Libia e rischio cyber prevalgono sulle logiche di partito
di Marco Ludovico
2' di lettura
La politica fa un passo indietro: la sicurezza nazionale non è oggetto di spartizione. Decisa oggi da palazzo Chigi, la proroga di un anno per il prefetto Alessandro Pansa, direttore del Dis (dipartimento informazioni e sicurezza), e il generale Alberto Manenti, numero uno dell’Aise (agenzia informazioni e sicurezza esterna), è arrivata dopo qualche travaglio, nel pieno delle tensioni politiche post elettorali. Un prolungamento degli incarichi scaturito dalle scadenze per età dei due alti dirigenti; motivato, però, dalla necessità di non interrompere la continuità di direzione e azione dell'intelligence su dossier attuali e urgenti.
Le criticità in corso
La Libia, innanzitutto, dove resta sempre possibile una ripresa degli sbarchi, crollati a -75% dall'’inizio dell’anno, ma con nuovi segnali minacciosi: dai primi di marzo sono arrivati sulle nostre coste oltre 2mila e 300 migranti. Temi sul tavolo del ministro dell’Interno, Marco Minniti, e del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. Proprio Gentiloni, poi, ha varato alcuni giorni fa il decreto su procedure e sanzioni per le grandi reti di servizi – dall'energia alla sanità, le telecomunicazioni e le infrastrutture digitali e finanziarie – in caso di attacchi cyber. E l'architettura di coordinamento, gestione e intervento contro il rischio di minaccia cibernetica è proprio presso il Dis.
Le schermaglie politiche
Certo, il leader della Lega, Matteo Salvini, dice che «Gentiloni che procede alla proroga degli incarichi dei Servizi è una cosa vergognosa». Ma poi sottolinea la parte che gli sta più a cuore: «Non vorrei che ci fossero altri ragionamenti dietro e questa sia l’anticamera di un accordo Pd-M5S, visto il silenzio degli stessi pentastellati». Da palazzo Chigi trapela che la decisione è stata presa dopo aver consultato tutti i leader dei partiti; l’ha deliberata il Cisr (comitato interministeriale per la sicurezza della pubblica) ed è stata adottata assumendo tutte le indicazioni del Copasir, il comitato parlamentare di controllo.
Le prospettive
Dalla Presidenza del Consiglio, inoltre, si sottolinea come la decisione per Pansa e Manenti non possa pregiudicare la facoltà del prossimo governo di assumere scelte diverse. Il parere del Copasir, infatti, ricorda come la proroga faccia comunque salva la piena titolarità del governo subentrante a fare una propria nomina anche prima della scadenza dell’anno in più concesso agli attuali vertici. Adesso però ha prevalso l’esigenza della continuità: partiti e movimenti sono nel pieno di dinamiche molto più delicate vista l'ardua impresa di trovare una maggioranza di governo. Per l'azione di intelligence, la necessità istituzionale ha vinto sulla logica di partito.
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