giorno della memoria

Liliana Segre: «L’indifferenza porta alla violenza»

La senatrice a vita ha portato la sua testimonianza al Memoriale della Shoah di Milano, in occasione dell’evento, promosso dalla Comunità di Sant'Egidio, che ricorda la deportazione degli ebrei di Milano dal Binario 21

di N.Co.

Spazio, un asteroide dedicato a Liliana Segre

3' di lettura

«L'indifferenza porta alla violenza, perché l'indifferenza è già violenza». La senatrice a vita Liliana Segre, ha portato la sua testimonianza al Memoriale della Shoah di Milano in occasione dell’evento, promosso dalla Comunità di Sant'Egidio, che ricorda la deportazione degli ebrei di Milano dal Binario 21. Liliana Segre è stata deportata ad Auschwitz il 30 gennaio del 1944.

«Sentivamo le urla e le grida»

«Quando i violenti erano aiutati dai fascisti ci guardavamo intorno e sentivamo le urla e le grida in italiano. Erano i nostri fratelli - ha aggiunto -. Quando ci hanno spinto nei vagoni e sigillati ognuno piangeva con le lacrime dell’altro. Il giorno dopo ero già una ragazza vecchia che cercava di non sentire e non vedere. Cominciavo a cercare di sottrarmi alla disperazione e cercavo di avere quella forza che hanno gli adolescenti, che sono fortissimi e possono cambiare il destino loro e dei loro genitori spesso deboli».

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Mi batto perché carcerati siano vaccinati

«Mi voglio occupare che siano vaccinati i detenuti di San Vittore perché io sono stata 40 giorni in quelle celle, anche se oggi sono state rinnovate», ha sottolineato la senatrice a vita, sopravvissuta ai campi di sterminio nazisti, nella giornata del ricordo della deportazione, il 30 gennaio 1944, degli ebrei milanesi.

Eravamo vitelli destinati al mattatoio

«Eravamo merci, vitelli destinati al mattatoio. Nessuno ci ha fermato per strada - ha aggiunto Liliana Segre, ricordando quei terribili giorni - quando con i camion ci hanno portato alla stazione per essere deportati. Sono stati i detenuti che ci hanno dato l’ultimo saluto di grande umanità. Quei detenuti ci hanno fatto sentire ancora delle persone».

Al Memoriale Shoah di Milano una stanza dedicata a Nedo Fiano

Ora il Memoriale della Shoah di Milano ospita una stanza della testimonianza dedicata a Nedo Fiano, testimone instancabile degli orrori dei campi di sterminio che è scomparso lo scorso dicembre. All’intitolazione hanno partecipato anche la senatrice a vita Liliana Segre e il figlio di Nedo Fiano, Emanuele, deputato del Pd. Nella stanza della testimonianza chiunque potrà ascoltare e vedere il racconto di Nedo Fiano. «Papà sarebbe molto orgoglioso di vedere dedicato a suo nome un luogo che rimarrà per le prossime generazioni - ha commentato Fiano -, perché in questo luogo che Liliana ci ha fatto scoprire, che non è un museo ma un memoriale, i giovani possono rivivere l'esperienza della memoria di chi ci lascia questa eredità». Liliana Segre ha sottolineato come «tutte le volte che ci siamo incontrati con il mio fratello di spirito, Nedo, non parlavamo mai del passato ma sempre dei nostri figli e dei nostri nipoti, la vittoria più grande delle nostre vite era stata quella. È stata di non essere morti, di essere vivi per caso, non per aver fatto qualcosa di eroico, ma risparmiati dalla macchina nazista. Se uno sfuggiva a quella macchina poi si doveva ricostruire perché la macchina ti tritava come un tritacarne e per ricostruirsi ci voleva tutta la vita, e non bastava. Parlare di vita e non di morte, tra noi sopravvissuti questo era comune. Non serviva ricordare bastava guardaci».

Un asteroide dedicato a Liliana Segre

Qualche giorno fa un asteroide in orbita tra Marte e Giove è stato intitolato alla senatrice a vita, Liliana Segre. È l'asteroide 75190, lo stesso numero che i nazisti le tatuarono sull’avanbraccio appena giunta nel campo di sterminio, a soli 13 anni. Lo ha deciso l’Unione astronomica internazionale, accogliendo una richiesta avanzata dall’Istituto nazionale di astrofisica di Trieste. Il nome dell'asteroide, 75190 Segreliliana, è stata annunciato in occasione del Giorno della memoria, in apertura del convegno ‘Convivere con Auschwitz, edizione 2021', organizzato dall'Università di Trieste in collaborazione con il Memoriale della Conferenza di Wannsee e l'Istituto italiano di cultura di Berlino.

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