ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùRigenerazione urbana

Lingotto, pubblicato il bando per l’ex scalo di Torino

Il prezzo base richiesto è 25,9 milioni e la scadenza per la presentazione delle offerte è il prossimo 31 ottobre

di Maria Chiara Voci

3' di lettura

Lo scalo di Lingotto a Torino si prepara a nuova vita. È stato pubblicato con la fine di luglio – così come annunciato – il bando di gara per la vendita delle aree di proprietà di FS Sistemi Urbani, società capofila del Polo Urbano del Gruppo FS Italiane: 72.560 metri quadrati di superficie su cui ricadono 62.139 metri quadrati di diritti edificatori, che sono inseriti a circa 4 chilometri dal centro storico in un contesto di profondo ripensamento, collegato sia dalla stazione ferroviaria che dalla metropolitana Uno e di completamento rispetto ai siti (ubicati a Sud) del nuovo grattacielo ed headquarter della Regione Piemonte, del futuro Parco della Salute e del Polo fieristico, congressuale e commerciale di Lingotto oltre che di una sede del Politecnico.

Il prezzo base richiesto è 25,9 milioni e la scadenza per la presentazione delle offerte è il prossimo 31 ottobre. Rispetto al Piano Regolatore, siamo in una Zona Urbana di Trasformazione su cui è già previsto e approvato il procedimento urbanistico per lo sviluppo di un mix di funzione fra residenze (social housing/studentati), centri di ricerca e attività produttive innovative (Eurotorino), attività di servizio alle persone e imprese e attrezzature di interesse generale.
Valore aggiuntivo per gli investitori sarà il fatto che FS ha certificato l’assenza di bonifiche da effettuare. L’avvio della procedura di gara è stata anticipata da un evento, che si è svolto il 28 giugno: Scenari Immobiliari ha presentato uno studio di proiezione, commissionato dalle Ferrovie, per evidenziare le opportunità di competitività dell’area e del capoluogo piemontese, anche in rapporto ad altre città europee.

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«Torino – aveva spiegato Mario Breglia, presidente Scenari Immobiliari – è come nel passato, anche oggi, un territorio pronto a sperimentare modelli nuovi di trasformazione urbana». «A Lingotto – ha spiegato a giugno anche Umberto Lebruto, amministratore delegato di FS Sistemi Urbani – si potranno sviluppare numerose funzioni che si affiancano alla rigenerazione prevista da piano regolatore e affiancheranno sia le attività della Regione e del Politecnico che quelle del polo ospedaliero, per cui ci sarà bisogno di nuova residenza sociale e temporanea, spazi per la ricerca ad alta tecnologia, servizi con particolare attenzione alla cura della persona e alla salute. Sull’area sono in corso anche nostri investimenti per migliorare l’accessibilità alla stazione. È stato aperto un sottopasso per collegare i binari con la metro ed è allo studio un progetto di riqualificazione per la nascita di uno scalo lineare, un land bridge attraversabile come un ponte da pedoni e biciclette».

Per maggiori informazioni, è stata creata una data room informatica per la consultazione della documentazione di gara sul sito di Fs Sistemi Urbani. La gara di Lingotto rappresenta il primo tassello di successive e attese trasformazioni a cascata. In tutto sette siti strategici (due, fra i nove scali dell’accordo di programma Fs-Comune che risale al 2009, sono già stati venduti) per un totale di 500mila mq di territorio e 320mila di superficie, ubicati in quartieri centrali della città e in prossimità di infrastrutture di collegamento. Secondo le proiezioni esposte, il recupero strategico e generale delle aree dismesse a Torino ha la potenzialità di generare una leva di investimenti per 5,3 miliardi: fra 780 e 890 milioni è l’impatto economico stimato per la trasformazione proprio degli scali

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