Liberato il principe miliardario Alwaleed bin Talal
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Il principe saudita Alwaleed bin Talal è stato liberato questa mattina, a quanto riferiscono fonti famigliari, dopo essere stato messo in custodia nel corso di una retata anti-corruzione che ha portato all’arresto di diversi magnati del paese. Il suo rilascio avviene a poche ore da un’intervista alla Reuters, nella quale il principe anticipava che sarebbe stato sollevato da qualsiasi accusa e rilasciato nell’arco di pochi giorni. Una fonte interpellata dall’agenzia ha riferito che il principe «è arrivato a casa». Le autorità saudite non si sono ancora rese disponibili per un commento, e i termini del rilascio devono ancora essere chiariti alla stampa.
Alwaleed è rimasto confinato da novembre al Ritz-Cartlon, un hotel di lusso a Riad, insieme ad altre personalità coinvolte nell’inchiesta. Le autorità saudite hanno rilasciato nelle ultime ore Walid al Ibrahim, fondatore della rete televisiva Middle East Broadcasting (Mbc), la più grande della regione. Al Ibrahim, come decine di altri arrestati, è stato rilasciato dall'hotel Ritz-Carlton di Riad, dove era tenuto agli arresti domiciliari, dopo avere raggiunto un accordo per cedere parte delle sue proprietà. Non è tuttavia chiaro se l'intesa comporti la cessione del controllo o parte delle quote nella Mbc.
«Sono innocente e riprenderò controllo della Kingdom Holding»
Sempre nella sua intervista a Reuters, Alwaleed ha dichiarato all’agenzia che continuerà a sostenere la sua innocenza rispetto a qualsiasi accusa di corruzione che gli sia stata mossa dagli inquirenti. Il principe ha definito «un mucchio di fandonie» le voci circolate una settimana fa su un suo presunto trasferimento in
un carcere dio massima sicurezza. Alwaleed ha aggiunto che si aspetta di mantenere il controllo della sua società di investimenti, la Kingdom Holding, senza dover cedere alcun asset al governo. Alwaleed è noto anche con il nomignolo di «Warren Baffet saudita» grazie a fortuna stimata oggi da Bloomberg intorno ai 18,1 miliardi di dollari. Proprio la Kingdom Holding detiene partecipazione in un ampio ventaglio di colossi dell’economia e dalla finanza globale, dalla banca Citi Group (il principe è uno dei pochi azionisti con una quota superiore al 5%) a Apple, Twitter e 21th Century Fox. La holding detiene anche l’80% di Rotana, la più grande media company del mondo arabo.
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