Lisbona svelata, sulle note del fado e il profumo del baccalà
di Serena Uccello
2' di lettura
Non è esattamente un romanzo o forse sì. E' un reportage? Sotto molti aspetti ma non tutti. E' una guida? Neanche per sogno. Partiamo da un elemento certo: quando si tratterà di andare a Lisbona che non vi venga in mente di fare quel che ha fatto Alessio Romano per costringervi sin dalle prime righe a leggere il suo “D'amore e baccalà”.
Non prendetelo alla lettera: non saltate al volo sul mitico tram 28: “…io sto per precipitare dalla scaletta dell'uscita posteriore di questo tram metallico consapevole dell'enorme sciocchezza che sto facendo. Il mitico Tram 28 la cui effige è replicata in migliaia di calamite da attaccare al frigorifero; stampata su magliette, poster, accendini, taccuini, penne e tazze; dipinta a mano su acquerelli sgargianti o in quadri realizzati col caffè dall'infinito esercito dei pittori lisbonesi…” E se vi sembra che il suo viaggio a Lisbona sia cominciato nel più consueto dei modi – in giro “sull'elétrico che da Praça Martim Monitz si arrampica per circa una quarantina di minuti, attraversando Alfama…” – andate avanti, perché in questi giorni portoghesi di Romano di consueto non vi è nulla.
A cominciare dal misterioso risveglio (dopo essersi appeso in quel modo al 28, scivolando malamente, è svenuto, finzione o realtà?) nella casa di Amalia che non è la famosa Amalia Rodrigues ma che come Amalia canta il Fado così bene ma così bene da sembrare proprio lei, tanto da aver il dubbio che sia lei (in realtà è solo una fantasia, un'allucinazione). Così con il dubbio di essere dentro un sogno o una fiaba, Romano fa i due primi incontri quello con il bacalhau espiritual e quello con Beatriz. Dopo ci saranno anche Fernando Pessoa e Antonio Tabucchi e Ilsa Lund, il personaggio interpretato da Ingrid Bergman di Casablanca. In mezzo tanti incontri e tanto cibo: in queste pagine infatti tutte le esperienze più appassionanti cominciano sempre a tavola, con un piatto fumante, una buona storia, e un “Silencio! Que se vai cantar o Fado!”.
In libreria dal 22 marzo “D'Amore e baccalà” (pp. 176 - 8,90 euro) è l'undicesimo volume di Allacarta, una collana pubblicata dalla casa editrice torinese Edt, che da oltre 20 anni pubblica in Italia Lonely Planet. L'idea della collana è trasformare il viaggio, oltre che in una esperienza gastronomica, anche nella cornice per una vera narrazione.
Nella stessa collana – tra gli altri – hanno infatti Paolo Cognetti, che con “Tutte le mie preghiere guardano verso ovest” ha raccontato New York, Marco Malvaldi, “La famiglia Tortilla” (Barcellona), Andrea Bajani, “È bellissimo il vostro pianeta” (Berlino), Fabio Geda, “Itadakimasu. Umilmente ricevo in dono”, Giuseppe Culicchia, “My Little China Girl”, Piersandro Pallavicini, “A Londra con mia figlia (e Harry Styles)”.
Alessio Romano ha debuttato nel 2006 con “Paradise for all” (Fazi editore), un giallo ambientato alla Scuola Holden – dove ha studiato Tecniche della narrazione e oggi insegna – salutato dal critico del Corriere della Sera Antonio d'Orrico come “uno dei migliori esordi della stagione”. È autore di “Solo sigari quando è festa” (Bompiani, 2015) e curatore de “Gli stonati. Manifesto letterario per la legalizzazione della cannabis” (NEO Edizioni, 2017).
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