Mobilita e Tech

Livello tre in marcia ma non indipendente

L’autorizzazione alla vendita spinge la ricerca delle case

di Massimo Mambretti

(metamorworks - stock.adobe.com)

3' di lettura

Dall’inizio di quest’anno una norma delle Nazioni Unite autorizza la vendita di vetture con sistemi di guida assistita di livello 3. È una tappa importante per questi dispositivi, bloccati da tempo dalla latitanza legislativa e dai conseguenti riflessi sulle responsabilità e le copertura assicurative. Ma non è tutto, perché l’avanzamento della guida assistita, ossia quella che precede l’ancora lontana autonoma che genererà auto che si muoveranno da sole, è ancora rallentata da molti fattori. Infatti, è soggetta a restrizioni della velocità, secondo la norma Onu non deve superare i 60 all’ora ed è limitata a tratti stradali ben definiti. Al momento, in Europa è autorizzata solo su alcune autostrade tedesche e nel resto del Mondo solo in Giappone.

A dispetto di questo quadro, il settore dell’automotive non è restato con le mani in mano. Così, la prima possibilità di delegare una certa autonomia di marcia alla vettura, poiché lascia ancora chi guida responsabile dell’auto e obbligato a intervenire in caso di necessità, comincerà ad arrivare su alcuni mercati già dalla primavera. Infatti, per il livello 3 non sono solo pronti i brand premium, fra i quali l’Audi arrivata per prima ma che ha dovuto mettere in stand-by per tre anni la sua A8 così equipaggiata per il caos normativo, ma anche tanti marchi generalisti. Tuttavia, in questo momento di passaggio dalle parole ai fatti, stupisce che si contrapponga il mancato consenso alla circolazione degli Stati Uniti assieme al Canada e della Cina. Insomma, Paesi dove lo sbandieramento dell’auto che guida proprio da sola o che vola vuole trasmettere la super-potenza tecnologica di alcuni brand automobilistici (in particolare Tesla) e delle industrie della componentistica. A volere essere sinceri viene più da pensare che non si fidino ancora completamente dell’Ai diffusa su larga scala e, ancora, che vogliano mettere il bastone fra le ruote alle vetture di livello 3 in attesa degli step successivi. Per la cronaca, il primo non sarà disponibile prima del 2025, ma è tutto da vedere. Ma cosa offre in più il livello 3 rispetto a quello inferiore? Alla fine, non tanto di più poiché l’effettivo plus è quello di concedere a chi guida la possibilità di districarsi senza interventi diretti negli ingorghi attivando il Traffic Jam Pilot dato che, per esempio, già le vettire più avanzate di livello 2 si possono muovore da sole (sebbene non in continuazione) anche fuori dalla città.

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La semi-autonomia delle vetture con questo sistema di guida è dovuta tanto all’evoluzione di alcuni dispositivi quanto all’arricchimento della centrale sensoriale. In pratica agli Adas fondamentali del supporto alla guida, quali il cruise control adattivo e il mantenimento della corsia nonché la frenata automatica d’emergenza attivata anche dal riconoscimento di pedoni e ciclisti, si aggiunge uno schieramento più consistente di tecnologie. Infatti, di base, la rete è costituita oltre che dal lidar da cinque telecamere e altrettanti radar, nonché dodici sensori a ultrasuoni. Quindi, l’Ai può gestire con più precisione e tempestività gli Adas per permettere alla vettura di guidare (quasi) da sola con buoni parametri di sicurezza.

Questi ultimi sono gli ispiratori dell’obbligo di dotare tutti i nuovi modelli, a partire dal 2022, di avanzati sistemi di assistenza alla guida. La suite dovrà comprendere il controllo adattivo della velocità, rilevamento della stanchezza del conducente, avvio motore dopo prova etilometro, frenata automatica e anticollisione con pedoni e ciclisti, scatola nera, mantenimento della corsia di marcia e rilevamento della distanza di sicurezza.

Come dire, mentre aspettiamo la fantascientifica auto che vola vediamo di restare correttamente con le ruote sulla strada.

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