzonti che il premio come miglior opera prima dell'intero cartellone.

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