Libri, un settore da 3,4 miliardi in assestamento dopo la pandemia
A 12 mesi dalla partecipazione dell’Italia come Ospite d’Onore alla Buchmesse, l’editoria italiana si presenta alla Fiera Internazionale del Libro di Francoforte 2023 con un giro d’affari (valore delle vendite) che sfiora i 3,4 miliardi di euro
di Andrea Biondi
I punti chiave
3' di lettura
Un mercato in assestamento, che si trova a fare i conti con crisi dei consumi e inflazione che, per ora, non è stata assorbita dai prezzi. Così l’industria italiana del libro si presenta alla Buchmesse, la Fiera Internazionale del Libro di Francoforte che nel 20254 vedrà proprio l’Italia come ospite d’onore. «Siamo un settore da 3,4 miliardi l’anno. Adesso serve una politica industriale per la cultura. I pilastri: sostegno alla domanda, tutela del diritto d’autore, internazionalizzazione e sostegno all’innovazione», afferma Innocenzo Cipolletta, presidente di Confindustria Cultura e neo presidente dell’Aie.
Mercato in assestamento
I 3.388 milioni di euro di giro d’affari nel 2022 risultano in crescita di quasi 300 milioni rispetto ai valori registrati nel 2019, ultimo anno prima della pandemia, ma in assestamento (-1,5%) rispetto all’anno precedente. Quanto ai primi nove mesi del 2023, nel solo canale trade (saggi e narrativa venduti nelle librerie, online e dalla grande distribuzione) le vendite sono risultate in lieve crescita rispetto al 2022 (+0,2%) e pari a 1.033,5 milioni di euro. Le copie vendute nei nove mesi 2023 sono state 69,9 milioni, in calo di un milione rispetto l’anno precedente ma in crescita di quasi nove rispetto al 2019.
Politica industriale per la cultura
Insomma una nuova dimensione dell’editoria di libri nel post Covid. Con cui il settore dovrà fare i conti. Gli obiettivi cui punta la filiera, sottolinea Cipolletta, «richiedono uno sforzo di collaborazione tra tutti gli attori della filiera e tra gli attori della filiera e le istituzioni, un metodo di lavoro che ha già dato frutti in passato e che vogliamo rinnovare e rafforzare». Cipolletta ha parlato della necessità di «una politica industriale per la cultura che non è un ossimoro e che deve tenere assieme l’aspetto culturale con quello industriale». Renata Gorgani, vicepresidente AIE e presidente del Gruppo degli Editori di Varia, ha evidenziato da canto suo come «i dati dei primi nove mesi del 2023 del mercato trade indicano il buono stato di salute dell’industria che è stata capace di tenere i prezzi bassi, pur a fronte dell’inflazione e della crescita dei costi di produzione».
I numeri del settore
Degli 3,4 miliardi, 1.777 milioni di euro è la spesa riferita a libri a stampa venduti nelle librerie, store online, supermercati, fiere e festival, cartolibrerie. L’editoria scolastica vale invece 776 milioni di euro, 444 milioni di euro il digitale (di cui 104 ebook e audiolibri, il resto piattaforme e servizi), 226 milioni il rateale, 165 milioni come somma di b2b, biblioteche ed export. Nel panorama europeo, l’editoria italiana si colloca quarta come valore del venduto sul mercato nazionale dietro a Germania (9.444 milioni), Regno Unito (5.327 milioni) e Francia (5.094 milioni). Il mercato spagnolo ha un valore del venduto pari a 2.719 milioni.
L’internazionalizzazione del settore libri
Negli ultimi venti anni l’Italia ha mantenuto una forte apertura verso la produzione editoriale straniera facendo crescere, allo stesso tempo, la produzione nazionale e la sua internazionalizzazione. Nel 2022 l’Italia ha comprato dall’estero i diritti di traduzione di 9.432 titoli e ha venduto all’estero 7.889 diritti di traduzione di opere italiane. Nel 2010 gli acquisti erano stati 9.009 e le vendite 4.217, nel 2001 gli acquisti erano stati 5.400 e le vendite 1.800. In particolare, nel 2022 i generi più venduti alle case editrici straniere sono stati i libri per bambini e ragazzi (35%), la saggistica di divulgazione (20%), la narrativa adulti (19%), manualistica non universitaria (9%), fumetti (5%). L’Europa è la prima area di sbocco con il 62% degli acquisti, Asia 18%, America Latina 6%, Medio Oriente (5%), Africa 4%, Usa e Canada 3%. I Paesi europei dove si è esportato di più nel 2022 sono Spagna, Francia, Polonia, Grecia e Germania.
La presenza italiana alla Buchmesse
Gli espositori italiani a Francoforte quest’anno sono 137, di questi 63 ospitati nello Spazio Italia, lo stand collettivo italiano organizzato da ICE - Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane in collaborazione con AIE e inaugurato dall’ambasciatore italiano in Germania Armando Varricchio: «La partecipazione dell’Italia alla Fiera Internazionale del Libro di Francoforte come Ospite d’Onore – ha sottolineato - ci dà l’occasione di raccontare l’Italia e la ricchezza e vitalità della nostra cultura, pagina per pagina, in un vivace dialogo con gli amici tedeschi, aperto e rivolto al futuro. L’elevato numero di case editrici partecipanti all’edizione 2023 riflette il grande desiderio che c’è in Italia e in Germania di approfondire sempre di più i legami e la conoscenza reciproca».
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