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Lo scopo personale? Ecco perché è una guida anche al lavoro

Sarà più semplice prendere decisioni in linea con i nostri valori, mantenendo entusiasmo e motivazione indispensabili per raggiungere gli obiettivi

di Alberto Varriale *

(EPA)

3' di lettura

Mentre ero in auto, qualche giorno fa, alla radio hanno trasmesso una canzone che mi ha riportato a un momento della mia vita che quasi avevo dimenticato, il periodo in cui ero uno studente universitario. Agli inizi degli anni Novanta migliaia di ragazzi come me ballavano sulle note di questo brano delle Banderas, intitolato This is your life, che iniziava così: Where is the purpose in your life, where is the truth, do you remember your hopes, your dreams?”.

Credo che non siano stati solo i miei ricordi di un’epoca andata a farmi canticchiare questa canzone per, più o meno, tutto il giorno. A rimanermi incagliato in testa è stato il termine purpose (scopo) che negli ultimi tempi spesso ci ripetiamo come un mantra, soprattutto in ambito lavorativo, non so però con quanta consapevolezza. La parola scopo deriva dal verbo greco skopéo, cioè la capacità di guardare in modo mirato. Partendo dall’etimologia della parola, la ricerca di uno scopo personale, quindi, appare come una consapevolezza che prende forma all’interno di ciascuno di noi, una sorta di vocazione che ci conduce verso una direzione precisa.

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Ma è davvero così o è solo una costruzione della nostra mente che rende difficile scovare questa vocazione? Una possibile risposta ce la può fornire l’amico e collega Giulio Xhaët, che nel suo ultimo libro “Da grande” (lettura caldamente consigliata su questo tema) a un certo punto scrive: “Se la nostra vocazione si nasconde, è giunto il momento di andare a stanarla, se necessario con discreta ostinazione”.

Stanare la nostra vocazione, quella voce interiore che ci porta energicamente a interessarci di una o più attività, è il primo passo per definire uno scopo personale che può essere applicato sia al lavoro che alla vita privata. In questo modo, può diventare più semplice prendere decisioni che siano in linea con i nostri valori, mantenendo l’entusiasmo e la motivazione indispensabili per raggiungere i nostri obiettivi. Infatti, la definizione di uno scopo personale può portarci a comprendere meglio noi stessi e a riconoscere i nostri punti di forza e di debolezza, favorendo lo sviluppo di una maggiore autoconsapevolezza.

Quando si trascorrono tante ore al lavoro, il senso di una vita professionale può diventare una questione di grande rilevanza e lo scopo personale, a quel punto, appare come un elemento fondante nella ricerca di un significato. L’identificazione di un obiettivo e l’avvicinarsi ad esso costituisce, in questo modo, un’azione che dischiude un orizzonte di senso e conferisce una direzione all’esistenza lavorativa, aiutandoci ad orientare meglio le nostre decisioni.

Inoltre, uno scopo personale ben identificato può facilitare relazioni più profonde e significative con i colleghi, un maggiore senso di appartenenza al gruppo, una maggiore collaborazione e può aiutarci a scegliere in modo più coerente i progetti a cui dedicarci. L'impegno nei confronti di uno scopo personale diventa pertanto uno slancio potente che ci spinge a plasmare la nostra vita professionale, in modi che altrimenti non sarebbero possibili.

Una volta definito l’obiettivo, lo scopo ci fornisce una chiara direzione e ci guida verso la realizzazione di un progetto: l’obiettivo rappresenta la meta verso cui tendere, ma è lo scopo a darci l’energia per raggiungerla, soprattutto quando siamo fortemente decisi a farlo. Per trovare la giusta direzione in questo viaggio di ricerca, bisogna anche riflettere sulla parola successo, perché per alcuni può significare soltanto realizzazione professionale, mentre per altri può essere legata all’equilibrio tra lavoro e vita privata.

Del resto, la pandemia negli ultimi tre anni ha messo in discussione tante nostre certezze, costringendoci ad affrontare una nuova realtà e a porci una serie di domande in tal senso. Non è un caso. Gli esseri umani, nel loro progredire e spesso dopo un momento di crisi profonda, si interrogano sulla propria realizzazione e cercano di raggiungere uno scopo personale che può essere semplice o complesso, a seconda delle esigenze individuali e professionali. Siamo chiamati a compiere un percorso interiore per trovare una realizzazione autentica, un traguardo che va al di là delle soddisfazioni materiali.

La vita è un'opportunità straordinaria per sviluppare la nostra creatività, un viaggio che ci può spingere a scoprire e valorizzare le nostre risorse interiori per dare un significato più ampio alla nostra esistenza.

Nel film La grande bellezza di Paolo Sorrentino, a un certo punto, il protagonista Jep Gambardella (interpretato da Toni Servillo) dice: “La più consistente scoperta che ho fatto, pochi giorni dopo aver compiuto 65 anni, è che non posso più perdere tempo a fare cose che non mi va di fare.” Con ancora la melodia delle Banderas nelle orecchie, aggiungerei: “ma perché aspettare fino a 65 anni?”.

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