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Lo schermo dell'arte tutto online: il bilancio della 13° edizione

Lo stato di emergenza da limitazione a opportunità per il festival fiorentino di cinema e video d'arte contemporanea che sulla piattaforma MYmovies registra maggior pubblico

di Francesca Guerisoli

Still from Made You Look: A True Story About Fake Art, a film by Barry Avricht 24

5' di lettura

La domanda che più ricorre in questo periodo pandemico è se e quando la fruizione dell'arte potrà tornare ad essere quella di prima. Intanto, i festival e le rassegne di videoarte e cinema sperimentano le potenzialità del web, ripensando i propri screening “a domicilio”. Se lo schermo di casa non è certo paragonabile all'esperienza della sala cinematografica o di uno spazio espositivo, né per qualità audio e video né per l'aspetto della socialità del contesto di fruizione, film e video appaiono comunque più consoni a un riadattamento web, a una rimediazione, rispetto ad altre pratiche artistiche.

Cinema e video d'artista on-line

Sembrano dimostrarlo i dati che provengono da festival come «Lo schermo dell'arte », che sbarcando online ottengono ottimi risultati in termini di pubblico. Si parla di un'edizione, questa 13ª, che ha visto nei giorni del Festival (10-14 novembre) acquistare dai 100 ai 150 abbonamenti al giorno e il dato è in crescita, considerando che i 42 film in programma sono ancora in streaming sulla piattaforma Mymovies , fino al 22 novembre. Si tratta sia di anteprime sia di opere non inedite, di artisti internazionali quali Francis Alÿs, Janis Rafa, Thao Nguyen Phan, Omer Fast e Dani Gal, Rudolf Herz, Musquiqui Chihying, John Menik, Flatform, Riccardo Benassi e Anna Franceschini .“Non avevamo mai sperimentato l'online – dice Silvia Lucchesi, direttrice de «Lo schermo dell'arte» –. In confronto agli altri linguaggi del mondo della cultura, il cinema è slittato da in presenza in sala a piattaforme web su schermi di casa. Mymovies è una piattaforma il cui pubblico è molto preparato e può anche partecipare con un commento e una valutazione da 1 a 5. Una modalità non nuova per il pubblico, che ha dimostrato di muoversi agevolmente. Già durante il primo lockdown abbiamo realizzato un programma di video d'artista in streaming, gratuito”. Si tratta del progetto “L'arte nutre l'anima. Cinema d'artista in tempi di crisi”, tenuto tra marzo e aprile anch'esso sulla piattaforma MYmovies, che ha totalizzato 50.000 visualizzazioni. Dopo quella prima esperienza, la direzione de «Lo schermo dell'arte» ha pensato alla tredicesima edizione del festival come a un'edizione ibrida, tra proiezioni in presenza e in streaming, cosa che il nuovo stop agli eventi in presenza ha convertito in edizione tutta online.

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Sostegno agli artisti

Un tema di particolare importanza riguarda il sostegno agli artisti che in questo periodo di crisi hanno visto fermarsi molte produzioni e residenze. «Lo schermo dell'arte», durante il primo lockdown, ha guidato il crowdfunding Artists' Film Italia Recovery Fund sulla piattaforma GoFundMe, raccogliendo in un mese 27.000 euro a favore di quattro artisti under 35 che lavorano con le moving images. I destinatari del finanziamento – Riccardo Giacconi, Roberto Fassone, Caterina Erica Shanta, Beatrice Favaretto – presenteranno le proprie opere nel corso dell'edizione 2021 del festival, che saranno poi donate alla Gamec di Bergamo. “La campagna è servita non solo a raccogliere fondi, ma anche a promuovere un progetto di rete e di comunicazione” dice Silvia Lucchesi. Contemporaneamente, ad aprile, sono arrivate anche le commissioni della Fondazione In Between Art Film per il progetto “ Mascarilla 19. Codes of Domestic Violence ”: otto artisti (Iván Argote, Silvia Giambrone, Eva Giolo, Basir Mahmood, MASBEDO, Elena Mazzi, Adrian Paci, Janis Rafa ) hanno ricevuto 10.000 euro ciascuno per la produzione di un lavoro video sul tema della violenza contro le donne, opere che sono poi state presentate a «Lo schermo dell'arte» e in diversi altri contesti, tra cui, per primo, il MAXXI . Leonardo Bigazzi, curatore de «Lo schermo dell'arte» e co-curatore del progetto Mascarilla19, precisa che ciascun artista ha potuto decidere autonomamente come utilizzare i fondi a lui destinati: “Per alcuni il contributo è stato sufficiente; altri hanno lavorato con il proprio curatore e applicato a bandi che hanno consentito di raddoppiare il budget (come Janis Rafa, con Mondriaan Fund ), o ottenere sponsorizzazioni (come i MASBEDO)”. Fino al 2013, «Lo schermo dell'arte» destinava un premio di 10.000 euro ad un progetto di produzione riservato ad autori under 35, che avevano tempo un anno per realizzare un lavoro video (tra i vincitori anche il collettivo Alterazioni Video ). Questa formula è stata adottata per quattro anni, poi il Festival ha preferito lavorare come “facilitatore di relazioni”, creando le condizioni per presentare ai produttori opere in lavorazione in quelle che vengono definite “pitching session” (sessioni di lancio). Il progetto pluripremiato Kala Azar di Janis Rafa, ad esempio, è nato proprio nell'ambito del programma di formazione del progetto europeo Feature Expanded , presentato da «Lo schermo dell'arte».

Il Festival in cifre: un primo bilancio

I costi annuali de «Lo schermo dell'arte» si riferiscono a spese di produzione, personale e costi generali della struttura per l'intero progetto, che si svolge durante tutto l'anno e comprende – oltre al Festival – attività quali proiezioni, rassegne e attività espositiva. Nel 2019 e 2020 questi ammontano a circa 230.000 euro l'anno. Nel 2019, il numero dei partecipanti alle iniziative è stato di circa 20.000 presenze; nel 2020 molti progetti si sono svolti online, raggiungendo un'audience più ampia sul territorio nazionale. Per questa 13ª edizione del Festival, il costo di un abbonamento che dà diritto alla visione di tutti i film in programma è di 9,90 euro. Gli ultimi dati forniti da MYmovies sulla vendita degli abbonamenti sino a sabato 14 novembre erano pari a 1.600 abbonamenti acquistati, che posizionano il Festival fra i festival italiani di maggior successo che si sono tenuti su questa piattaforma. «Lo schermo dell'arte» si compone anche della mostra del progetto di residenza e ricerca VISIO. European Programme on Artists' Moving Images , che presenta 12 artisti under 35. Prodotta con Manifattura Tabacchi e allestita presso i suoi spazi, avrebbe dovuto aprire al pubblico proprio nei giorni del Festival ed è perciò stata posticipata al termine del lockdown. Negli anni scorsi, per ogni edizione, la mostra ha registrato dai 5.000 ai 6.000 visitatori. Quest'anno il pareggio di bilancio è stato ottenuto grazie alla conferma dei contributi della Regione Toscana , del Comune di Firenze e dall'ingresso del MiBACT con la Direzione Generale Cinema e Audiovisivo . Inoltre, grazie all'aumento di risorse da parte della Fondazione CR Firenze ( Bando Emergenza cultura ), dall'ingresso di GUCCI come main sponsor e dalla conferma del sostegno della Fondazione In Between Art Film.

Film e video on-line: la posizione degli autori

Cosa ne pensano gli artisti della presentazione online del proprio lavoro video? Questo è uno dei tema più caldi. A «Lo Schermo dell'arte» si è verificata una sola defezione quando si è dovuto convertire l'edizione ibrida in edizione totalmente online. “Ci sono autori che difendono strenuamente la proiezione in sala per la qualità del video e del suono, – dice Silvia Lucchesi – e altri che hanno fatto una scelta ‘politica', accettando di buon grado la possibilità di diffondere il proprio lavoro online in questo periodo complesso affinché l'arte possa essere goduta da un numero maggiore di persone” conclude Lucchesi. E sicuramente la partecipazione ha dato ragione a questa soluzione.

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