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Loccioni, un piano di formazione che dura tutto l’anno

Dura tutto l’anno il programma dell’azienda attiva nel campo dei sistemi di misura e controllo per divulgare la cultura d’impresa e l’imprenditorialità

di Michele Romano

2' di lettura

Mantenere vive le radici e dare continuità ai messaggi: un tema comune per le imprese familiari. All'interno di Loccioni, che dal 1968 progetta sistemi di misura e controllo per migliorare qualità, sicurezza e sostenibilità di processi e prodotti, lo coniugano nell’iniziativa “Marzo Loccioni”. «È un progetto di famiglia per una famiglia allargata», lo definisce Claudio, figlio di Enrico e Graziella, che nel 1968 fondarono l'impresa.

Valori e sostenibilità di impresa, che si basano sulla conoscenza e messi a disposizione degli oltre 400 collaboratori, delle loro famiglie e all'intera comunità di lavoro. Un'alternativa alle academy aziendali: un'idea che si apre all'intimità degli ospiti, racconti intimi di persone e della loro vita, un modo diverso anche di vivere il lavoro.

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Così è stato per Piero Angela («una testimonianza straordinaria la sua, a pochi giorni dalla scomparsa»), Bruno Murari («ha insegnato che per creare bisogna sbagliare»), Pasquale Pistorio («indicò il compito di un leader: creare visione, cultura, valori»), Pupi Avati («il tuo lavoro ti deve riamare, ci disse»), il cardinale Edoardo Menichelli («ci ha parlato della fragilità davanti alla tentazione dell'onnipotenza») e tanti altri che si sono alternati nelle precedenti edizioni del programma.

Tra gli ultimi ospiti, nell'incantevole location di Angeli di Rosora, c’è stato Luca Cordero di Montezemolo, «che più di ogni altro ha incarnato il concetto di sfida, parola abusata e che invece deve tornare a essere un impegno nel nostro quotidiano». Sono i post-it lasciati da mamma Graziella che ispirano il programma: «Li troviamo ancora oggi tra libri e quaderni che le sono appartenuti: una sorta di biglietti per il futuro – racconta il giovane imprenditore, che segue in prima persona gli eventi –. E alcuni dei protagonisti di questi incontri sono i suoi amici storici. Gli altri li raggiungiamo attraverso la forza della rete. Nei loro sguardi qualcosa di diverso, la voglia di donare valore alle persone, di contribuire alla bellezza di questa comunità, esserne parte almeno per un momento».

“Marzo Loccioni” è diventato un brand e le iniziative si distribuiscono durante tutto l'anno: gli incontri sono parte integrante di un percorso formativo continuo e allargato, che «alimenta nel territorio una comunità ampia di apprendimento, con l'obiettivo di divulgare cultura d'impresa e imprenditorialità».

Sono decine le iniziative anche per le famiglie e i bambini, la passione di mamma Graziella, in cui l'elemento sorpresa si fa cifra didattica ed educativa, il cui confine tra scuola e lavoro, tra famiglia e impresa, tra generazioni si annulla attraverso l'armonia e la bellezza dello stare insieme. «Perché la bellezza fa bene alla mente e al corpo, migliora la qualità della vita, genera piacere ai sensi, riporta in equilibrio, crea benessere – conclude Claudio Loccioni –. In definitiva è uno strumento di felicità ed è questo il fine più alto di un certo modo di fare impresa».


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