Lettera con minacce di morte alla sindaca Appendino: «Hai ucciso Torino»
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Lettera con minacce per la sindaca di Torino, Chiara Appendino. «Tu e la tua
setta di pazzoidi e falliti 5 stelle avete ucciso Torino - si legge nella missiva - Adesso devi morire. Sappiamo dove vivi tu e la tua famiglia. Dormi molto preoccupata». A denunciare la lettera anonima, sui social, è stata la stessa prima cittadina. «Magari si tratta di uno scherzo di cattivo gusto - ha commentato la sindaca, annunciando di avere sporto querela - ma una cosa è certa: continuerò a svolgere con serenità il ruolo per il quale sono state eletta».
Polizia indaga, Digos acquisisce lettera
La Digos di Torino ha acquisito la lettera di minacce. Gli investigatori della questura di Torino avvieranno tutti gli accertamenti del caso, compreso quelli per stabilire se sul foglio e sulla busta siano state lasciate impronte digitali. Ad un primo esame del timbro postale, la lettera è stata timbrata dalle Poste lo scorso 30 ottobre. La lettera è stata scritta col normografo e sotto le minacce è stata disegnata una croce con un pennarello nero.
Le reazioni di solidarietà alla sindaca
«Massima solidarietà per la nostra sindaca Chiara Appendino». È il messaggio postato da Luigi Di Maio , su Fb, dove ha pubblicato la foto della lettera di minacce ricevuta dalla sindaca di Torino. «Cara Chiara Appendino, Gianroberto
Casaleggio diceva 'non riusciranno a liberarsi di noi perché è difficile vincere con chi non si arrende mai'. Non hanno ancora capito che non molleremo. #iostoconchiara. Ti siamo vicini». Così su Twitter la sindaca di Roma Virginia Raggi. Solidarietà alla Appendino è arrivata anche dalle opposizioni. A cominciare dall’ex primo cittadino e oggi consigliere di opposizione (Pd) Piero Fassino . «Gli atti minatori e di intimidazione rivelano l'abisso morale e la miseria umana di chi li pensa e li compie. Chiunque abbia coscienza democratica e civile non può che condannarli nel modo più fermo» ha detto Fassino esprimendo la sua «solidarietà a Chiara Appendino e alla sua famiglia». «È giusto non lasciarsi intimidire - ha detto Paolo Foietta, commissario straordinario di governo e presidente dell'Osservatorio per la Torino-Lione - ma credo che tutti dovremmo cercare di combattere insieme questo metodo barbaro, isolando e mai giustificando violenti ed odiatori, da qualsiasi parte essi provengano».
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