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«Lo streaming è un gioco di squadra; ognuno, dalle Telco agli Ott, faccia la propria parte»

Parla Antonella Dominici, Svp di Streaming Italy and South Emea di Paramount

di Simona Rossitto

Antonella Dominici, Svp di Streaming Italy and South Emea di Paramount

6' di lettura

Paramount+, piattaforma sbarcata di recente in Italia, punta sul nostro Paese dove intende «continuare a investire in tecnologie e contenuti, portando la forza delle nostre produzioni ma anche dando il giusto palcoscenico alla qualità Made in Italy affinché le produzioni italiane superino i confini nazionali fino a diventare prodotti noti anche in altri Paesi in cui siamo presenti». Parola di Antonella Dominici, senior vice president di Streaming Italy and South Emea di Paramount. Dopo il boom del period Covid, «con il ritorno alla normalità, e dunque alla vita sociale fuori dalle mura domestiche, lo streaming ha continuato a crescere: secondo il Digital Trend 2022 di Ergo Research, il 45% delle famiglie possiede un abbonamento attivo ad almeno una delle principali piattaforme Svod (dato che sale al 54% se si considerano anche Sky e Dazn)».

In generale il mercato dello streaming, sottolinea Dominici, sta aiutando la digitalizzazione e tutto ciò mette in evidenza la necessità di implementare le infrastrutture digitali «mettendo in luce problematiche prima poco evidenti. La trasmissione in streaming di contenuti audio-video è un gioco di squadra dove ogni player, dai produttori di device alle Telco passando per gli Ott e l’istruzione digitale, fa la propria parte. Il mondo dello streaming sta vivendo una crescita veloce e per certi versi inaspettata e trovare un equilibrio è necessario».

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Lo sbarco in Italia della vostra piattaforma a pagamento è relativamente recente; come sta andando e che obiettivi di clienti avete per fine 2023?

Siamo arrivati in Italia con Paramount+ a settembre 2022 con un’offerta significativa: 8.000 ore di contenuti al lancio e una pipeline di titoli (già disponibili o in arrivo) che comprendeva Circeo, Quattordici giorni, The Offer e Tulsa King, la prima serie TV della star del cinema Sylvester Stallone, rivelatosi molto apprezzato anche nella performance seriale. Siamo entusiasti di come il pubblico italiano abbia accolto la nostra piattaforma, un prezzo competitivo, l’alta qualità dei contenuti e un’offerta hard bundle con Sky, che permette ai clienti Sky Cinema di accedere a Paramount+ senza costi aggiuntivi, ci ha consentito di entrare sul mercato italiano suscitando tanta curiosità e attirando un’importante fetta di mercato. A livello mondiale, Paramount+ ha aggiunto nel quarto trimestre 2022 9,9 milioni di abbonati grazie a contenuti di successo come Top Gun: Maverick, 1923, Tulsa King e Criminal Minds: Evolution divenendo una delle prime cinque piattaforme globali (in relazione ai ricavi), nonostante il servizio sia partito negli Usa solo due anni fa. Per quanto riguarda il nostro Paese, l’obiettivo ricalca quello internazionale: crescere in abbonati e in contenuti per portare anche in Italia una montagna di intrattenimento di qualità, per tutta la famiglia, ma anche per esportare la qualità italiana all’estero facendo conoscere i nostri prodotti al di là dei confini nazionali.

Il mercato dello streaming in Italia è diventato piuttosto competitivo: dopo il boom che è stato registrato nella pandemia, assistete a una flessione ora che la situazione Covid si è normalizzata?

La pandemia ha sicuramente contribuito a sostenere la crescita e la diffusione delle piattaforme streaming in Italia nonché alla digitalizzazione dei consumi: nel 2020 abbiamo svolto una ricerca col nostro osservatorio Giovani e Futuro che ci ha permesso di indagare le modalità di consumo che si stavano sviluppando. Secondo la ricerca, il dover stare a casa ha permesso ai ragazzi di coinvolgere anche un pubblico più maturo nell’esplorazione di nuove esperienze mediali. Il target più giovane ha svolto un ruolo da facilitatore, facendo da apripista a nuovi servizi (come quelli Svod ma anche Avod e Bvod). Iniziando l’intera famiglia a nuove modalità di fruizione hanno di fatto accelerato un processo già in atto, segnando un punto di non ritorno: il consumo è diventato differenziato e personalizzato in maniera trasversale a tutte le età, tanto che nel 2021 la fruizione del non lineare tra la popolazione over 65 è cresciuta del 33%. Con il ritorno alla normalità, e dunque alla vita sociale fuori dalle mura domestiche, lo streaming ha continuato a crescere: secondo il Digital Trend 2022 di Ergo Research, il 45% delle famiglie possiede un abbonamento attivo ad almeno una delle principali piattaforme Svod (dato che sale al 54% se si considerano anche Sky e Dazn). Le famiglie italiane in area pay hanno mediamente a disposizione 2 servizi; gli utenti dedicano in media due ore al giorno alla fruizione di contenuti video on demand.Sicuramente quello dello streaming è un mercato molto affollato che ha bisogno di trovare un proprio equilibrio, economicamente sostenibile per l’industria. Adesso siamo in una fase di crescita e di sperimentazione, a vincere, alla fine, sarà la qualità e il giusto prezzo. Come sempre.

Si parla di far pagare un fair share agli Ott sulle cui reti viaggiano dati e contenuti, l’Europa sta per chiudere la consultazione pubblica sul tema. Potrebbe essere una buona soluzione per garantire reti e investimenti?

Lo streaming e il live streaming stanno contribuendo ad accelerare la digitalizzazione, porre in evidenza la necessità di avere una connessione broadband e dunque l’implementazione delle infrastrutture digitali mettendo in luce problematiche prima poco evidenti. La trasmissione in streaming di contenuti audio-video è un gioco di squadra dove ogni player, dai produttori di device alle telco passando per gli Ott e l’istruzione digitale, fa la propria parte. Il mondo dello streaming sta vivendo una crescita veloce e per certi versi inaspettata e trovare un equilibrio è necessario per affrontare un fenomeno che non è più la novità o il futuro della fruizione mediale ma il presente.

Avete recentemente annunciato di aver raggiunto i 100 canali con Pluto TV e che Pluto TV e VH1 hanno trasmesso gratuitamente il concerto del Primo Maggio di Taranto. Aumenteranno anche i canali?

Siamo molto orgogliosi della crescita di Pluto TV, il nostro servizio Fast, e dell’accoglienza che ha ricevuto in Italia. Pluto TV è stato lanciato in Italia a ottobre 2021 con 40 canali: in circa un anno e mezzo abbiamo più che raddoppiato il numero dei canali raggiungendo quota 100 e non abbiamo intenzione di fermarci. Pluto TV rappresenta un’opportunità per utenti, inserzionisti e owner di diritti: per gli utenti perché possono accedere in maniera facile e gratuita ad una library ampia e varia di contenuti trasmessi in lineare e on demand, affidandosi a un palinsesto editorialmente curato ed originale; per gli inserzionisti perché ritrovano in Pluto TV la possibilità di investire in un ambiente simile a quello della tv tradizionale, aprendo a un business di fatto inesistente nei servizi premium a pagamento (nel 2022 Pluto TV ha raccolto, a livello mondiale, ricavi pubblicitari per oltre un miliardo di dollari con una platea che nell’ultimo anno ha fruito di oltre 4,8 miliardi di ore di contenuti); per gli owner dei diritti di contenuti non più premium, perché Pluto TV offre loro la possibilità di dare a quei contenuti nuova vita e nuovo pubblico attraverso una piattaforma ormai presente in 35 Paesi, con 425 partner di contenuti globali che contribuiscono a generare oltre mille canali, per complessive 385 mila ore tra serie e film.

Come va la partnership con Sky? Pensate ad altre partnership? Quanto pensate di investire nel mercato italiano nei prossimi anni?

Sky è nostro partner da tempo: Sky Media è la concessionaria per la raccolta pubblicitaria per Pluto TV, i nostri canali lineari come MTV, Comedy Central e Nickelodeon sono presenti su Sky e la stessa Paramount+ è stata lanciata con un’offerta in hard-bundle con Sky: la piattaforma è infatti disponibile senza costi aggiuntivi per gli abbonati a Sky Cinema. Crediamo nell’importanza delle partnership per crescere sul mercato e valutiamo la distribuzione affidandoci a un mix ormai consolidato che comprende il Direct to Consumer, il modello hard-bundle, le partnership di distribuzione con player come Amazon, Samsung, PlayStation 4 e Xbox e quelle di produzione con partner come Cattleya, Indigo, Minerva e Rai.L’Italia è un mercato molto importante per Paramount e vogliamo continuare a investire in tecnologie e contenuti, portando la forza delle nostre produzioni ma anche dando il giusto palcoscenico alla qualità Made in Italy affinché le produzioni italiane superino i confini nazionali fino a diventare prodotti noti anche in altri Paesi in cui siamo presenti.

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