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Ancora lontana la riapertura dello scalo merci FS di Surbo, alle porte di Lecce, chiuso da Trenitalia il primo luglio del 2009 nonostante la sua «posizione strategica lungo la linea ferroviaria Adriatica Lecce – Bologna, vicino alla tangenziale Ovest di Lecce e con collegamenti con l’aeroporto del Salento ed i principali porti regionali», come si legge nell’avviso pubblico di agosto 2021 con il quale ha tentato, per la seconda volta, di venderlo. Insomma un hub terminal strategico per lo scambio merci su ferro-gomma-nave-aereo a servizio dell’economia (manifattura e agroalimentare) del Salento, ma inattivo da oltre 10 anni. Il 2 agosto il Cipess ha approvato un finanziamento di 10 milioni, nell’ambito del contratto di programma di Rfi con il ministero delle Infrastrutture, che coprirà però solo i costi dei lavori iniziali di riqualificazione dello scalo. E solo quando queste somme saranno effettivamente disponibili potranno essere avviate le attività di progettazione, autorizzazione, appalto e realizzazione delle opere di riqualificazione e dunque della messa in servizio dello scalo, esteso 85.000 metri quadrati, di cui 2.500 metri quadrati coperti. Devono essere ripristinati i binari, le reti tecnologiche e i piazzali necessari per garantire lo scambio merci gomma-ferro, e andrà risolta l’interferenza acustica legata alla vicinanza di un’abitazione. Vicinanza che comporterà a sua volta opere di mitigazioni acustiche pure da fare prima della riapertura dello scalo. Alla prima fase seguirà dunque quella di «medio-lungo periodo – spiegano in Fs – che prevede interventi di adeguamento dei binari al modulo europeo, cioè con lunghezza di 750 metri e altre modifiche tecnologiche». Insomma «è solo l’inizio, anche se promettente» dice Nicola Delle Donne che guida Confindustria Lecce che, da moltissimo tempo, spinge per la riapertura dello scalo. «In questi anni sono stati fatti molti tentativi per riattivarlo coinvolgendo gli impreditori della logistica, tutti falliti. Ora si parte facendo la cosa giusta, investendo soldi pubblici in una struttura pubblica per adeguarla e metterne a gara la gestione, purché si superino rapidamente tutti i limiti tecnico funzionali, operativi e di sicurezza per l’utilizzo e la manovra in tempi congrui di treni interi. Aspettiamo da troppo tempo» conclude Delle Donne. Lo scalo è chiuso da 13 anni: ad aprile 2014 il vice ministro alle Infrastrutture, Riccardo Nencini, annunciava l’impegno del governo a rilanciarlo e a sostenere la richiesta degli industriali leccesi di gestirlo. A giugno 2014 Fs pubblicava il primo bando di vendita, andato deserto. Il 12 agosto 2021 secondo tentativo di vendita, base d’asta 1,6 milioni, rimasto senza offerte. A settembre scorso sopralluogo nell’ex scalo di un altro vice ministro delle Infrastrutture, Teresa Bellanova, con l’assessore regionale allo Sviluppo economico, il leccese Alessandro Delli Noci, impegnato sulla questione sin dalla sua nomina nel 2020, e i vertici di Confindustria Lecce, di Fs e Rfi. Il 2 agosto la decisione del Cipess di finanziare i primi 10 milioni.
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